Pescara

‘Mandami una farfalla’, il nuovo romanzo di Alessio Masciulli. Intervista

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‘L’amore è una farfalla che vola morbida, silenziosa e distratta che si posa poi di colpo sul tuo cuore e ti parla.. Ascoltala.’’

PESCARA –  ”La mia sensibilità mi permette di emozionare!’’ aveva dichiarato nella precedente intervista lo scrittore e poeta abruzzese Alessio Masciulli. Con la consueta spontaneità e semplicità, è tornato infatti ad emozionare attraverso un secondo elaborato biografico denso di emotività e riflessiva positività.

A pochi mesi dalla pubblicazione il romanzo Mandami una farfalla ha già riscosso un copioso successo nella sua regione natia e in giro per l’Italia, medesima popolarità del precedente ‘Credevo bastasse amare’’.

Il libro riprende l’antecedente narrazione partendo dagli anni della solitudine e passando attraverso l’incontro di ragazze conosciute per caso su internet, per strada o a delle feste di compleanno; tocca diverse tematiche: i social – network per sottolineare la loro colpa nel raffreddare i contatti umani, l’amicizia quella solida e complice indipendentemente dall’assiduità della frequentazione e dalla diversità caratteriale, il lavoro precario e poco gratificante per un giovane pieno di aspettative dal futuro e poi l’amore.

Un susseguirsi e intrecciarsi di storie, ognuna caratterizzata dall’arrivo di una farfalla, segno di speranza che giunge puntuale quando qualcosa prende la piega sbagliata. Il protagonista tramite una serie di coincidenze sfiora la vita di persone a lui finora sconosciute e si immerge nei loro racconti cercando di portare ottimismo e voglia di rinascita. Il suo sogno di diventare scrittore e le difficoltà che incontra nel suo cammino legano come un filo conduttore tutta la narrazione e anche quando per un’assurda circostanza incontra la nonna di una bimba di soli 8 anni in coma in ospedale per una caduta in bici, lui non si tira indietro per portare la sua farfalla anche a lei, raccontando la favola del suo primo libro proprio a quella bambina e anche in quel caso lei farà il suo dovere. Poi c’è Claudia, una ragazza per anni violentata dal padre che non ha mai avuto il coraggio di confessare il suo dramma a nessuno e una sera in un pub si apre al protagonista con il suo racconto sul quale un altro segno dal cielo scriverà il lieto fine. Anche quando arriverà Francesca, 45 anni, con la sua passione e voglia di sentirsi ancora amata un’altra farfalla metterà le cose a posto evitando il peggio.

Con questo libro ho voluto scrivere della mia rinascita, della positività, del coraggio, della voglia di rialzarsi sempre. Ogni storia finisce bene e tra i personaggi femminili alla fine, in un modo del tutto casuale e impensabile, ne arriva una che cambierà ancora di nuovo tutto. L’amore riesplode e la forza della vita torna a far sentire la sua incessante presenza.

ha affermato l’autore riguardo al suo componimento che  prende per mano il lettore come fosse lui stesso il protagonista, gli vengono poste delle domande, gli vengono chiesti dei consigli, sarà lui stesso ad essere il centro di tutto. In ogni pagina vi è una frase che invoglia ad andare avanti con la lettura.

Un libro semplice, un libro che mette voglia di rimettersi in gioco e va letto lasciandosi andare! come consiglia lo scrittore e filosofo pop, Franco Bolelli che ne ha curato l’introduzione.

Per conoscere meglio l’autore e il suo ultimo romanzo, gli è stata rivolta una breve intervista a cui ha cordialmente risposto:

Signor  Masciulli rompiamo il ghiaccio con una domanda  personale: dove ama scrivere? Ha un angolo specifico della casa, una veduta particolare? Si isola quando scrive?

R – Ho la mia semplice scrivania di legno, che mi sono costruito personalmente per stare più comodo e tutto ciò che ho scritto finora è nato nella mia camera, con la vista sul Gran Sasso e la valle della Nora. Solo alcune poesie le ho scritte in giro in moto o in bici. L’unica particolarità è che per ogni libro nuovo che scrivo cambio posizione alla scrivania per avere stimoli diversi. È come se fossi in un altro posto.

Barbara,Claudia, Francesca, Angela, la piccola Sophie, Roberta e Luana, figure femminili del romanzo, donne particolari e diverse, c’è un parallelismo o un filo conduttore tra di esse? E come fa un uomo a calarsi tanto bene nei panni ‘rosa’?

R – Il filo conduttore è che tutte hanno qualche storia particolare alle spalle e hanno bisogno in qualche modo di qualcuno che dia loro un input per tornare a sorridere o semplicemente uscire da una situazione momentanea di disagio. Calarsi nei panni “rosa” mi piace perché mi permette di capire per un po’ il mondo femminile da un altro punto di vista e non a caso il prossimo romanzo avrà una protagonista femminile che sto facendo vivere nella mia fantasia. Credo che ne verrà fuori un bel lavoro.

Spontaneità e semplicità, condite da profonde riflessioni con il proprio io che non cedono mai, neppure di fronte agli avvenimenti più bizzarri e avversi . Da che cosa nascono?

R – Nascono da quello che sono. Non ho dovuto sforzarmi di essere o mostrare cose complesse, perché non ce ne sono. Ho raccontato tutto come io l’ho visto realmente. Sono storie successe davvero e mi sono limitato a trascriverle come se parlassi ad un amico che in questo caso era il lettore. Tutto ciò che crei artificialmente prima o poi crolla, quello che sei davvero, lo sei per sempre.

Si parla molto di tecniche di scrittura creativa: c’è chi è a favore e chi è contro. Cosa la guida da un punto di vista squisitamente tecnico? E qual è il suo giudizio sull’ editoria italiana odierna?

R – Ciò che mi guida sempre è il mio istinto, non seguo tecniche o stili anche perché non ne conosco. Le regole in fondo ti fanno in qualche modo essere catalogabile e io non voglio esserlo. Amo la libertà e l’avventura anche nello scrivere, porto sulle pagine ciò che sento dentro, anche rischiando di essere a volte troppo diretto e semplice. L’editoria italiana secondo me ha lo stesso problema di molti altri settori artistici. Tende a puntare solo ai guadagni e spingere autori già famosi e conosciuti. Così si rischia di perdere il piacere di leggere un buon libro, solo perché un editore ha paura di osare un po’ di più. Dovrebbero selezionare meglio gli autori e non pubblicare solo per guadagnare facendo contratti a pagamento. Se un libro non è per loro idoneo non devono stamparlo, ma se al contrario un romanzo ha qualcosa e sono sicuri di vederlo, dovrebbero investirci a occhi chiusi, ma questo non accade quasi mai.

Anche in questo romanzo lo stile  è emozionante, spontaneo e procacciato dal ricchissimo patrimonio del vissuto personale. La scrittura come mezzo per metabolizzare esperienze biografiche, quelle inerenti all’anima o fatti derivati dalla propria fantasia?

R – Un pò tutti e due ma molto più la prima, nel senso che quasi tutte le storie del libro sono vere e vissute da me. La fantasia mi ha aiutato a riempire spazi vuoti e a collegare il tutto ma credo che scrivere cose vissute sulla propria pelle sia relativamente più semplice quindi ho deciso che il prossimo romanzo sarà tutta fantasia e non vedo l’ora di capire se riesco a emozionare allo stesso modo. Sarà una sorta di prova con me stesso e forse sarà il prossimo il mio primo vero romanzo.

L’amore è sicuramente il tema cardine del romanzo, ma vengono trattati anche altri argomenti: i social network, il lavoro e l’amicizia. A proposito di quest’ultima vi sono due forme: da un parte quella complice e assidua con la cameriera Barbara e dall’altra, quella ritrovata con Tony e Valentina dopo un periodo di distacco. Qual è la sua opinione rispetto a questo sentimento umano?

R – L’amicizia è tutto e non è una frase scontata. Credo molto nell’amicizia e nel libro ho voluto farlo capire il più possibile. Barbara ha il compito di dimostrare che un punto fermo nella vita di una persona, oltre l’amore, i genitori o altro, è importante. Un amico ti capisce, ti consiglia e ti è vicino sempre. Devo molto ad alcuni miei amici e se sono felice adesso, è anche merito loro che mi hanno saputo capire e aiutare.

In passato ha pubblicato anche un’antologia di poesie ‘ Favole sotto le stelle’, come si approccia al componimento in versi e pensa che sia più efficace , come mezzo di comunicazione, rispetto al racconto?

R – Favole sotto le stelle è stata un sfida purtroppo persa. Persa nel senso che la poesia piace quasi a tutti ma poi nessuno la compra se l’autore, come dicevo prima, non è famosissimo. Scrivere una poesia per me è una forma di liberazione, ciò che provo lo metto in versi in pochi minuti e mi svuoto di una emozione che dentro me non ci sta tutta: la devo condividere. La poesia è più efficace e diretta rispetto ad un racconto, ma nel racconto c’è più spazio per espandersi. Ringrazio Facebook che mi permette di condividere le mie poesie e lascio i racconti al formato cartaceo.

Anche per  ‘Mandami una farfalla’ ha scelto di presentarlo in giro per l’Italia preferendo location intime che permettono di entrare in contatto con il pubblico, quando le prossime date  e dove?

R – Con il mio primo romanzo, Credevo bastasse amare, ho girato parecchie città italiane, con tante spese e tante sacrifici. I risultati sono stati ottimi ma con Mandami una farfalla voglio fare un percorso diverso. Ricominciare dalla mia terra, dal mio Abruzzo. Quasi nessuno mi conosce a Pescara per esempio, quindi sto preparando un “tour” di presentazioni primaverile in posti dove di solito i libri non entrano mai, per esempio bar, ristoranti, pub, taverne, centri culturali e centri sociale. Le grandi librerie sono inarrivabili da piccoli autori e alcune addirittura ti ignorano come se fossi un appestato, la grande distribuzione è per pochi eletti e così io cerco di aggirare gli ostacoli solo con la mia tenacia. Come facciamo a farci conoscere se sugli scaffali ci sono sempre gli stessi autori? E come facciamo a trovare buoni libri da leggere se nelle vette delle classifiche italiane ci sono testi di cucina o romanzi scritta da calciatori, comici e conduttori che nemmeno li scrivono loro i testi? Le mie prossime date verrano pubblicate sulla mia pagina Facebook  e sul mio blog che invito a visitare:  http://blog.libero.it/beautifulbaby/ .

E per il futuro, quali sono i progetti? E quale farfalla aspetta che arrivi?

R – I miei prossimi progetti sono la realizzazione di un cortometraggio del mio primo romanzo, al quale sto lavorando da tempo, terminare il mio prossimo romanzo contando di farlo uscire per fine anno e   nel tempo libero cercare di portare avanti un reading di poesie e musica insieme al mio gruppo acustico “Entrata LIBERA” da proporre nei teatri e nelle piazze l’estate prossima. La farfalla che mi aspetto, oltre a quella già arrivata da tempo con l’amore, è la possibilità di vivere al cento per cento con la scrittura.

Nel ringraziarla, vorrei darle la possibilità di inviare ai nostri lettori un ulteriore messaggio o citare una frase preferita del suo romanzo.

Il mio messaggio è semplice: la vita va vissuta senza paura e senza rimpianti. Comincia tutto oggi. Non seguire le orma lasciate da chi ti precede, ma imprime le tue. Guarda sempre verso i tuoi sogni. Chiedi al cielo la tua farfalla e lei si poserà sul tuo cammino. Solo tu sarai in gradi di vederla, avrà qualsiasi forma o colore ma sarà sempre con te. Non fermarti mai, davanti a nulla. Evolvi i tuoi orizzonti e non ingabbiarti nel voler essere simile a qualcuno, tu sei unico al mondo.

‘Mandami una farfalla’, il nuovo romanzo di Alessio Masciulli. Intervista ultima modifica: 2012-02-07T00:23:52+00:00 da Annarita Ferri
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Annarita Ferri

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