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Pescara, Museo Colonna: botta e risposta tra Antonelli e Di Iacovo

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Il consigliere comunale di Forza Italia: “non è possibile affidare per  due volte  la redazione di uno studio, con due delibere-fotocopia l’una dell’altra”.

Assessore Di Iacovo: “i bandi oggetto di attenzione non sono affatto gemelli, ma sono avvisi completamente diversi l’uno dall’altro, meglio, complementari”.

PESCARA Il Capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli interviene sul bando emanato dal Comune di Pescara per affidare all’esterno ‘lo studio di fattibilità per la valorizzazione del Distretto museale e dello spettacolo di Pescara’, comprensivo,  del Museo ‘Vittoria Colonna’ e sottolinea che  lo stesso  incarico nel 2016 è stato affidato  al Dipartimento di Scienze Filosofiche dell’Università ‘d’Annunzio’.

Per Antonelli non è possibile affidare per due volte la redazione di uno studio, con due delibere-fotocopia l’una dell’altra, salvo piccoli dettagli, creando un doppione che pagano i pescaresi.

“Dire che il sindaco Alessandrini ha commesso una nuova clamorosa gaffe è sicuramente riduttivo, non possiamo davvero credere che abbia attivato una procedura-doppione senza ricordare l’accordo formale stipulato con tanto di cerimonia in pompa magna non con una piccola associazione del territorio, ma addirittura con l’Università di Chieti-Pescara ha sottolineato il Capogruppo Antonelli -.

Ma veniamo ai fatti: il 27 dicembre 2016 la giunta Alessandrini ha attivato una partnership istituzionale con il Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economiche dell’Università, stipulando una convenzione ad hoc, affidando all’Ateneo la ‘elaborazione di uno studio di fattibilità sulla gestione del Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna’. Nella convenzione si sottolinea la rilevanza di tale affidamento, ricordando che l’Università era stata scelta proprio perché ‘dotata delle competenze e delle professionalità idonee a collaborare con l’amministrazione comunale per un percorso sperimentale di valorizzazione del patrimonio museale cittadino elaborando uno studio di fattibilità per l’affidamento a terzi della gestione del Museo’.

Costo dello studio 6mila euro oltre Iva. Fin qui tutto bene, tranne per il silenzio sceso su quello studio di fattibilità di cui, di fatto, la città non ha saputo più nulla. Ma ecco la novità: il 21 dicembre 2017, quindi esattamente un anno dopo, la giunta Alessandrini, composta dagli stessi assessori del 2016, tranne qualche piccola novità, ha approvato una nuova delibera quale ‘atto di indirizzo per la realizzazione di uno studio di fattibilità per la razionalizzazione e valorizzazione del Distretto Museale e dello Spettacolo’, ovvero lo stesso incarico già affidato nel 2016.

E subito dopo spunta l’avviso pubblico per la ricerca di chi, materialmente, dovrà redigere tale Studio di fattibilità teso a ‘ottimizzare – come si legge nella determina dirigenziale – la gestione dei servizi e attivare azioni di razionalizzazione e innovazione’, con la costituzione di una ‘cabina di regia’ per la gestione delle varie strutture esistenti sul territorio. Un elenco, per la verità, molto fantasioso, visto che comprende anche strutture tutt’oggi inesistenti o inutilizzabili, come la fantomatica ‘Città della Musica’, o un presunto ‘Museo Michetti’ o, peggio, il Teatro-cantiere Michetti.

Ma, cosa ancor più grave, nello stesso elenco è compreso anche il Museo d’Arte Moderna ‘Vittoria Colonna’, lo stesso protagonista dello studio teoricamente elaborato dall’Università ‘d’Annunzio’ nel 2016. L’avviso pubblico per la presentazione delle offerte si è chiuso lo scorso 16 aprile e prevede un compenso pari a 20mila euro per chi si aggiudicherà il bando, che però, a nostro giudizio, non può essere aggiudicato – ha puntualizzato il Capogruppo Antonelli –.

A questo punto, infatti, vogliamo capire come sia stato possibile commettere un errore tanto clamoroso, con un incarico-doppione, peraltro contenuto in due delibere scritte col copia-incolla e che riportano la firma dello stesso dirigente. Ci chiediamo oggi che fine abbia fatto lo studio di fattibilità affidato all’Università, ovvero è stato redatto? È stato riconsegnato al sindaco Alessandrini? E in caso di esito positivo, perché lo stesso non è mai stato presentato alla città, né fatto oggetto di confronto politico, anche per dargli un seguito visto che quello studio è costato 6mila euro più Iva.

In caso contrario, ovvero di mancata riconsegna dello studio, il Comune ha sostenuto comunque la spesa nei confronti dell’Ateneo? E poi: perché a distanza di un anno e mezzo, affidando un incarico simile, la spesa è lievitata di 3 volte? Chiaramente chiediamo di fermare le procedure in atto inerenti l’avviso pubblico per poi approvare la revoca dello stesso bando, che è inaccettabile. Chiediamo la convocazione immediata della Commissione Cultura sulla problematica, alla presenza dell’assessore delegato e del dirigente firmatario delle due delibere, per chiarire dove nasca il doppione e chiediamo ufficialmente che il Museo Vittoria Colonna venga stralciato dal secondo studio di fattibilità perché i cittadini non possono pagare due volte uno stesso servizio”.

Di Iacovo in replica a Forza Italia su bando per il Museo Colonna

“In merito a quanto paventa Forza Italia nella nota del capogruppo Marcello Antonelli circa il bando relativo al Museo Vittoria Colonna, vanno chiarite due cose principali: la prima è che i bandi oggetto di attenzione non sono affatto gemelli, ma sono avvisi completamente diversi l’uno dall’altro, meglio, complementari.

Nessuna furbata, nessuna amnesia amministrativa, dunque, ma semplicemente l’esigenza, pressante sì, di mettere in rete le strutture museali cittadine e farle funzionare meglio, in primis il Colonna, senza dimenticare altri 14 luoghi ricompresi nel secondo bando insieme al citato museo. Un’impresa necessaria per rivitalizzarli e fino ad oggi mai concretamente realizzata.

Ecco perché risulta impensabile fare uno studio globale che costruisca un’ipotesi di governance di rete museale e sinergie per tutte le strutture della città senza prevedere il Museo Colonna, che viene dunque ricompreso nel bando ultimo, perché le altre realtà si possano rapportare ad esso, com’è giusto che sia per uno dei principali musei cittadini.

Seconda cosa, è chiaro che se 7.000 euro era l’importo per lo studio riguardante il solo Colonna, va da sé che fosse più corposa la cifra relativa a uno studio per 15 musei! L’importo in questione è pari infatti a circa 20.000 euro, una cifra che ci sembra più che congrua, considerato il fine a cui il bando aspira e la nostra intenzione di mettere insieme il primo e il secondo studio, per vedere finalmente realizzata una sinergia che Pescara aspetta, merita e che ad oggi nessuno prima di noi ha concretamente affrontato”.

 

Pescara, Museo Colonna: botta e risposta tra Antonelli e Di Iacovo ultima modifica: 2018-04-19T00:14:07+00:00 da Redazione
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