Sono 15 Comuni (5 teramani e 10 pescaresi) collocati in un ambito omogeneo con un’identità storico-culturale e territoriale affine, spiccatamente rurale (la media del territorio utilizzato a fini agricoli è pari al 77,83%), oltre 500.000 ettari di superficie animati da 55.000 abitanti, che parte dalle Saline dell’Adriatico ed arriva alle Aree Protette del Gran Sasso, passando per il paesaggio collinare, per i borghi e per i centri storici ricchi di storia.
Sindaci che credono e vogliono dare un ruolo strategico ad un area dove la ruralità rappresenta un punto di forza e non una marginalità. E’ una proposta dal basso e aperta che sarà consegnata nelle mani delle Province, sono loro gli Enti preposti a proporre un territorio a Distretto Rurale, successivamente la Regione avrà il compito di istituirlo. Questa è la prima iniziativa del genere in Regione Abruzzo e una delle prime in Italia.
Un’idea progetto per mettere a sistema un territorio e risvegliare un’agricoltura a volte dormiente non per sua scelta; nel sistema agro-alimentare-industriale di oggi, che domina il pianeta, l’alimento/il cibo è diventato una merce come tutte le altre, il prezzo di mercato è stabilito da regole che non rispetta chi produce; i 15 Comuni hanno fatto la scelta di stare con il territorio, di stare con chi produce e coltiva la Terra.
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