Demetra, colpita dalla caccia ai falsi invalidi

Condividi

”Voglio giustizia per mia figlia” grida la madre della giovane a cui è stata tolta l’invalidità del 100% e non riconosciuta la legge 104

SPOLTORE (PE) – Demetra era invalida al 100 per cento fino ad aprile, poi la Commissione Asl di Pescara ha decurtato  il 3 per cento della pensione di invalidità, riconoscendole solo il 67 per cento. Ciò ha gravato parecchio sulla situazione familiare della giovane che vive a Villa Santa Maria, frazione di Spoltore (Pescara) assieme alla madre Elvira Cuccaro, 43 anni separata da dieci anni e da poco senza lavoro.  E in un quadro difficile come quello di sua figlia, 18 anni e 7 operazioni alla testa nel primo anno di vita, è durissima andare avanti, come la donna stessa racconta:

Demetra, un talento, parla tre lingue ma è totalmente incapace di badare a se stessa. Un dramma per chi come lei è stato due volte in coma, ha sviluppato comportamenti autistici ed è affetta da un’emiparesi.

Può farti un discorso da Socrate a De André, ma non conosce la dimensione spazio-temporale. Non sa allacciarsi le scarpe, non è in grado di prendere un autobus, non sa arrivare al negozio di alimentari sotto casa. Se la metti davanti a un bar e le dici di entrare lei non sa dove andare. La sua non autosufficienza io la vivo nella mia quotidianità e ora, con il mancato riconoscimento della sua invalidità, ha perso anche l’assistenza scolastica e non so se il comune di Spoltore mi rimborserà i 200 euro spesi per i libri.

La ragazza è nata con questa malattia in quanto la madre Elvira era  affetta da toxoplasmosi in gravidanza , ma non è stata diagnosticata.

Demetra è nata sana. Pesava 4 chili e 200 grammi. L’ho allattata e così sono iniziati i problemi.

continua il suo racconto la donna disperata e risentita:

La burocrazia l’ha messa al muro. E le regole di questa società ‘civile’ non perdonano chi soffre sul serio.

Due giorni fa  i vigili urbani di Pescara mi hanno portato via la macchina con tanto di tagliando per disabili perché questo era scaduto. Dovevo andare a prendere mia figlia a scuola a Città Sant’Angelo per poi tornare a Villa Santa Maria dove viviamo e dove solo grazie a un padrone di casa che mi conosce e conosce la mia situazione, non ho ancora perso la casa sebbene non abbia i mezzi per pagare l’affitto.Sono subito andata al comando dei vigili  mi sono messa a urlare e lanciare cose. Ho sbagliato lo so. Ma non capisco. Vuoi farmi la multa perché il tagliando è scaduto? Va bene. Ma non portarmi via la macchina. Lì ci viaggia una persona disabile.

prosegue il racconto Elvira rivendicando ciò che le spetta:

A mie spese, l’invalidità di Demetra è  e resta del 100%, ora le hanno tolto anche la 104, ovvero la legge riservata alle persone con situazioni gravi. Per fare ricorso e cominciare l’iter affinché Demetra torni a essere considerata per quello che è, ossia una ragazza con un’invalidità totale, servono 500 euro. Vorrei fare tutto secondo le regole, ma mia figlia perderà l’anno scolastico perché togliendole l’assistenza ora non ha più punti di riferimento e anche fare la terapia riabilitativa sarà più difficile.

Io voglio solo quello che mi spetta e voglio giustizia!

 Luciano Di Lorito, sindaco di Spoltore ha subito lanciato  un messaggio di solidarietà alla signora Cuccaro, testimoniando la vicinanza dell’Amministrazione  alla donna e mettendo i servizi sociali del Comune a sua completa disposizione, inoltre il Comune provvederà a rimborsare i soldi spesi per i libri:

La storia di Elvira e di sua figlia, raccontata minuziosamente sul quotidiano ‘Il Tempo’, è quella di un Paese bloccato da una burocrazia ancorata a regole rigide e cieche. Di casi più o meno simili si sente parlare ormai abitualmente ed è diventato sempre più difficile tendere una mano a chi ne ha bisogno .

Tra circa un mese, secondo le direttive della Regione Abruzzo, sul sito Internet del Comune di Spoltore verrà pubblicato l’avviso pubblico relativo alla presentazione delle domande per la fornitura gratuita e semigratuita dei testi scolastici.

Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo  rimarca che con le regole entrate in vigore il I gennaio 2010 ci si attendeva una vera e propria rivoluzione su accertamento e riconoscimento delle minorazioni civili, dell’handicap e della disabilità. E invece :

Durante una visita che dura soltanto 5 minuti, non ti danno nemmeno la possibilità di spiegare le difficoltà fisiche e sociali che un paziente incontra. Non si applica la Classificazione internazionale del funzionamento della disabilità e della salute che è lo strumento dell’Oms, per descrivere e misurare la salute e la disabilità delle popolazioni. Spesso i medici hanno una specializzazione completamente diversa rispetto al paziente che si sottopone a visita. Cosa può sapere un otorino di toxoplasmosi o di autismo?

La signora Elvira  è stata obbligata a gridare al mondo intero la sua rabbia, invadendo la sua privacy, costringendola a raccontare la sua storia intima, personale e famigliare. La storia meravigliosa di una mamma che con forza, coraggio, determinazione e amore reagisce a una malattia che non ti abbandona mai, che è con te, dentro di te, che non ti dà tregua, che ti toglie le forze, a volte anche le speranze. Questa madre nonostante le difficoltà riesce a dare alla sua straordinaria Demetra una vita normale e dignitosa, ma le istituzioni glielo impediscono.

Per il presidente Ferrante:

Demetra è vittima della speculazione sui falsi invalidi, da colpire con durezza, sia ben chiaro, ma con altrettanta durezza devono essere colpite le commissioni che corrispondono le false invalidità. A Demetra non hanno revocato soltanto la pensione d’invalidità, (un invalido grave percepisce 270 euro di pensione al mese) o sospeso la certificazione dell’handicap, ma le hanno tolto la speranza. Non potrà più essere integrata a scuola, non potrà continuare le cure riabilitative, non potrà più ottenere ausili. Persino il trasporto per le cure fisioterapiche diventerà un lusso, non potrà beneficiare del trasporto pubblico, non potrà avere assistenza psicopedagogica domiciliare, non potrà presentare progetti di “Vita Indipendente”.

Certo la mamma inoltrerà ricorso che vincerà, ma nel frattempo prima che si pronunci il giudice passeranno anni e alla commissione che ha violato i diritti umani non succederà proprio un bel nulla.

e conclude rivolgendosi alle due donne:

Care Elvira e Demetra siamo con voi e denunciamo da anni queste ingiustizie, consapevoli che la solidarietà non basta, per questo facciamo un appello e contatteremo i parlamentari abruzzesi per fare arrivare questa vergognosa vicenda in Parlamento.

Demetra, colpita dalla caccia ai falsi invalidi ultima modifica: 2013-09-27T02:38:01+00:00 da Annarita Ferri
Pubblicato da
Annarita Ferri

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter