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Pescara: ‘8 Marzo Donna e…tutti i colori del mondo’

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PESCARA – Si è svolta ieri presso la Sala Consiliare del Comune   l’iniziativa ‘8 Marzo Donna e…tutti i colori del mondo’, promossa dall’amministrazione comunale di Pescara e dall’Associazione ‘Aiutiamoli a Vivere’  per omaggiare il centenario dell’istituzione della giornata dedicata alle donne. Presenti gli assessori alle Pari Opportunità Elena Seller e all’Associazionismo Barbara Cazzaniga, Cam Lecce, Tusio De Iuliis, dell’associazione ‘Aiutiamoli a Vivere’ e i rappresentanti delle Associazioni ‘Amicizia Iraq-Italia’ di Roma, della Caritas, dell’Anolf e della Cooperativa Ausiliatrice. Ha detto Sondos Al-Raui, una giovane laureata all’Università di Baghdad che  sta concludendo a Firenze la specializzazione in lingua italiana e che  ha preso parte all’iniziativa:

il 70 per cento delle donne irachene oggi non effettua controlli per la prevenzione del tumore al seno, una percentuale ancora maggiore non ha i mezzi per studiare, per partecipare alla ricostruzione democratica del paese, con il conseguente aumento della criminalità tra le stesse donne. Ma c’è la speranza di poter contribuire a garantire un futuro alle giovani generazioni, a quelle donne che per prime dovranno divenire simbolo di pace e fratellanza.

Ha detto De Iuliis:

la giornata odierna  è stata dedicata in modo specifico e volutamente alle donne del sud del mondo, abbiamo voluto dare loro voce per far raccontare le grandi difficoltà quotidiane vissute con l’obiettivo di aiutarle a trovare condizioni e strumenti per migliorare la propria situazione.

Ha sottolineato la Seller:

oggi è una ricorrenza particolare  perché da cento anni celebriamo l’acquisizione da parte della donna di diritti che però non vengono ovunque riconosciuti come tali. La verità è che le nostre battaglie come madri, mogli, sorelle, o semplicemente donne non sono affatto concluse.

Ha detto la Cazzaniga:

il Segretario generale dell’Onu Ban-ki Moon, celebrando la giornata internazionale delle donne  ha sottolineato che dove le donne sono istruite ed emancipate le economie sono più forti e più stabili. Questo è l’obiettivo verso il quale dobbiamo tendere, sostenendo quelle donne che ancora vivono nella povertà, nell’analfabetismo, che subiscono violenza sessuale, con tassi di mortalità ancora spaventosi. Dobbiamo puntare sulla scolarizzazione delle donne, avviando anche nelle nostre città progetti ad hoc contro l’abbandono scolastico, dobbiamo investire sulle donne che rappresentano la risorsa dei nostri territori.

A tracciare un quadro sulla situazione della donna in Iraq è stata Sondos Al-Raui:

Purtroppo la vita delle donne in Iraq ha subito negli anni una vera involuzione: prima del 1980 le donne partecipavano alla vita del Parlamento, erano elementi attivi della vita culturale, scrittrici, autrici affermate. Dal 1980 al 2003 hanno iniziato a perdere i diritti acquisiti in precedenza vittime del periodo di guerre che si sono succedute, prima la guerra del Golfo, poi l’embargo, perché la guerra stessa ha colpito nel cuore l’economia del paese costringendo molte donne, anche laureate, specializzate, a tornare a lavorare i campi. Ma con tutti i suoi difetti comunque il regime di Saddam Hussein era riuscito ad aiutare la donna, la costringeva a uscire per ricostruire il paese e per essere autonoma. La situazione è però peggiorata a partire dal 2003: le università sono state chiuse, intere famiglie con più figli non avevano di che mangiare, e lo stesso Ministero della Salute ha diffuso dati spaventosi sulla mancanza di prevenzione tra le donne.

Nella provincia di Babilonia, su 388 donne di estrazione sociale media intervistate, solo 257 hanno un’idea di cosa sia il cancro al seno, 131 non hanno la benché minima idea di cosa si parli; 115 donne hanno affermato di effettuare controlli periodici, 268 no, ossia il 70 per cento, un dato che ci lascia comprendere come sia aumentata anche la percentuale di mortalità per cancro. E purtroppo in Iraq cresce anche l’indice di criminalità tra le donne: molte sono sole, senza famiglia e spesso la loro unica possibilità di sopravvivenza è la prostituzione, che però è un reato, o finire tra i gruppi dei fanatici che si immolano al sacrificio estremo per soldi inseguendo il sogno di un paradiso futuro. Ma se i dati non sono confortanti è evidente che bisogna continuare a lottare per restituire alla donna irachena la giusta dignità

Pescara: ‘8 Marzo Donna e…tutti i colori del mondo’ ultima modifica: 2011-03-09T10:21:02+00:00 da Donatella Di Biase
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Donatella Di Biase

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