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Massimo Ranieri, Osho, Cruciani e Parenzo ospiti domani a Pescara

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Domenica 6 settembre per la ‘La Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna in Abruzzo’ parata di Vip e nomi di primo’ordine, al Teatro d’Annunzio concerto di Ranieri

PESCARA – Osho, Giuseppe Cruciani e David Parenzo con la Zanzara e, a chiudere, il grande concerto di Massimo Ranieri al Teatro d’Annunzio. Si annuncia come una parata di vip e di nomi eccezionali domani, domenica 6 settembre, la sesta giornata de ‘La Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna in Abruzzo’, promosso dalla Presidenza del Consiglio regionale d’Abruzzo, con il Consiglio e la giunta regionale e il Comune di Pescara. Una domenica straordinaria, dunque, che, pur nel rispetto delle normative di sicurezza anti-Covid-19, richiamerà il pubblico delle grandi occasioni con il sold out annunciato delle location.

“Il fine settimana ha ulteriormente rafforzato la presenza del pubblico – ha detto il Presidente Sospiri – e infatti stamane abbiamo registrato una folla straordinaria alla partenza delle auto d’epoca, con decine e decine di appassionati che hanno partecipato alla partenza della sfilata che ha attraversato tutta la città, dal lungomare sud al lungomare nord fino a piazza della Rinascita. Senza dimenticare il convegno con Mughini e Pierluigi Vercesi con una presenza di pubblico formidabile. E il dato importante sono le centinaia di prenotazioni agli eventi che continuiamo a registrare anche dopo aver superato il giro di boa della manifestazione”.

PROGRAMMA DEL 6 SETTEMBRE

La giornata di domani, domenica 6 settembre, si aprirà alle 18 nel piazzale Michelucci dell’Aurum con lo spettacolo di Federico Palmaroli, divenuto noto con #lepiùbellefrasidiosho, che proporrà la satira come colpo ben assestato nello stomaco di tutte le saccenti musonerie. Federico Palmaroli nasce a Roma nel 1973. Di formazione umanistica, matura fin dall’adolescenza un grande interesse per la tradizione popolare tipicamente romana. È il padre de ‘Le più belle frasi di Osho’. Grande appassionato di letteratura futurista, sviluppa un’ironia che non appare anacronistico definire petroliniana. Svolge una professione che non ha nulla a che vedere con questa sua indole comica, che rimane solo il suo modo di approcciarsi alla vita. Il suo karma è racchiuso in questa citazione di Marinetti: “Mi auguro di morire prima di aver perduto le mie deliziose fanciullaggini”.

Alle ore 19, sempre all’Aurum, la satira di Osho lascerà spazio a quella di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, ovvero La Zanzara. Giuseppe Cruciani comincia la sua carriera di giornalista a Radio Radicale, collaborando poi con L’Indipendente e Il Tempo. Segue la politica estera su Liberal e Il Foglio, lavorando in seguito come produttore per la televisione europea Euronews. Viene assunto a Radio 24 nel 2000. Cruciani è considerato uno shock jock, personalità interna al mondo della comunicazione che unisce ai fatti di cronaca commenti offensivi e contenuti satirici. Conduce, per Radio 24, i programmi Linea 24, 9 in punto e La Sfida e dal 2006 il programma di attualità La Zanzara, avvalendosi dal 2008 della collaborazione di Luca Telese e poi dal 2010 di David Parenzo. A La Zanzara commenta i fatti del giorno con politici, opinionisti e radioascoltatori. Il programma è divenuto noto nel tempo per gli argomenti trattati che spaziano dalla satira più profana, alla comicità, dalla politica al sesso. Gli ascoltatori intervengono lasciando il loro numero alla radio e possono eventualmente essere richiamati da Cruciani. Molti interventi si trasformano spesso in liti accanite, nelle quali vengono presi di mira i conduttori stessi per le loro posizioni politiche. Altra particolarità del programma è stata l’idea di inserire musica rock ed heavy metal come sottofondo ad ogni puntata. Per questo programma ha ricevuto nel 2008 il premio Grolla d’Oro come migliore trasmissione della sera durante il Premio Casinò di Saint-Vincent per la radio.Vince insieme con il collega David Parenzo, Premiolino, premio giornalistico italiano, con questa motivazione: “Alla coppia di conduttori de “La Zanzara”, la trasmissione corsara di Radio 24. Beffardi, spregiudicati, irriverenti e politicamente scorretti, muovendosi al confine tra informazione, satira e sberleffo hanno creato un nuovo linguaggio radiofonico e una rubrica di successo”. Da ottobre 2009 collabora con il settimanale Panorama per cui cura una rubrica. Ha pubblicato quattro libri, sul progetto del Ponte di Messina (Questo ponte s’ha da fare, 2009), sul caso di Cesare Battisti (Gli amici del terrorista. Chi protegge Cesare Battisti?, 2010), sul programma radiofonico La Zanzara (Cattivissimi noi, 2013) con David Parenzo e con Emiliano Errico e sul suo rapporto controverso con i vegani (I fasciovegani – Libertà di cibo e di pensiero, 2017). Nel 2019 e nel 2020 è ospite fisso nel programma Dritto e rovescio di Paolo Del Debbio.

David Parenzo nel 2007 arriva a LA7, dove rimarrà per sei anni collaborando attivamente al network, in particolare alla trasmissione di attualità e politica In onda, partecipando, inoltre, al programma mattutino di attualità Omnibus, con il ruolo di opinionista e commentatore. Il 24 novembre 2010 parte la prima puntata di Titanic Italia su 7 Gold, un talk show di politica ed economia, del quale è sia conduttore sia autore e nello stesso anno ha inizio la sua esperienza radiofonica con l’affiancamento a Giuseppe Cruciani nel programma satirico La Zanzara, in onda dal lunedì al venerdì su Radio 24: partito con mansione di “spalla”, finisce col diventare una sorta di co-conduttore. Dal 2014 contribuisce al progetto LIVEonTIM, in cui realizza interviste con personaggi dell’attualità e della cultura. È un componente della redazione, in veste di giornalista e inviato, della trasmissione Matrix (Canale 5) condotta da Luca Telese, nelle stagioni 2013/2014 e 2014/2015. Nel mese di maggio del 2015 torna protagonista di una web serie per il Corriere della Sera, in ogni puntata affianca per un giorno intero un personaggio popolare per scoprire come trascorre la giornata tra lavoro e tempo libero; il programma s’intitola Alter Ego. Nel 2015, dal 3 agosto al 6 settembre, torna a LA7 come conduttore insieme con Tommaso Labate, per il programma di approfondimento quotidiano In onda, in sostituzione di Gianluigi Paragone e Francesca Barra. Ha buon esito d’ascolti e da LA7 gli viene affidata, a partire da gennaio 2016, la conduzione del talk show Fuori onda.

MASSIMO RANIERI IN CONCERTO A PESCARA

La chiusura della sesta giornata, al Teatro d’Annunzio, alle ore 21.30, è affidata allo Spettacolo teatrale e musicale di Massimo Ranieri che proporrà un excursus nel mondo della musica napoletana, raccontando il rapporto tra d’Annunzio e Napoli. Giovanni Calone, meglio noto come Massimo Ranieri, nasce a Napoli il 3 maggio del 1951. Cantante con decenni di proficua carriera alle spalle, attore di cinema, teatro e televisione, presentatore di successo, ha lavorato anche come doppiatore. È considerato uno dei personaggi dello spettacolo più apprezzati a livello nazionale. Nasce e cresce in una famiglia operaia della Napoli povera, il futuro Massimo, allora solo Giovanni, o Gianni, com’è chiamato da tutti. È il quarto di otto figli e il suo quartiere è il popoloso Pallonetto di Santa Lucia, molto popolare a Napoli. Da bambino si dà da fare come strillone, forte di una voce già matura e dal timbro imponente. Non ancora adolescente fa il posteggiatore, cantando e suonando nei ristoranti alla moda, racimolando le mance di turisti e napoletani abbienti. Proprio in uno di questi momenti di lavoro, viene notato dall’autore di canzoni Giovanni Polito, affascinato dalla sua splendida voce. Passano alcuni mesi e il piccolo “Gianni Rock”, come viene presentato nel 1964 all’età di appena tredici anni, incide il suo primo disco e sbarca in America, al seguito di Sergio Bruni. Il piccolo cantante si fa valere a New York, meta principale del tour. Dopo appena due anni, nel 1966, debutta in televisione nel varietà “Scala Reale”, presentando, appena quindicenne, la bella canzone “L’amore è una cosa meravigliosa”. Il 1967 è l’anno del Cantagiro, programma televisivo molto amato dal pubblico italiano dell’epoca, impegnato in quegli anni a seguire con trasporto le sorti del piccolo Gianni, che si impone nel girone B della kermesse, con l’ottimo brano “Pietà per chi si ama”. Il futuro Massimo Ranieri arriva primo delle giovani promesse e l’anno dopo punta al Festival più importante d’Italia. Non ancora maggiorenne, nel 1968, Giovanni Calone arriva a Sanremo e porta in finale il suo “Da bambino”. Sale suo palco dell’Ariston in coppia con “I Giganti” e anche questa performance contribuisce al suo successo, sempre più in ascesa. L’anno dopo, canta “Rose rosse”, con cui vince la sezione principale del Cantagiro, dove ormai è uno dei più amati protagonisti. Il brano rimane per ben tredici settimane in testa alle classifiche. Nello stesso anno arriva secondo a Canzonissima, con il brano “Se bruciasse la città”, ma nell’edizione successiva, datata 1970, trionfa letteralmente con la canzone “Vent’anni”. Intanto viene pubblicato il suo primo disco, che finalmente porta il suo nome d’arte, anche nel titolo: “Massimo Ranieri”. Il cinema si accorge di lui e Mauro Bolognini lo sceglie come protagonista per “Metello”, dall’opera omonima di Vasco Pratolini.

È il 1970 quando Massimo Ranieri, cantante e ora attore, si aggiudica anche il David di Donatello come miglior attore, oltre al Premio Internazionale della Critica. Da questo momento in poi l’artista napoletano si dedica alla settima arte e fa seguire diverse interpretazioni, le quali risultano l’una più apprezzata dell’altra: da “Bubù”, datata 1971, a “La cugina”, del 1974, fino al noir “Con la rabbia agli occhi” di A. M. Dawson, girato nel 1976 e sul set con Yul Brinner e Barbara Bouchet. Impossibile escludere il ben noto “La patata bollente”, del 1979, film di rottura per l’epoca che vede Ranieri, fino a quel momento sempre nei panni di personaggi amati dalle donne, interpretare la parte di un giovane omosessuale che s’innamora di un operaio comunista. Con lui, ci sono anche Edwige Fenech e Renato Pozzetto. Intanto, il decennio degli anni ’70 è quello che gli apre anche le porte del teatro, altro suo grande amore. Dopo aver recitato fianco a fianco con la grande Anna Magnani, nel 1971, nel film Tv “La sciantosa”, Massimo Ranieri calca le scene al servizio di registi importanti, come Giuseppe Patroni Griffi, in “Napoli: chi resta e chi parte” del 1975, Giorgio De Lullo (ne “Il malato immaginario” e “La dodicesima notte”, entrambi del 1978), e il grande Giorgio Strehler. Con il famoso regista recita in “L’anima buona di Sezuan”, nel 1980, e in “L’isola degli schiavi”, molti anni dopo, nel 1994. Ma in questo arco di tempo, anche il cantante Ranieri si fa valere, nei momenti in cui il cinema e il teatro mollano un po’ la presa su di lui. Il disco “O surdato nammurato”, del 1972, è un omaggio alla canzone napoletana, sempre amata dal cantante di Pallonetto, che tra l’altro viene registrato dal vivo al Teatro Sistina, davanti alle telecamere Rai e per la regia del grande Vittorio De Sica. Nello stesso anno vince “Canzonissima” con “L’erba di casa mia”.Nel 1999, dopo aver preso parte ad “Ama il tuo nemico”, di Damiano Damiani, si aggiudica anche il Premio Flaiano per il teatro. Il 2006 è l’anno dei suoi quarant’anni di carriera, festeggiato con un doppio album dal titolo “Canto perché non so nuotare…da 40 anni”. Il lavoro raccoglie i suoi migliori successi e alcuni dei più bei brani d’autore degli ultimi vent’anni. Nel novembre del 2009, gli viene consegnato il Premio De Sica per il Teatro. L’anno dopo, esattamente nell’agosto del 2010, riceve anche il “Riccio d’Argento”, a Lamezia Terme, per il miglior live d’autore dell’anno, grazie a “Canto perché non so nuotare”. Tra il 2010 e il 2011, realizza per la Rai quattro commedie firmate dal grande Eduardo De Filippo. Con lui, nelle opere “Filumena Marturano”, “Napoli milionaria!”, “Questi fantasmi” e “Domenica e lunedì”, ci sono le attrici Mariangela Melato, Barbara De Rossi, Bianca Guaccero ed Elena Sofia Ricci. Il 5 febbraio 2020 Massimo Ranieri ha partecipato come ospite al Festival di Sanremo, ha duettato con Tiziano Ferro il brano Perdere l’amore e ha cantato il brano inedito Mia ragione composto da Fabio Ilacqua e prodotto dal grande cantante, compositore e produttore Italo-Canadese Gino Vannelli. In un’intervista a Radio Incontro Terni disse che il suo nuovo album doveva uscire a Maggio ma a causa del Covid19 l’uscita dell’album dovrebbe essere fissata proprio per il mese di settembre.

Massimo Ranieri, Osho, Cruciani e Parenzo ospiti domani a Pescara ultima modifica: 2020-09-05T15:34:57+00:00 da Redazione
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