da inizio marzo la riviera di Porta Nuova è sostanzialmente off limits per le auto per l’apertura contemporanea di due cantieri importanti: il primo, nel tratto compreso tra via Pepe e il Teatro d’Annunzio, inerente la realizzazione della nuova condotta nel tratto di lungomare in corso di riqualificazione urbana, condotta che, d’ora in avanti, impedirà gli allagamenti cui ormai erano abituati anche i balneatori della zona a ogni minimo acquazzone. Il secondo, quello in corso nel tratto di via Primo Vere compreso tra via Luisa d’Annunzio e via Celommi, dov’è possibile transitare solo in direzione sud-nord, per la realizzazione della nuova condotta fognaria nell’ambito del maxi-appalto del Piano antiallagamenti finanziato per 2milioni di euro. Peraltro, in quest’ultimo caso, le opere sono ormai state completate e per la riapertura al traffico dell’asse viario manca solo la realizzazione di un bypass lungo la rete idrica e quella del gas, che sarà eseguito subito dopo Pasqua con l’Aca e con Pescara Gas. Lunedì primo aprile ai primi due interventi si aggiungerà un terzo cantiere che interesserà il tratto iniziale del lungomare Papa Giovanni XXIII, ossia l’area posta all’incrocio con via Vespucci, e proseguendo verso nord. I lavori in questo caso sono stati affidati alla Società CGF Costruzioni Generali Spa che deve eseguire le opere inerenti la realizzazione di un allaccio alla rete fognaria comunale, ossia acque nere e acque bianche, necessario per l’immobile in uso al corpo della Guardia di Finanza, in corso di costruzione proprio sulla riviera sud. Tali lavori, ovviamente, prevedono degli scavi sulla sede stradale che sarà parzialmente inagibile, infatti gli scavi avverranno per avanzamento di metà successive della carreggiata, dove quindi sarà comunque garantita la circolazione del traffico veicolare. Sospesi, invece, sosta e fermata che, a partire da lunedì primo aprile e sino al 20 aprile, saranno vietate dalle 7.30 alle 17. La relativa segnaletica di preavviso nei confronti della cittadinanza è già stata sistemata. Ovviamente, come da contratto, una volta ultimati gli scavi, l’impresa dovrà provvedere al ripristino della carreggiata dissestata dallo scavo con la posa in opera di bynder e manto di tappetino per una larghezza di almeno 3 metri; la pista ciclabile esistente oggi sullo spartitraffico dovrà ugualmente essere ripristinata, sia nelle cordolature sia nella pavimentazione di colore rosso, nonché dovrà essere rifatta la ripresa della segnaletica orizzontale per ridare continuità al percorso ciclabile; infine anche le aiuole dello spartitraffico attraversate dagli scavi, dovranno essere ripristinate sia con l’apporto del terreno vegetale, sia per l’essenza a prato dove sarà eventualmente danneggiato. Agli automobilisti chiediamo di prestare massima attenzione alla segnaletica e di affidarsi anche alle indicazioni che verranno fornite dalla Polizia municipale.
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