Atessa, dopo l’esperienza Covid, le donazioni private e i fondi europei del PNRR, grazie alle scelte delle Giunte regionali di ieri e di oggi, può ospitare adesso una struttura mista, che comprenda il PTA, cioè la medicina territoriale, e le discipline ospedaliere basilari.
Se questo percorso non sarà completato resterà – come hanno sottolineato i capigruppo consiliari di maggioranza e minoranza in una recente mozione – una struttura “monca e sottoutilizzata”. Per rispondere alla domanda di salute della nostra popolazione e di quella dell’entroterra montano e pedemontano del Sangro -ha spiegato il Sindaco- il percorso va completato con l’impegno e la partecipazione di tutte le forze politiche e delle autorità sanitarie.
Del San Camillo de Lellis si discuterà martedì 20 dicembre nella seduta del Consiglio Comunale, in seguito alla mozione presentata dai capigruppo Farina e Sciotti.
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