La Ule di Francavilla chiude con Federico Moccia

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FRANCAVILLA AL MARE (CH) – Termina nel migliore dei modi l’anno dell’Università della Libera Età di Francavilla al Mare. Al Museo Michetti, nel pomeriggio di ieri, si è tenuta infatti la presentazione del libro “I profumi del Cedro di Catia Napoleone”, con ospite d’onore Federico Moccia. Massimo Pasqualone, coordinatore della Ule, ha fatto da relatore ed ha brillantemente introdotto la presentazione del testo. Il pomeriggio è stato intervallato dalle letture di Dante Quaglietta. Alla chiusura della giornata splendida esibizione musicale del duo Ance di Vincenzo De Ritis e Pierpaolo Tolloso. Presente l’assessore alla Cultura del Comune di Francavilla, Andrea Di Peco, che ha portato il saluti del sindaco ed ha invitato Federico Moccia a partecipare all’estate francavillese ormai alle porte.

“Non è un romanzo facile – ha spiegato Catia Napoleone a proposito del suo testo – il cedro è l’occasione, la scusa, la perfezione di questo frutto celebrato in una festa ebraica e che viene collegato alla perfezione di un sogno. Nel testo dico che i sogni non possono decidere i personaggi, nella vita possiamo decidere soltanto se viverli oppure no, quindi il cedro è legato alla perfezione del sogno ed il testo comincia con questa frase: ‘sii tu la preda dei tuoi sogni’. Il sogno vissuto nella realtà, nella quotidianità nella quale non possiamo assolutamente rinunciare. Questo romanzo è un inno alla vita, all’autenticità, ma soprattutto alla voglia di essere”.

“Sono molto contento di essere qui – ha detto Federico Moccia – perché a parte il mio amore per l’Abruzzo, mi trovo in un Museo molto importante. A questo romanzo non sono riuscito a dare una collocazione temporale e questa cosa mi è piaciuta molto. Noi siamo il nostro tempo, siamo la capacità di ricordarci di quello che è stata la nostra vita. Ringrazio Catia Napoleone. Ho accettato la sfida di fare il sindaco perché credo che bisogna criticare ma si deve anche avere la capacità di mettersi in gioco e di fare qualcosa per gli altri. Con questo libro Catia Napoleone mi ha fatto capire ce ognuno può trovare il proprio percorso e può fare delle proprie riflessioni. Ad un certo punto del testo c’è il rapporto tra il nonno ed il nipote, cioè tra l’inizio e la fine.

Il sogno è sicuramente un elemento molto presente in questo libro. Quando un uomo raggiunge un sogno ha bisogno di un altro sogno perché l’importante è il sogno e la necessità di seguire qualcosa perché abbiamo questo senso di insoddisfazione e si cerca di arrivare a quell’atto di soddisfazione in cui assaporare la realizzazione del sogno. Io oggi sono felice di essere qui a Francavilla soprattutto quando ho visto il mare così vicino al Museo. Noto un’incapacità di essere felici, l’amore è fondamentale insieme al dialogo per riuscire a trovare la felicità. Il problema è che siamo tutti molto tirchi. L’amore dei nonni è quello che ci vuole perché è disinteressato”.

La Ule di Francavilla chiude con Federico Moccia ultima modifica: 2014-05-28T15:49:54+00:00 da Francesco Rapino
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Francesco Rapino

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