Dice ancora Saraceni: «Tralasciando i problemi gravissimi dei cittadini per i danni patiti ad abitazioni ed auto, ad essere colpite da trombe d’aria e grandinate, sono state le attività produttive, gli insediamenti turistici, gli stabilimenti balneari, i negozi e le botteghe artigiane dei grandi centri urbani così come dei piccoli borghi. Un disastro, le cui conseguenze sono state in parte attenuate dall’abnegazione dei volontari, dall’intervento di Protezione civile e Vigili del fuoco, da semplici cittadini che hanno evitato così conseguenze ancora più gravi».
«Si tratta adesso di offrire assistenza, come noi stiamo facendo con i nostri associati, alle attività colpite – conclude Saraceni – ma anche di rivendicare con forza, assieme alle istituzioni locali ed alle altre forze sociali abruzzesi, il diritto a un risarcimento per chi ha patito danni alle proprie attività o alle proprie attrezzature, a chi ha perduto irreparabilmente scorte e dotazioni. Questo in ragione del fatto che esistono precedenti in tal senso, ma anche perché – ma di questo magari sarà meglio discutere non ora – la prima impressione che si ricava dalle vicende di questi giorni è che molte amministrazioni comunali siano parse impreparate a fronteggiare l’emergenza. E che molti dei danni patiti siano riferibili alle conseguenza di mancate manutenzioni ordinarie di reti, scarichi e sistemi fognari».
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