PESCARA – Questa sera alle ore 21.30 presso il Parco De Riseis (Lungomare nord, Via G. Matteotti) a Pescara nuovo appuntamento con i “Concerti sotto le stelle”. Aprirà la serata Duo Sarna-Santavenere con Ezio Sarna alla tromba e voce mentre Alfredo Santavenere al pianoforte. A seguire il Cast Jazz Trio composto da Antonio Vitagliani al vibrafono, Fabrizio Pierleoni al contrabbasso e Fabio Colella alla batteria. Ingresso a pagamento 5 euro.
BIO – Enzo Sarna nasce a Napoli e giovanissimo impara a suonare la tromba, mentre ha già uno spiccato talento vocale. Si forgia musicalmente in quella fucina naturale partenopea, frequentando artisti come J. Senese, E. Avitabile, P. Daniele.
Forma il complesso “The Selen Group”, di cui sarà leader per diversi anni e successivamente si riunisce ad Enzo Avitabile che lo vuole suo collaboratore nelle sue tournèe. Varie sono le sue pubblicazioni artistiche dal disco “Gimme little sign” al CD “Live”. Attualmente è uscito un DVD dal titolo “Enzo Sarna canta suona…e racconta Napoli”. Si presenta accompagnato dall’ottimo pianista Alfredo Santavenere.
Cast Jazz Trio nasce dall’incontro di musicisti con esperienze diverse, che vanno principalmente dal jazz alla musica classica e contemporanea, ma anche dal pop alla musica etnica. I tre musicisti, Antonio Vitagliani (vibrafonista e percussionista), Fabrizio Pierleoni (contrabbassista) e Fabio Colella (batterista), oltre ad essere diplomati in Conservatorio nei rispettivi strumenti, vantano tutti una notevole esperienza concertistica sia nazionale che internazionale.
Una cura particolare è riservata agli arrangiamenti di ogni singolo brano, con lo scopo di costruire un sound potente, incisivo e coinvolgente. Il repertorio spazia da composizioni originali a brani arrangiati in veste strumentale dei migliori autori della canzone italiana, includendo anche alcune composizioni del passato. Si va da “Che cosa c’è” di Gino Paoli a “E se stasera” di Giorgio Gaber, da “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco a “Tu si na cosa grande” di Domenico Modugno e a “Il pinguino innamorato” di Nino Casiroli.