Marzo, 2018

09mar18:0019:00HIV/AIDS, personale di Paolo Di Giosia: inaugurazione

personale paolo di giosia

Quando

(Venerdì) 18:00 - 19:00

Dove

L'Arca - Laboratorio per le arti contemporanee

Largo S. Matteo 64100 Teramo TE

Informazioni sull'evento

Venerdì 9 marzo 2018 alle ore 18.00, inaugura nelle sale de L’Arca- Laboratorio per le Arti Contemporanee di Teramo “HIV/AIDS” a cura di Alessandra Angelucci, personale dell’artista Paolo di Giosia da anni impegnato nella ricerca fotografica analogica, con particolare attenzione alle tematiche sociali che toccano più da vicino il tempo dell’esistenza umana. HIV/AIDS nasce grazie alla volontà della AUSL di Teramo, primo sostenitore e promotore del progetto, in collaborazione con l’artista Paolo di Giosia. Un percorso artistico di ampio respiro e nobile finalità che presenta i patrocini della Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Città di Teramo, Università degli Studi di Teramo e Ufficio Scolastico Regionale.

All’evento inaugurale di venerdì 9 marzo, moderato dal giornalista RAI Antimo Amore, oltre all’artista e alla curatrice interverranno: Roberto Fagnano, Direttore Generale AUSL Teramo, Franco Santarelli, Responsabile Formazione e Qualità AUSL Teramo, Pierluigi Tarquini, Responsabile Malattie Infettive AUSL Teramo. Tutti insieme per un significativo obiettivo umano e sanitario: tornare a dare voce al principio della responsabilità insito nell’agire umano, un agire appunto che potrebbe ritorcersi contro come boomerang, quando la disattenzione, la noncuranza e l’incoscienza prendonoil sopravvento sul terreno fragile delle scelte.

La personale di Paolo di Giosia si articola in tre momenti ben distinti, ciascuno dei quali mette in evidenza i diversi linguaggi espressivi contemporanei (fotografia, video arte, installazioni) cui l’artista ricorre per entrare in contatto con il fruitore: «Una storia delicata che, dal culto del fascino corporeo, si addentra nello scavo diretto di un male che non lascia spazio ai ripensamenti, un male che ancora oggi assoggetta chi ne soffre all’impronta del pregiudizio, diremmo meglio giudizio» scrive ancora la curatrice Angelucci.

Prima sala: è la fotografia ad accogliere con 7 scatti lo sguardo dell’osservatore, per mettere in risalto il culto della bellezza corporea con tutte le velate declinazioni del rischio celato dietro il volto della promiscuità.

Seconda sala: il linguaggio della video arte propone una narrazione multimediale di grande impatto: la storia di due giovani, Andrea e Sara, colti nel gesto lento e consapevole dello scrivere su un muro scalfito dalle crepe del tempo. I dati scientifici che i protagonisti lasceranno sulle bianche pareti non daranno scampo alle coscienze di chi legge. Un unico monito: «Fai il test anche tu». Il video rivive anche nelle strisce di pellicola (36 scatti), collocate nella stessa sala in una teca retroilluminata, in cui poter osservare concretamente con un lentino che cosa significhi ancora oggi fare ricerca fotografica secondo il tempo analogico. (Il video è stato realizzato in collaborazione con il videomaker Vito Bianchini).

Terza ed ultima sala: avviene un sottile ed intimo ripiegamento. L’osservatore è chiamato ad interagire con l’installazione presente: uno scrittoio, una sedia, un muro bianco e un foglio su cui si legge qualcosa. L’incipit cita testualmente: «Mi chiamo Daniele Kihlgren e l’anno che ha cambiato la mia vita è stato il 1987». Ai visitatori si lascia la curiosità e la responsabilità di proseguire nella lettura.

La mostra resterà aperta fino al 31 marzo con i seguenti orari:

lunedì 9-13 da martedì a venerdì 9-13 e 15-19 sabato 15-19 domenica chiuso