ABRUZZO – Stalle e strutture agricole letteralmente abbattute, rese più fragili dal peso della neve con molte strutture isolate dove non è possibile garantire l’alimentazione del bestiame.
É la drammatica situazione che emerge dal monitoraggio di Coldiretti Abruzzo sulla base delle segnalazioni giunte dalle diverse province che evidenziano una situazione più che drammatica su un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini molti dei quali costretti al freddo.
Ci sono stati crolli in tutte le province: stalle – ma anche serre – letteralmente rase al suolo ma è ancora difficile fare un quadro preciso.
Crolli e mancata raccolta latte riguardano il medio Sangro, la zona frentana, la zona teatina e l’alta Valle dell’Alento per la provincia di Chieti; soprattutto la zona Vestina e l’alto Pescara per la provincia pescarese; gran parte del teramano e alcune zone dell’Aquila che hanno risentito di più delle recenti scosse del terremoto che hanno creato gravi danni a strutture a causa dell’azione combinata con il peso della neve.
Per citarne alcune, sono in gravi condizioni le aziende di Campotosto (soprattutto fraz. Poggio), Capitignano, Montereale, ecc. In queste zone, per effetto del maltempo con freddo e gelo è crollata fino al 50% la produzione di latte negli allevamenti ma si registra anche un forte aumento degli aborti per lo stress termico a cui sono sottoposti gli animali.
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