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Domani sciopero dei lavoratori azienda Maiella Morrone

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Il capogruppo di  Forza Italia in Regione, Sospiri sottolinea che sono da  sei mesi senza stipendio e ribadisce le accuse al Governo regionale che non ha risolto il problema

PESCARA – La  vicenda dell’Azienda Maiella Morrone  non è stata ancora  risolta e  domani i 65 lavoratori, da sei mesi senza stipendio, sciopereranno, lasciando la propria funzione di assistenza per rivendicare il proprio diritto. Il  capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ,in riferimento a tale  sciopero, punta il dito sulla politica sociale del Pd, del Governatore e dell’assessore alle Politiche sociali Sclocco che da un anno hanno illuso tali lavoratori garantendo la soluzione del problema.

“Sulla vicenda dell’azienda Maiella Morrone continua la mortificazione imperdonabile dei dipendenti e continua lo scaricabarile delle Istituzioni regionali che, da una parte dicono che ‘la Regione non può entrare nei processi decisionali degli ambiti territoriali’, dall’altra hanno continuato a fare promesse, con il solo obiettivo di scongiurare una protesta eclatante dei lavoratori che, intanto, hanno continuato a lavorare gratis – ha chiesto il Capogruppo Sospiri –. La Regione del Governatore D’Alfonso ha le sue responsabilità su quel dramma e oggi se le deve assumere per intero: tre mesi e mezzo fa, nel corso di una seduta straordinaria del Consiglio regionale da me richiesta, abbiamo approvato un documento che ha impegnato la giunta regionale ad adottare misure chiare almeno per dare garanzie ai 65 dipendenti, ossia procedere immediatamente al pagamento di tutto il debito maturato nei confronti dei lavoratori, disponendo anche delle risorse necessarie, e individuare soluzioni legali per il riassorbimento delle 65 unità in un nuovo soggetto gestore, ente privato o pubblico, come avviene per i restanti 34 ambiti, soluzioni che potevano e dovevano già essere individuate da mesi. La giunta D’Alfonso ha la possibilità di appaltare i servizi sociali a cooperative, o a un’unione di Comuni, o a un’azienda speciale consortile che possono tranquillamente riassorbire il personale di una società fallimentare; o ancora la giunta D’Alfonso ha la possibilità di far ricorso alla legge regionale 17 del 2011 di riforma delle ex Ipab, che consente agli Enti locali di sciogliere le proprie società e far confluire le relative attività nelle Asp, delegandole alla gestione dei servizi sociali.

Il documento, predisposto e proposto da Forza Italia, discusso in aula, è stato approvato e va rispettato. Vanno liquidate tutte le mensilità; va garantito un futuro ai lavoratori; e va costituito quel gruppo di lavoro, voluto peraltro dalla maggioranza, che dovrebbe occuparsi ventiquattro ore su ventiquattro della vertenza e che dopo tre mesi e mezzo si è volatilizzato nel nulla. Non solo: all’interno del gruppo, va consentita e garantita la presenza dei rappresentanti dei lavoratori, che solo in quel modo potranno effettivamente seguire l’iter del procedimento. E invece a fine febbraio sono arrivate delle pessime novità: in sostanza la Comunità Montana avrebbe riversato 100mila euro nelle casse dell’Azienda Maiella Morrone, ma la somma, anziché essere impiegata per liquidare il debito maturato con i lavoratori, sarebbe stato, per buona parte, utilizzato per saldare parte dei debiti dell’azienda con il Consorzio di Bonifica e con la dipendente che ha vinto la propria vertenza. Tanto che ai dipendenti sarebbe stata corrisposta solo la metà di un’unica mensilità tra le 6 ancora dovute, praticamente una vergognosa e indegna elemosina. Al Governo regionale e all’assessore Sclocco, che si sono assunti il ruolo di ‘controllori’, chiediamo di nuovo se fossero al corrente di tale circostanza, e chiediamo anche di effettuare ulteriori verifiche circa la stessa Comunità Montana: sembrerebbe infatti che prima la Comunità operasse in una sede di proprietà, ovvero l’ex sede dell’Azienda speciale Maiella Morrone, dove ovviamente non veniva pagato alcun affitto. Ora invece sembrerebbe che la Comunità si sia spostata in una nuova sede di proprietà del Consorzio di Bonifica, al quale, ovviamente, va pagato un affitto, lo stesso Consorzio con il quale c’è un debito da onorare. Se queste voci fossero vere, tali scelte sarebbero molto gravi, tenendo conto che la Comunità è un Ente in via di liquidazione, le cui spese devono rispondere ai criteri di economicità, ordinarietà e senso di responsabilità. Domani – ha ribadito il Capogruppo Sospiri – i 65 lavoratori dell’Azienda Maiella Morrone scenderanno in strada per manifestare la propria disperazione, per rivendicare il proprio diritto allo stipendio, e per denunciare il fallimento del Governo D’Alfonso”.

Domani sciopero dei lavoratori azienda Maiella Morrone ultima modifica: 2016-03-17T19:34:03+00:00 da Redazione
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