“La rosa ferita”: intervista alla sceneggiatrice e scrittrice Antonia Tosini

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ROMA – In occasione della presentazione del suo ultimo libro a Roma dal titolo “La rosa ferita” è stata intervistata la sceneggiatrice e scrittrice abruzzese Antonia Tosini che ha parlato del suo ultimo lavoro e di altre sue attività. Un libro contro la violenza sulle donne per combatterla, pubblicato da Arduino Sacco/Editore.

“Il mio è un libro di poesie intrecciate a testimonianze internazionali che si snodano per attraversare l’universo delle donne” riferisce l’autrice.

Quindi è un libro per le donne?
R – La violenza sulle donne è un problema maschile, per cui è consigliabile anche a loro. “In un contesto culturale, politico e sociale ancora troppo al maschile e patriarcale intriso di crisi etica e culturale, ho voluto con “La Rosa Ferita” denunciare e porre un accento di riflessione su quello che universalmente viene dimenticato: i diritti e le lotte delle donne, per la liberazione delle donne da un ordine sociale patriarcale.

Una dedica e un modo per dare voce a tutte le donne vittime di violenze costrette a subire umiliazioni e soprusi perché la responsabilità dell’uomo nella condizione delle donne ha un peso non indifferente. Questo libro è un grido di lotta per ribellarsi allo stupro del corpo e dell’anima”.

Hai deciso che il ricavato del libro verrà devoluto in beneficenza.

R – Si, a favore dell’associazione del “Telefono Rosa” di Napoli, che si occupa delle donne maltrattate.

La tua scrittura spazia su diversi fronti: dalla poesia al teatro, sino alla sceneggiatura: c’è un tipo di linguaggio che preferisci?

R – Mi piace scrivere di tutto perché mi piace trovare in ogni tema e in ogni genere di scrittura la chiave linguistica, anche se scrivere sceneggiature mi affascina sempre di più (in fondo è il mio vero lavoro).

I tuoi libri sono scritti in italiano e inglese, forse perché in America hai un seguito di persone che amano i tuoi libri?

R – Lo spero. In effetti ho diversi amici americani che attendono l’uscita di questo libro. La traduzione in inglese è stata curata dalla professoressa Laura Caliendo.

Diciamola tutta. Tu sei molto stimata da una cerchia di artisti americani, che tra l’atro supportano tutto quello che fai.

R – E’ vero. Tra quelli che mi sostengono all’estero ci sono: Betty Dravis una donna eccezionale, (scrittrice e giornalista di chiara fama) la quale mi ha voluto onorare dedicandomi 27 pagine, in: “DREAM REACHERS II” un libro di interviste alle celebrità. Bryant McGil un fantastico e sensibile poeta, fondatore del movimento americano “The Good Will Treaty For World Peace, di cui io faccio parte come ambasciatrice di pace in Italia, e Jessica Gilbert – Publisher/Managing Editor/Contributing Writer presso Talent Spotlight Magazine. Ma devo dire che ho degli amici anche in Italia, in particolare APL Produzioni – Napoli di Luciano Bonetti, con il quale collaboro a diversi progetti.

So che stai preparando un inedito reading-teatrale in cui sono coinvolte varie forme d’arte dal tuo libro: “La Rosa Ferita” per dare più forza al suo contenuto. Tu sei autrice, sceneggiatrice, poetessa e adesso anche performer. Una artista difficile da inquadrare sotto un’unica luce.

R – Il motivo della mia performance nasce dal desiderio di essere più vicina al problema, di essere solidale e dare coraggio a tutte quelle donne che tacciono per paura. Inoltre è, che avendo scritto io il libro, sono presente in ogni riga, in ogni parola, in ogni respiro. Sono parole che vengono dal cuore e da quella che sono anche io, una DONNA.

Hai affidato la regia di questo reading/concerto a Sabrina Digregorio.

R – Con Sabrina ho diversi progetti. E’ una regista/ produttrice di grande talento e forte personalità, ha fondato la “Atena Films production”con la quale collaboro come Writer Supervisor. I suoi ultimi lavori sono Finding Joseph Tusiani e Full Circle – The Kostabi Story. Adesso stiamo cercando di mettere su questo spettacolo.

A proposito di films, mi hai detto che adesso collabori con una nuova produzione.

R – Nel mondo del cinema si aggirano personaggi inquieti, pseudo produttori che poi si rivelano persone poco serie, che cercano di raggirarti in tutti i modi. Comunque, so per esperienza che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, perché anche nel cinema ci sono tante persone serie e qualificate come: Cic. Cinema International Communication del produttore Giuseppe Colombo, la Hamilton Productions della produttrice Justine Hamilton (dove sono stata richiesta per scrivere uno script di genere Horror psicologico). Una Produzione che opera negli Stati Uniti, Regno Unito e paesi europei.

Questa è la conferma che in certi ambienti bisogna avere gli occhi bene aperti. Ma tornando al libro. Perché hai pensato di fare un reading?

R – Adoro sperimentare nuove forme d’arte e mi attrae l’idea di agire sul testo o sulla poesia con la musica, perché è un modo per dare forza al significato delle parole, per me è come una missione da compiere. Inoltre è un bisogno che ho di avvicinarmi alla parola in modo diverso rispetto a quello che faccio abitualmente cioè scrivere semplicemente. La Poesia, la Musica, la danza, la performance sono come strumenti, capaci di sensibilizzare l’Anima e lo Spirito di chi l’ascolta. Il “reading” è una forma d’arte dove c’è meno impatto fisico, ma si può costruire una certa empatia, per elevare il contatto col pubblico in maniera esponenziale.

Chi ti accompagnerà in questo viaggio?

R – Probabilmente mio figlio Massimo Sorrentino, che curerà tutta la parte musicale, ma sicuramente anche uno special guest (un nome famoso) che mi affiancherà nella lettura di alcune testimonianze.

Che cosa ti interessa maggiormente mettere in luce della poesia ?

R – La crudeltà di certi uomini e la debolezza di alcune donne che non riescono a difendere i propri diritti, per arrivare ovviamente a sensibilizzare le persone. Nel mio libro, ogni poesia è una voce, una essenza che si propaga in chi non ha voce.

Quali sono gli aspetti sui quali tu ritieni di dover maggiormente lavorare?

R  -Per me la comunicazione è un veicolo fondamentale, per dare un input di educazione al rispetto dei diritti e della parità tra donne e uomini.

Quando pensate di andare in scena?

R – Credo a giugno con debutto a Napoli, poi Roma, Bari… un pò in giro per l’Italia, forse anche in Francia, ma è nostra intenzione partecipare ai vari festival di Reading.

Un appuntamento con la prosa, la poesia, la musica e la performance. In bocca al lupo!

R – Crepi!

Si ringrazia la Signora Elettra Pirol per aver collaborato alla realizzazione dell’intervista.

“La rosa ferita”: intervista alla sceneggiatrice e scrittrice Antonia Tosini ultima modifica: 2012-03-16T12:20:10+00:00 da Redazione
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