Novembre, 2023

06nov20:4523:00Paola Cortellesi al Multiplex Arca per presentare "C'è ancora domani"

c'è ancora domani film

Quando

(Lunedì) 20:45 - 23:00

Dove

Multiplex Arca

Via Federico Fellini, 2, 65010 Spoltore PE

Informazioni sull'evento

Lunedì 6 novembre, Multiplex Arca alle ore 20,45 si terrà una proiezione speciale di C'è ancora domani, di Paola Cortellesi. Il film è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, società del gruppo Sky e distribuito da Vision Distribution. "C'è ancora domani" ha aperto la XVIII edizione della Festa del Cinema di Roma.La regista e attrice protagonista Paola Cortellesi saluterà il pubblico abruzzese in sala. Condurrà la serata il critico cinematografico Francesco Di Brigida.

NOTE DI REGIA

"In balìa di un marito padrone e di un suocero canaglia, prigioniera del focolare, paladina del cortile, Delia ha come unica aspirazione il matrimonio imminente della sua primogenita, figlia prediletta e suo unico grande amore, per la quale nutre speranze di una vita agiata e serena. Sembra una delle trame - sempre un po’ sinistre - di molte fiabe per bambine e invece è storia, piuttosto consueta, di una famiglia italiana qualunque, nella seconda metà degli anni ’40. Uno schiaffone in pieno viso e via, come se niente fosse. Avevo in mente quest’immagine e il desiderio di mettere in scena, attraverso Delia, le donne che ho immaginato dai racconti delle mie nonne; vicende drammatiche, narrate con la volontà di sorriderne, storie di vite dure, condivise con tutti nel cortile. Gioie e miserie, tutto in piazza, tutto insieme sempre. In quei racconti c’erano le donne comuni, quelle che non hanno fatto la storia, che hanno accettato una vita di prevaricazioni perché così era stabilito, senza porsi domande. Questo è stato. Questo, a volte, è ancora. Leggendo con mia figlia un libro per bambine sulla storia dei diritti delle donne, ho trovato il riscatto di Delia, il finale di questo racconto, costruito passo dopo passo insieme ai miei inseparabili compagni di viaggio Furio e Giulia, che per primi mi hanno compresa, incoraggiata, stimolata. E si sono fidati di me. Questo mio primo film è stato possibile grazie alla fiducia. Quella di Mario e Lorenzo che, incauti, tempo fa mi dissero: «Quando ti sentirai pronta per il tuo debutto alla regia, lo faremo insieme» e che non hanno battuto ciglio quando anni dopo ho proposto loro di produrre uno spericolato film d’epoca in bianco e nero che tratta prevaricazione e violenza. Ma che secondo me a tratti è divertente...credo. Ho avuto la fiducia di ogni reparto artistico e tecnico, di una squadra eccellente che ha lavorato ogni giorno con cura e passione, di un cast portentoso fino al più piccolo ruolo, in grado di passare da un registro all’altro con stupefacente agilità. Ho avuto la fiducia di Valerio, che ha deciso di mettere il suo infinito talento al servizio di questa storia e ha accettato di interpretare questo individuo infame dopo il mio primo racconto al bar; di Emanuela, che con la sua eccezionale capacità di alternare lieve e grave e una dedizione meticolosa, mi ha aiutata ad approfondire ogni singola sfumatura; di Giorgio Colangeli, in scena con la gentilezza e la forza prorompente dei grandi maestri; di Vinicio, che alla domanda: «L’hai letto?» mi ha risposto: «No Pa’, l’ho proprio visto». La grazia e le grandi doti interpretative di Romana Maggiora Vergano hanno consentito di rendere amabile una ragazza tanto dura e di mettere in scena l’inquietudine e la fragilità del personaggio di Marcella, motore e meta del viaggio di Delia. Delia non vale niente, così le hanno insegnato. Ma una lettera con sopra il suo nome e l’amore per sua figlia le accendono il coraggio per cambiare le cose. Ho tentato di immaginare cosa abbiano provato quelle donne, quelle reali, nel ricevere una lettera in cui qualcuno - tanto più importante dei loro aguzzini domestici - certificava il loro diritto di contare.

Con 'C’è ancora domani' ho voluto raccontare le imprese straordinarie delle tante donne qualunque che hanno costruito, ignare, il nostro paese. Delia è le nostre nonne e bisnonne. Chissà se abbiano mai intravisto un 'domani'. Per Delia un domani c’è. È un lunedì, ed è l’ultimo giorno utile per cominciare a costruire una vita migliore" Paola Cortellesi

SINOSSI

Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano (Valerio Mastandrea) è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia.

Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante. L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza.

È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante.

Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.

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