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Coronavirus, i Sindaci vogliono ripartenza del turismo. Le misure dell’OMS

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Alcuni Sindaci chiederanno di poter riaprire le strutture ricettive per preparare la stagione estiva. Ora ci sono anche le linee guida OMS

TERAMO –  Si avvicinano la Pasqua e i ponti del 25 aprile e Primo Maggio con i centri rivieraschi del teramano costretti, come tutti, a fare i conti, con le misure le ristrittive imposte dal Governo che a livello di mancate entrate turistiche, rappresentano un brutto colpo.

Il danno economico subito già per questo mese non si può quantificare. Per la nostra città – ha spiegato all’Ansa Jwan Costantini, sindaco di Giulianova (TE) – che vive per oltre il 60% di turismo, parliamo di una perdita rilevante. Per questo auspico, così come credo anche gli altri sindaci, un intervento del Governo e della Regione. Subito dopo Pasqua però emanerò una Ordinanza per permettere l’apertura ai titolari delle strutture turistiche per l’avvio dei lavori, al fine di poter prova ad aprire poi per i mesi estivi, la stagione, considerando che le disdette per le prossime settimane sono già state un brutto colpo“.

Il sindaco di Silvi (TE) Andrea Scordella è sulla stessa lunghezza d’onda del suo collega di Giulianova: “Considerando che fino a dopo Pasqua non ci saranno cambiamenti, è facile immaginare le ricadute negative sulle nostre economie. È chiaro però che non possiamo stare a guardare, e per questo, augurandomi l’intervento di Governo e Regione, dall’inizio della prossima settimana, come da Ordinanza Regionale, avvieremo la pulizia delle spiagge. Stiamo programmando in maniera ordinaria la stagione estiva con tanti punti interrogativi e con la possibilità che la stessa inizi comunque in ritardo, con l’auspicio che la situazione sanitaria migliori”

Non appena potranno aprire, gli alberghi e tutte le altre strutture ricettive dovranno seguire le linee guida operative che sono state pubblicate in questi giorni dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Le linee guida operative per la gestione del Coronavirus nel settore ricettivo

Considerati i modi di trasmissione del Covid-19, le misure restrittive imposte dall’OMS sono quelle, in sintesi, di seguito riportate.

  • Piano d’azione: ai gestori è altamente consigliato di prepararsi bene, e in accordo con le autorità sanitarie, per gestire in modo corretto i casi sospetti, ridurre i rischi tra gli ospiti e il personale, formalizzare tutte le procedure di seguito elencate, nonché di destinargli adeguate risorse e un’attenta supervisione. Il tutto dovrà essere annotato in una sorta di “diario” delle azioni intraprese e dovrà essere oggetto di specifiche comunicazioni agli ospiti sugli accorgimenti da seguire nonché di formazione del personale.
  • Attrezzature e dotazioni da possedere: germicida disinfettante (liquido o in gel) o salviette imbevute di disinfettante, mascherine protettive, guanti monouso, grembiuli protettivi, abiti da lavoro a lunghezza intera e a maniche lunghe.
  • Misure di distanziamento sociale, pulizia delle mani e igiene respiratoria: evitare abbracci, baci e strette di mano con gli ospiti e tra membri dello staff; mantenere la distanza minima consigliata di un metro; lavarsi le mani in modo frequente e accurato.
  • Lavastoviglie: il corretto funzionamento delle attrezzature di lavastoviglie deve essere controllato, soprattutto per quanto riguarda le temperature di lavaggio, così come il corretto dosaggio di detergenti e disinfettanti chimici.
  • Dispenser: si raccomandano controlli regolari per verificare il corretto funzionamento dei dispenser di sapone, soluzioni disinfettanti, salviette monouso e simili che devono essere messi a disposizione degli ospiti.
  • Servizio al tavolo: l’Oms consiglia di avere un massimo di 4 persone per 10 metri quadrati. I tavoli dovranno essere posizionati in modo che la distanza tra il dorso di una sedia e il dorso di un’altra sedia sia maggiore di un metro.
  • Comunicazione: accomandata l’affissione di documenti e poster, in diverse lingue, che indicano i punti salienti (lavaggio delle mani, igiene respiratoria, altri comportamenti da tenere all’interno della struttura ricettiva e nei vari ambienti).
  • Aree ricreative per bambini: anche se ci sono forti evidenze che i rischi per i bambini sono nettamente inferiori rispetto agli adulti e le persone anziane, a seconda della situazione e dal contesto locale, può essere consigliabile tenere chiuse le aree ricreative per bambini. In ogni caso dovrebbero essere applicati protocolli molto rigidi per la pulizia e la sanificazione di queste aree.
  • Caso di un lavoratore contagiato: se un membro dello staff riporta sintomi respiratori, il lavoratore dovrà interrompere immediatamente qualsiasi mansione e cercare assistenza medica. In questi casi, in attesa dell’intervento dei servizi medici, la persona dovrà rimanere isolata in un’apposita stanza. Al lavoratore sintomatico che si trova in struttura, dovranno essere procurati mascherina e salviette monouso, da usare sempre in presenza di altre persone o se ha necessità di accedere ad aree comuni. Se un lavoratore della struttura ricettiva comunica da casa di avere dei sintomi o sospetta infezione da coronavirus, dovrà rimanere a casa e cercare subito assistenza medica. In caso di diagnosi di Covid-19 il lavoratore seguirà le istruzioni ricevute dal personale medico, incluso l’auto-isolamento in casa fino a che i sintomi non siano definitivamente spariti (da notare che un paziente affetto da Covid-19 in forma non grave ha bisogno di un tempo di circa un mese per la guarigione completa).
Coronavirus, i Sindaci vogliono ripartenza del turismo. Le misure dell’OMS ultima modifica: 2020-04-07T16:49:58+00:00 da Marina Denegri
Pubblicato da
Marina Denegri

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