Marzo, 2024

27mar20:3022:00"I canti della Passione" a Borgo Case Troiano il 27 marzo

i canti della passione

Quando

(Mercoledì) 20:30 - 22:00

Dove

Borgo Case Troiano

Case Troiano Spoltore

Informazioni sull'evento

In pochi luoghi d’Abruzzo resiste il canto della Passione, portato nelle case, nei paesi e in campagna, nei primi giorni della Settimana Santa. L’evento “I canti della Passijòne” si svolgerà domani, mercoledì 27 marzo 2024, a Borgo Case Troiano, con inizio alle ore 20.30, grazie alla collaborazione tra l’Associazione Fontevecchia di Spoltore, i Cantori delle contrade Grotta e S. Anna di Chieti e l’Associazione Beato Marco d’Aviano.

Si tratta una manifestazione di musica popolare il cui scopo è di rievocare le tradizioni e i canti di questua facendo riemergere l'arcaico legame tra fede e folklore.

Gruppi composti da contadini, braccianti e donne di popolo, si recavano per le abitazioni inneggiando attraverso i canti il lungo Calvario del Cristo sino alla sua resurrezione.

Uova, pizze di Pasqua ma soprattutto il tipico dolce “Lu Castelle” (antenato dell'uovo di Pasqua bagnato con vino cotto locale), erano i doni più comuni che “Li Passijunire” ricevevano alla fine dei canti.

In particolare le uova ricevute dal padrone di casa, sono un cibo squisitamente pasquale perché indicano la rinascita, l’abbraccio di Dio con l’uomo, la riconciliazione tra il cielo e la terra e, soprattutto, simbolo apotropaico della cosmogonia e della nascita da cui origina l’universo con le sue forze vitali.

Mercoledì sera a Borgo Case Troiano, zona motorizzazione, i Cantori delle contrade Grotta e S. Anna di Chieti, faranno rivivere questa tradizione all’interno della chiesetta della Santissima Trinità. Si tratta di canti antichi ispirati dalle leggende agiografiche e moraleggianti del medioevo o dalla Bibbia e rievocano le ore della Passione, con il ricordo dei momenti salienti delle ultime ventiquattro ore della vita di Cristo. I cantori sono accompagnati dal suono della fisarmonica e, talvolta, dalla zampogna. Nelle contrade rurali, in questi giorni, cantori popolari accompagnati da pochi strumenti musicali, si spostavano nei borghi, nelle case isolate per intonare i Canti della Passijòne. Si assisteva quasi come a un rito religioso: in una società permeata profondamente dall’esperienza cristiana, l’argomento era dettato dalla scadenza liturgica che culminava con la morte di Gesù e, attorno al gruppetto di musicanti, si raccoglievano in cerchio donne, bambini, uomini, e tutti in silenzio ascoltavano le parole in canto che narravano gli accadimenti drammatici della flagellazione, del viaggio al Calvario, della crocifissione, della morte di Gesù e rievocavano il dolore straziante della Madonna. Il gruppo era formato da poche persone che, al suono dell’organetto o della fisarmonica che accompagnavano i cantori si spostavano di casa in casa, sostando nell’androne, ai piedi delle scale, davanti alla stalla, ovunque si offriva uno spazio frequentato dal vicinato.

Al termine dell’evento sarà offerto, gratuitamente a tutti, il cibo rituale penitenziale: pane e olio, formaggio, fiadoni e il cavallo o la pupa con l’uovo simbolo di rinascita. La partecipazione è gratuita.