Da questo spirito nasce l’idea del piano solo di Di Toro: dalla voglia di esplorare i legami tra melodie diverse e i sottintesi reconditi delle armonie, dalla necessità di trovare nuove soluzioni intorno e all’interno degli spunti di partenza. Il modus operandi del pianista riunisce in suites variamente articolate i brani e le melodie affrontate: un filo sottile, sempre presente, sul quale fluisce la musica.
Il prossimo appuntamento con Sabato in Concerto Jazz è per sabato 10 aprile 2010 con il concerto del Marco Di Battista Ozone Trio.
NOTE BIOGRAFICHE – Michele Di Toro inizia a studiare pianoforte a 7 anni nella scuola civica di musica di Lanciano. A 13 anni, entra al conservatorio “Luisa D’Annunzio” dove si diplomerà con la lode e il massimo dei voti. Con il trasferimento a Milano la sua carriera di musicista evolve velocemente con incontri e collaborazioni importanti: suona e frequenta musicisti come Enrico Intra e Franco Cerri. Si fa notare anche all’estero e, in special modo, in Francia, dove frequenta l’Ecolle Normale de Musique “A. Cortot” di Parigi.
Tra i premi e riconoscimenti ricevuti c’è il premio per pianisti jazz “F. Gulda”, assegnato con una menzione speciale della giuria per la migliore esecuzione di un brano composto da Gulda, nonché il prestigioso concorso internazionale per pianisti jazz “Martial Solal”. Michele Di Toro ha inciso a proprio nome: Playing With Music con la straordinaria partecipazione di Franco Cerri; Think Mozart Jazzin’, inciso in piano solo; Il passo del gatto, registrato con il contrabbassista Yuri Goloubev e il batterista Marco Zanoli; My piano inside me, in piano solo.
leggi l’intervista realizzata da L’Opinionista al pianista Di Toro
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