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Pescara, D’Incecco su acqua non potabile: “pretendiamo chiarezza “

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PESCARA – “Da ieri sera circa 300 cittadini di Pescara non possono bere l’acqua del rubinetto, divenuta improvvisamente non potabile, e nessuno spiega cosa sta accadendo. Non lo spiega l’Aca, responsabile della distribuzione dell’acqua e anche della rete fognaria, non lo spiegano Arta e Asl che continuano a fare analisi segrete, peggio ancora non lo spiega il sindaco Alessandrini, primo responsabile sanitario della tutela della salute dei cittadini.

Oggi pretendiamo chiarezza dalle Istituzioni, pretendiamo che vengano date risposte alle famiglie preoccupate all’idea di aver bevuto per giorni acqua contaminata da non sappiamo quale sostanza. Vogliamo sapere perché l’acqua non è potabile, e vogliamo leggere i referti delle analisi già eseguite.

Non nascondiamo le nostre preoccupazioni per la tutela della sicurezza dei 168 studenti del liceo scientifico ‘Da Vinci’ sistemati nell’edificio provvisorio di piazza dei Grue, senza neanche poter bere acqua ai bagni, e chiediamo di sapere chi sta garantendo loro la fornitura di acqua per le ore di lezione, in una situazione che è veramente da terzo mondo. Se uno solo di quegli studenti dovesse accusare un malore, la responsabilità ricadrà sulle spalle del sindaco Alessandrini”.

Lo ha detto il Vicecapogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Vincenzo D’Incecco, che oggi in aula, durante il Consiglio comunale, ha sollevato la problematica chiedendo al sindaco di relazionare in Assemblea civica.

“E purtroppo dal sindaco Alessandrini, come sempre, non sono arrivate risposte: in maniera molto vaga e fumosa si è limitato a dire che l’acqua non è potabile, ma non sappiamo perché, che sono in corso analisi e che per la tarda mattinata di oggi era previsto un vertice, di cui probabilmente non sapremo mai le reali determinazioni – ha commentato il Vicecapogruppo D’Incecco -.

Intanto la vicenda si aggrava di ora in ora: abbiamo cominciato qualche settimana fa quando è stata disposta la chiusura delle fontanine pubbliche della zona dei Colli, per la presunta presenza di coliformi dovuti, si disse, a un ‘ristagno d’acqua’. Poi è stata chiusa anche la fontanella pubblica all’interno della pineta Riserva dannunziana. Poi a cascata tutte le altre fontanelle, compresa piazza dei Grue, Largo Baiocchi e la fontana antistante l’Aurum, e qui è scoppiato il bubbone.

Ma anche in quel caso, mentre la cittadinanza continuava a porre domande sulle ragioni dell’allarme, il Comune si è limitato a lanciare rassicurazioni che oggi sono divenute aria fritta, perché prive di qualunque approfondimento:

e i cittadini, invece, avevano ragione perché è evidente che, se la condotta che trasporta acqua alle fontanelle pubbliche e nelle case è la stessa, anche l’acqua delle abitazioni poteva essere non potabile.

Per scuotere il sindaco Alessandrini dal suo solito torpore ci sono volute le associazioni locali che hanno predisposto controlli personali su singoli campioni d’acqua e solo allora il primo cittadino ha convocato riunioni che hanno determinato, appena ieri sera, il divieto di utilizzo dell’acqua del rubinetto per 20 famiglie della zona di piazza dei Grue, ovvero circa 120 cittadini, e per la scuola di piazza Grue, che oggi non ospita solo i bambini della materna, ma anche i 168 studenti dello scientifico ‘Da Vinci’.

Ancora una volta il sindaco Alessandrini e la sua giunta stanno brillando per assenza di trasparenza e mancato tempismo:

oggi i cittadini hanno paura, le famiglie hanno paura, vogliono sapere quale acqua hanno bevuto e hanno usato per cucinare sino a ieri sera, vogliono sapere quali sono le sostanze che rendono contaminata l’acqua di casa propria, e cosa sta accadendo nella rete dei sottoservizi.

E anche la politica pretende risposte da un sindaco che sembra ripercorrere la rovinosa parabola dell’estate 2015, quando fece nuotare i cittadini in 30milioni di litri di liquami senza dire una parola.

Oggi chiediamo ufficialmente – ha aggiunto il Vicecapogruppo D’Incecco – la convocazione di una riunione urgente allargata ai consiglieri di opposizione, con Aca, Arta e Asl, per leggere tutte le carte inerenti il ‘caso’ e pretendiamo di sapere dal sindaco Alessandrini quali misure intende adottare subito per accertare cosa sta accadendo a Pescara. Nel frattempo chiediamo di conoscere quali misure di tutela siano già state adottate in sostegno degli studenti e della popolazione interessata, anche attraverso la fornitura e distribuzione di bottiglie di acqua minerale che ovviamente dovrà acquistare il Comune”.

Pescara, D’Incecco su acqua non potabile: “pretendiamo chiarezza “ ultima modifica: 2017-10-03T22:31:24+00:00 da Redazione
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