Chieti

Marcello Marciani conquista il Premio “Pierluigi Cappello” 2020

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LANCIANO – “Il Premio Pierluigi Cappello 2020 va a Marcello Marciani che in Revuçegne/Rovistamenti (Puntoacapo 2019) rimodula il dialetto abruzzese attraverso allitterazioni, rime e assonanze. Si tratta di un vero e proprio rimescolio del linguaggio, mentre la poetica si realizza opponendo simboli e azioni che guardano al vivere quotidiano, non celando ironia ed erotismo”.

Questo l’incipit della motivazione per la quale Marcello Marciani ha vinto il primo premio assoluto alla terza edizione del Premio “Pierluigi Cappello”, nella sezione riservata ai libri di poesia, scritti nei dialetti e nelle lingue minoritarie, editi nel corso dell’anno. Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito al poeta abruzzese all’unanimità dalla giuria di poeti, esperti e critici qualificati composta da Aldo Colonnello, Fabio Franzin, Valentina Gasparet, Roberto Malattia, Maurizio Salvador, Christian Sinicco, Gian Mario Villalta e Giacomo Vit. La cerimonia di premiazione si è svolta giovedì 17 settembre, alle 18, a Pordenone, presso la Loggia del Municipio, nell’ambito del Festival “Pordenonelegge”. Una cerimonia vibrante, intensa ed essenziale, che ha visto la poesia al centro della scena, senza orpelli o sconfinamenti superflui.

“La frenesia del mondo – prosegue la motivazione – viene posta in relazione con il soggetto dell’opera che a sua volta ricerca un altro da sé, che spesso è la figura dell’amata, o un altro sé, che è amore sognato, che spinge a correre, trasformarsi. Grazie a questo “triangolo amoroso” il monologo di Marciani ribolle di simboli e di suoni, che possono far pensare all’opera come a un canzoniere, quando le strutture del verso si fanno attraverso ripetizioni variate. Si potrebbe supporre che ci sia in Revuçegne anche un omaggio al Canzoniere di Umberto Saba e a quel “ragazzaccio aspro e vorace” che fa fatica a regalare l’amore, a cui Marciani oppone il “ragazzetto ladro e malizioso” che se lascia, ti riduce in pezzi. Ed è proprio questa l’indagine che corre sottotraccia nel libro, ciò che accade all’uomo dopo l’amore, ciò che sboccia, crepa, scheggia, la relazione tra mondo “sventrato” e sensibilità umana. Marcello Marciani così riesce a toccare, attraverso le sezioni dedicate a fuoco, terra, aria e acqua, anche i temi dell’ecologia e della salvaguardia del paesaggio, alla ricerca di una parola che ci innalzi sopra un mondo che si potrebbe perdere”.

Soddisfatto per questo ulteriore riconoscimento Marcello Marciani, che, oltre a ringraziare i giurati, ha sottolineato anche la meravigliosa accoglienza ricevuta a Pordenone e il valore aggiuntivo dato da un’organizzazione attenta e impeccabile. “Sono stati giorni intensi all’insegna della letteratura e della poesia, vissuti in un contesto affascinante e brulicante di fermenti culturali” ha commentato il poeta lancianese.

Revuçegne (Rovistamenti), di Marcello Marciani, è un’opera in dialetto abruzzese d’area frentana, suddivisa in quattro parti intitolate agli elementi della Cosmogonia (Foche, Terre, Arie, Acque), e “rovista” fra passato e presente, memoria privata e collettiva, scavo interiore e dimensione epica. L’ampio ventaglio dei temi spazia dall’amore (Foche) alla degradazione e rigenerazione ambientale (Terre e Acque), dalla nostalgia per i cari scomparsi (Arie) all’anelito verso una rinnovata immersione vitale presente in tutte le sezioni. Il ritmo incalzante, le diverse strutture metriche e la lingua materica, che impasta termini arcaici o desueti con neologismi e forestierismi, ne fanno un’opera di compatta e originale energia espressiva (dal comunicato stampa del Premio Cappello).

Marcello Marciani è nato e risiede a Lanciano (CH). Ha pubblicato: “Silenzio e frenesia” (Quaderni di “Rivista Abruzzese”, Lanciano 1974), “L’aria al confino” (Messapo, Siena-Roma 1983), “Body movements”, con traduzione inglese a fronte di Amelia Rosselli (Gradiva Publications, Stony Brook-New York 1988), “Caccia alla lepre” (Moby DicK, Faenza 1995), “Per sensi e tempi” (Book, Castelmaggiore 2003), “Nel mare della stanza” (LietoColle, Faloppio 2006), “La corona dei mesi” (LietoColle Faloppio 2012), “Rasulanne” (Cofine, Roma 2012),”Monologhi da specchio” (Robin, Torino 2017) e, infine, Revuçegne (Puntoacapo, Pasturana 2019). Suoi testi in dialetto frentano sono stati eseguiti negli spettacoli Mar’addó’ (1998-1999) e Rasulanne (2008/ 2012), dove ha partecipato anche come attore. Dal 1988 al 2008 è stato segretario organizzatore del Premio Nazionale di Poesia in Dialetto “Lanciano-Mario Sansone”. Ha ricevuto diversi premi, fra cui: Gabicce Mare, Matacotta, Nelle terre dei Pallavicino, Noventa-Pascutto, Pandolfo, Penne, Ischitella-Pietro Giannone, Salva la tua lingua locale. È presente in riviste e antologie italiane e statunitensi con componimenti in italiano e in dialetto.

Marcello Marciani conquista il Premio “Pierluigi Cappello” 2020 ultima modifica: 2020-09-21T16:57:21+00:00 da Redazione
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Tags: Lanciano

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