La storia, nata durante le attività di promozione alla lettura Giocalibro a cura e condotto da Cam Lecce e Jörg Grunert, si potrà leggere nei libri Leporelli autocostruiti ed illustrati da bambine e bambini, ragazze e ragazzi tra i 7 e 13 anni, e vedere rappresentata nella drammatizzazione con il linguaggio del corpo.
L’obiettivo principale del progetto è quello di promuovere empatia per la lettura, socializzazione e comunicazione tra pari e adulti.
“Stare insieme ai minori per condividere la potenzialità della creatività” spiega Cam Lecce dell’Associazione Deposito dei Segni ETS, “E’ una preziosa occasione di crescita e formazione continua, una dimensione elettiva per scoprire come far diventare le idee narrazioni di storie con personaggi, fatti ed azioni”. Aggiunge Jörg Grünert: “La creatività è una qualità che ogni persona possiede intrinsecamente e contribuire maieuticamente alla sua scoperta inventando una storia, illustrandone la narrazione in libri Leporelli autoprodotti è una grande gioia. L’emozione aumenta quando poi in biblioteca, seduti attorno ad un tavolo, ciascuno legge dal proprio libro una sequenza della storia”.
“L’associazione Il Deposito Dei Segni è attiva da anni con interventi meritori nelle scuole” commenta il sindaco Chiara Trulli, “E anche in attività ricreative e didattiche legate all’infanzia, contribuendo sempre ad accrescere la sensibilità rispetto a temi importanti come quelli della solidarietà e della tutela dei diritti delle donne degli immigrati dei bambini. E’ un’iniziativa davvero encomiabile perché riesce a trasfondere valori importanti e capacità creative nei più piccoli”.
“Come assessore alla cultura sono davvero fiera e orgogliosa” sostiene l’assessore Roberta Rullo, “Che nella nostra biblioteca si conduca l’esperienza del Giocalibro con due professionisti di altissimo valore come Sam e Jorg. La biblioteca non può che essere un luogo vivo, aperto, vivace, e che senta la lettura risuonare di voce, dove non si legge soltanto in silenzio ma si costruisce un percorso e si vivono nelle storie. È il luogo dove la scrittura creativa si trasforma in un’esperienza emozionale ed emozionante, ed è con questo spirito che l’amministrazione comunale appoggia questo lavoro volto alla creazione di una coscienza di appartenenza alla biblioteca. In un’era digitale, dove i ragazzi sono abituati a dialogare con quei mezzi, siamo felici di offrire invece in biblioteca quello che è possibile attivare con la fantasia, la creatività, le mani, il corpo, la voce. Un’esperienza davvero molto significativa”.
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