PESCARA – Si terrà a Pescara, presso l’Auditorium Petruzzi , in via delle Caserme, dal 21 al 25 giugno, il quarto Festival del Documentario, proposto dall’Associazione Acma.La rassegna punterà su quattro punti critici: emarginazione sociale, disagio giovanile, disabilità, razzismo. Il tema centrale sarà quello del ‘muro’ da abbattere: quello del silenzio, della diversità, che dev’essere un valore aggiunto anziché un limite.
L’assessore al Disagio Giovanile Carla Panzino nel corso della conferenza stampa convocata ieri per illustrare la rassegna, alla presenza del Presidente dell’Associazione Chiara Manni, e dei direttori artistici Massimo Facecchia e Antonio Stella ha commentato:
l’iniziativa si inserisce in quel filone aperto dall’amministrazione comunale relativamente alla realizzazione di progetti di interculturalità e interazione tra diverse popolazioni e che punta ad abbattere il ‘muro’ delle differenze che spesso dividono i cittadini, i bambini già dai banchi di scuola. Per tale ragione trasformeremo il Festival in un progetto da portare nelle scuole elementari e medie, proponendo la visione di alcuni documentari più significativi.
Ha detto il Presidente Manni:
l’attuale amministrazione comunale è stata l’unica che ha abbracciato in quattro anni il Festival, mostrando passione per un progetto che vuole essere culturale, ma anche didattico ed educativo, e sostenendo l’iniziativa anche moralmente.
Ha spiegato il direttore artistico Facecchia:
il tema scelto per la quarta edizione della rassegna è “Il Muro: la diversità come necessità della vita, come dato ineluttabile, come valore e ricchezza per lo scambio e la crescita umana, oltre il muro delle intolleranze di ogni tipo , un festival dunque che attraverso le opere vuole gettare uno sguardo attento sui cambiamenti dei tempi.
Tra i documentari ci saranno prodotti italiani, ma anche di Francia, Spagna, Etiopia, Israele, Belgio e Stati Uniti, come ‘L’isola dei sordobimbi’, che affronta la solitudine di un’isola che ospita solo bambini sordi; affronteremo le relazioni tra omosessuali, il disagio della terza età in una città come Gerusalemme, un ritratto proposto da un artista israeliano, e toccheremo con attenzione il tema delle difficoltà nel gestire le relazioni amorose tra le sbarre di un carcere attraverso tre casi emblematici.
Il Festival quest’anno ha ricevuto il Premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica con Medaglia,e le stesse opere proposte hanno vinto il David di Donatello e il Nastro d’Argento. Elevato anche il livello delle due giurie tecniche scelte per valutare le opere, la prima internazionale, presieduta da Mimmo Calopresti e composta da Mario Balsamo ed Hélène Trigueros; la seconda abruzzese presieduta da Dino Viani e composta da Simona Troilo e Daniele Baldacci.