Il 18 agosto 1966 nel tentativo di liberare un suo compagno (fermato durate una manifestazione contro il regime di Onganía) venne arrestato e poi rilasciato. Solo pochi giorni dopo il 7 del settembre partecipò ad una manifestazione che terminò con violentissimi scontri, tra manifestanti e polizia, durante i quali morì il giovane Santiago Pampillòn. Divenne amico personale, oltre che prezioso collaboratore di Mario Roberto Santucho (fondatore del partito rivoluzionario PRT e comandante guerrigliero della ERP * “Ejército Revolucionario del Pueblo” morto in uno scontro a fuoco con i militari il 19 luglio del 1976) con il quale sosterrà la necessità del ricorso alla lotta armata . Fu tra i leader che organizzarono il “Codobazo” (29 e 30 maggio 1969) una rivolta popolare contro il regime di Onganía (che l’anno dopo si dimetterà). Nel 1971 altro arresto. Venne rinchiuso nel Carcere di massima sicurezza di Rawson. Il 22 agosto 1972 vi fu un tentativo di fuga, dal carcere, in parte fallimentare e solo in pochi, tra questi Santucho e Menna, riuscirono ad evade. I fuggiaschi raggiunsero prima il Cile di Salvador Allende e successivamente Cuba. Nel 1973 rientrò in Argentina. Conobbe innamorandosene Ana María LANZILLOTTO sua compagna di lotta. I due ebbero nel 1974 un bambino a cui diedero il nome di Ramiro. Qualche anno dopo e precisamente il 19 luglio del 1976 il tragico epilogo (intanto in Argentina si era insediato il regime con a capo il Generale Jorge Videla). La mattina di quel caldo luglio arrivò la notizia, per lui assai triste, dell’uccisione di Mario Roberto Santucho. Domingo non ebbe il tempo di realizzare neppure cosa fare. Qualche ora dopo fu prelevato di forza, assieme alla sua compagna Ana Maria (incinta di otto mesi), dalla polizia e portato a “Campo de Mayo”. Da quel momento nulla di più. Scomparso ed aggiunto, assieme ad Ana María, alla triste e tragica lista dei “Desaparecidos”. Oggi il figlio Ramiro è impegnato nel sociale e con i Salesiani porta amorevole sollievo ai più deboli.
* All’ERP ,è doveroso ricordarlo, vengono ascritte numerose violente azioni armate. Tra queste il rapimento e l’assassinio dell’industriale italo-paraguayano Oberdan Sallustro (1972)
(a cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”)
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