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L’iperrealismo italiano, mostra di Francesco Capello a Capestrano

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CAPESTRANO – Lo Spazio d’Arte Multidisciplinare “la Dama di Capestrano” continua senza sosta la sua attività di promozione artistica inaugurando, sabato 6 agosto alle ore 18, la mostra di uno dei maggiori rappresentanti della pittura iperrealista del panorama nazionale ed internazionale. La lunghissima carriera di Francesco Capello – conosciuto e stimato artista nato a Chivasso, in provincia di Torino – ha percorso mostre personali e collettive, premi e commissioni pubbliche. Il Museu Eurepeu d’art Moderm (MEAM) di Barcellona ospita una sua installazione nella collezione permanente del museo.

Di lui, il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha detto: “Capello adotta la necessità di presentare con un rigore talmente francescano, con un ascetismo talmente zen, da assoggettare ad essa il virtuosismo di un mestiere strepitoso; ci sorprendiamo, davanti a certi dipinti, dall’essere più presi dalla contemplazione di una certa presenza di cose, così in grado di farci percepire un senso dell’assoluto altrimenti negato, piuttosto che dall’ammirare le formidabili capacità tecniche che di quella presenza hanno determinato la rappresentazione. Anche quando Capello si concentra su pose meno fisse, su istanti di azioni in divenire che accentuano le difficoltà di resa della presenza e della percezione di “assoluto” che ad essa colleghiamo, il mestiere sembra rimanere sempre sotto controllo, miracolosamente. In molti, non senza ragioni, criticano nella figurazione realistica e iperrealistica l’eccessivo esibizionismo della tecnica, vanesio, futile, fine a sé stesso. In Capello, la tecnica sopraffina recupera l’umile funzione di strumento conoscitivo, proprio come lo era con Caravaggio: serve a capire meglio e più in profondità ciò che ci fa vedere, non a destare ammirazione o a confonderci. Eppure quel mestiere esiste, è presenza su presenza, tangibile esattamente come quella delle cose che riproduce, ineludibile al suo stesso modo. E’ presenza l’artificio dell’oggetto riproducente, la sua costruzione meticolosa, la sua materia, la sua fattura artigianale; è presenza non solo la mano, ma anche la testa e l’anima dell’artista, la sua riflessione, la sua sensibilità, l’esperienza del vissuto che lo ha portato a scegliere di rappresentare una presenza di cose piuttosto che un’altra, la volontà di testimoniare la presenza come preciso obiettivo della creazione artistica”.

“E’ un immenso privilegio per noi – dice Simonetta Caruso, presidente dell’Associazione Culturale Maks – ospitare un artista di così grande risonanza internazionale ma anche per il paese di Capestrano, di poco più di 800 abitanti, un’opportunità di farsi conoscere non solo per le acque cristalline del suo fiume ma anche come centro di cultura e incontro d’arte. Come afferma lo scrittore e poeta Franco Arminio che da tempo si batte contro lo spopolamento dei paesi – “I paesi possono essere grandi luoghi dell’avvenire, non luoghi di un passato che non deve morire, ma spazi dove rovesciare prospettiva e inventare un nuovo futuro!” – “Ebbene, vi invitiamo – continua la Caruso – a visitare Capestrano con il suo magnifico Castello Piccolomi e una perla rara come l’Abbazia di San Pietro ad Oratorium ma anche di godere delle opere di un artista che è il riferimento dell’iperrealismo e realismo italiano.” Un evento eccezionale dunque per la città di Capestrano, in provincia di L’Aquila in un spazio – “la Dama di Capestrano” appunto – che vuole essere – come annuncia sempre a tutte le inaugurazioni Letizia Perticarini di Maks – “Un luogo che possa far interagire tra loro le varie discipline – arte, letteratura, fotografia, cinema ma anche quello di rappresentare un “presidio etico” permanente per l’intera comunità e tutti coloro che vogliano manifestare le loro idee e proposte e che le attività svolte possano portare questo messaggio: la cura come nuovo paradigma per il rapporto degli esseri umani tra loro con il pianeta e con le generazioni future. Una palestra straordinaria in cui ciascuno sia chiamato a prendersi cura dello sguardo degli altri”.

Il giorno dell’Inaugurazione, lo spazio avrà inoltre il piacere di ospitare due vespe d’epoca del Vespa Club di Popoli: una Vespa 125 cc Primavera 4 marce del 1973 e una Vespa 150 VBB1T 4 marce del 1960, entrambe della collezione di Lorenzo di Ciccio. E’ bene sapere che la VBB1T 150 è considerata la figlia del modello precedente “Vespa GS 150 del 1955” esposta al MoMa di New York, essendo la Vespa considerata a tutti gli effetti un’opera d’arte moderna.

Nella sua vasta produzione artistica, Capello si è cimentato spesso nel dipingere automobili, biciclette, nature morte e paesaggi urbani illuminati da una luce stupefacente ma anche la molto amata Vespa Piaggio, progettata dall’ingegnere Corradino D’Ascanio nato proprio nella vicina città di Popoli.

Ricordiamo anche che D’Ascanio inventò il primo prototipo di elicottero moderno e che divenne il massimo esperto italiano di eliche a passo variabile in volo.

Francesco Capello – “L’iperrealismo italiano”

Orario: da sabato 6.08 a domenica 28.08.22 – dal martedì alla domenica dalle 17 alle 19
Spazio d’Arte Multidisciplinare “la Dama di Capestrano” – Via Aquila 7, Capestrano Aq
www.ladamadicapestrano.com

L’iperrealismo italiano, mostra di Francesco Capello a Capestrano ultima modifica: 2022-08-05T21:20:58+00:00 da Redazione
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Tags: Capestrano

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