Si sono ripercorse, attraverso il canto, vicende di guerra e storie di ordinaria quotidianità al fronte. Un omaggio a quanti sono caduti nell’assolvimento del loro dovere e alle loro famiglie che si son visti strappare figli, mariti, padri e fratelli. Ma ha voluto essere anche un grande Inno alla pace, proprio in un momento in cui si continua ancora a combattere in più fronti, spesso con il sacrificio di giovani vittime
La serata è stata caratterizzata da alcuni momenti ricchi di emozione e di significato, agevolata anche dall’intervento del Sindaco, Pietro Salutari, che nella ricorrenza del 60° anniversario del disastro minerario di Marcinelle, dove nell’’agosto del 1956 persero la vita 262 lavoratori provenienti da ogni parte del vecchio continente, ha riaffermato il diritto al lavoro di ogni cittadino, sancito dalla nostra Costituzione, e la necessità di garantire a tutti i lavoratori le giuste condizioni di sicurezza e di dignità nello svolgere la propria professione.
Nel finale è stato eseguito a cori uniti, da più di una sessantina di coristi intervenuti, “Signore delle cime” di Bepi De Marzi, uno dei brani più noti dei cori alpini, una preghiera per ricordare tutti coloro che ci hanno lasciato.
L’intensità d’animo, ma anche l’alto profilo umano ed artistico che ha distinto questa Rassegna, ha sostenuto la convinzione di poter creare un appuntamento fisso e gli attestati di stima arrivati dal pubblico fanno ben sperare per la seconda edizione.
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