Pescara

Discarica Bussi, sentenza della Corte d’Appello : c’è stato avvelenamento colposo delle acque

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Sostanziale modifica della sentenza di primo grado con dieci condanne e  provvisionali  per oltre  tre  milioni di euro.I commenti

L’AQUILA – I giudici della  Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila hanno deciso che il sito industriale e le discariche  della Montedison di Bussi sul Tirino  hanno causato un avvelenamento colposo delle acque di falda modificando  la sentenza di primo grado.Dieci le condanne , comprese tra i due e i tre anni di reclusione, ma tutte condonate per indulto. Risarcimento danni e provvisionali immediatamente esecutivi a favore delle parti civili per oltre  tre  milioni di euro .

Le Reazioni

Legambiente, tra le parti civili nel processo: “Aria di giustizia per il popolo inquinato di Bussi e per un territorio da anni avvelenato.Ora non si perda più tempo e si lavori per la bonifica dell’area”

“Per il popolo inquinato di Bussi è arrivata finalmente aria di giustizia. Oggi, con 10 condanne a pene variabili tra i 2 e i 3 anni, la Corte d’Assise d’appello dell’Aquila ha ribaltato la sentenza di primo grado sulle discariche dei veleni della Montedison scoperte a Bussi e riconosciuto le aggravanti nel reato di “disastro ambientale”, che di fatto ha interrotto la prescrizione e il reato di “avvelenamento colposo delle acque”.

Reati commessi da chi ha inquinato per anni quell’area, sversando veleni nei terreni con la contaminazione delle falde acquifere, e che finalmente pagherà per quello che ha fatto. Una sentenza che finalmente porta un vento di giustizia, negata per anni. Ora si lavori per il ripristino ambientale e una completa ed esauriente bonifica del sito senza perdere più altro tempo e senza far passare altri anni, come invece è successo fino ad ora”,

così Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente commenta la sentenza d’appello sulla discarica dei veleni della Montedison scoperta a Bussi nel pescarese nel 2007. Il processo di primo grado si era concluso nel 2014 senza condanne.

La sostanziale modifica della sentenza di primo grado ha prodotto risarcimento danni e provvisionali a carico degli imputati subito esecutivi e quantificati per oltre 3 milioni di euro. Di cui circa 1 milione all’ATO, 500.000 euro alla Regione Abruzzo, 200.000 euro ai comuni e 15.000 euro alle associazioni ambientaliste.

Legambiente, che è tra le parti civile del processo, continuerà la sua battaglia per il ripristino ambientale dell’area.

“Dieci anni fa si sollevava il vaso di pandora sulla discarica illegale di veleni chimici più grande d’Europa che per anni ha avvelenato l’ambiente, la salute dei cittadini e danneggiato l’economia di questi territori. Ad oggi – aggiunge Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo – le attività di bonifica latitano. Per questo chiediamo che si lavori per il risanamento dell’area e poi per un suo rilancio, perché i cittadini hanno diritto alla restituzione di un territorio finalmente libero dai veleni e di un futuro proietto sulla green economy”.

Sentenza su Bussi: finalmente !

Le associazioni del Comitato Bussiciriguarda,ECOISTITUTO ABRUZZO, ITALIA NOSTRA, MAREVIVO, MILA DONNAMBIENTE, accogliendo con soddisfazione l’esito del processo presso la corte d’Appello dell’Aquila, che costituisce una pietra miliare nella giurisprudenza nazionale, e conferma la nostra tesi sulla strategia d’impresa, ribadisce che la sua azione è sempre stata finalizzata ad ottenere il risanamento ambientale della Valpescara.
Questa sentenza non solo dà ragione alla nostra battaglia, ma ci consente di rafforzare il nostro impegno dandoci ulteriori energie affinché si possa ottenere quanto prima il ripristino della qualità dei luoghi. Da domani, pertanto, abbandonate le aule dei Tribunali, saremo sentinelle vigili e di stimolo continuo affinché tutte le Amministrazioni, nazionale, regionale e locali facciano quanto di loro competenza per restituire alla collettività acque e terreni risanati.

Il Sottosegretario d’Abruzzo Mazzocca e l’Assessore alla Sanità Paolucci: “Grande soddisfazione per l’esito dell’appello”

Il Sottosegretario d’Abruzzo Mario Mazzocca e l’Assessore alla Sanità Silvio Paolucci, a nome di tutta la Giunta Regionale, esprimono grande soddisfazione per l’esito dell’appello del processo sul disastro ambientale di Bussi sul Tirino.

La decisione, oltre a riconoscere la responsabilità penale per il disastro nella forma colposa aggravata e la sussistenza dell’avvelenamento delle acque nella forma pure colposa, condanna gli imputati al risarcimento del danno ed al ripristino ambientale.

La Regione era costituita parte civile ed appellante, rappresentata dall’avvocatura dello Stato, presente in giudizio con l’avv. Cristina Gerardis, anche direttrice generale dell’ente, e con l’avv. Generoso Di Leo, dell’Avvocatura Distrettuale dell’Aquila.

La sola provvisionale, su una richiesta risarcitoria di mezzo miliardo di euro, è nell’immediato di 500.000 euro. Risorse che, una volta ottenute mediante l’azione civile da attivarsi con la massima sollecitudine, potranno essere utilizzate a vantaggio del territorio regionale, in primis per una approfondita indagine epidemiologica e certamente nel settore della salute dei cittadini, danneggiata dalle condotte di reato accertate nel processo.

“Crediamo sia stato svolto un eccellente lavoro: avremo cura del prosieguo delle iniziative giudiziali ed amministrative che potranno portare risultati concreti per il nostro territorio”.

Sindaco Marco Alessandrini su Bussi: “La sentenza segna un punto a favore dell’ambiente e sottolinea la priorità della tutela”

“La sentenza pronunciata oggi dalla Corte d’Assise d’Appello de L’Aquila sul caso della mega discarica di Bussi segna un punto a favore della tutela del territorio e conferma che questa deve rappresentare una priorità centrale sia per il mondo economico, che sull’ambiente si insedia; sia per chi governa il territorio e deve fare rispettare le regole; sia, infine, per ogni membro della comunità che ha il diritto a vivere in un ambiente sano, ma ha anche il dovere di tutelarlo.

Compito della Pubblica Amministrazione è bloccare sul nascere fenomeni gravissimi di inquinamento e proteggere la comunità dai rischi che comportamenti irresponsabili possono arrecarvi.

Quello che è accaduto a Bussi è grave ed ha un costo sociale oltre che economico. Il Comune di Pescara si è costituito parte civile nel processo, perché si andasse fino in fondo con l’accertamento delle responsabilità e dei fatti.

In favore del Comune sono stati liquidati a titolo di provvisionale 200.000 euro, è la somma più alta fra quelle erogate ai Comuni interessati e che impiegheremo a favore delle politiche ambientali”.

 

Discarica Bussi, sentenza della Corte d’Appello : c’è stato avvelenamento colposo delle acque ultima modifica: 2017-02-18T18:29:36+00:00 da Redazione
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