Carnevale Tradizionale Abruzzese

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CHIETI – Chissà se Pulcinella si è arrabbiato, perché due associazioni di Chieti, hanno fatto  con la sua maschera due carnevali? L’Associazione Onlus Camminando Insieme e la Compagnia Tradizioni Teatine, per nove anni hanno realizzato il Carnevale Tradizionale Abruzzese. Quest’anno, forse per litigio, o per invidia, o per dispetto, Pulcinella si è diviso fra il Carnevale Popolare a Chieti ed il Carnevale di tradizione a Torrevecchia Teatina CH, utilizzando lo stesso vestito, ma molto diverso nella realizzazione.

La maschera di Pulcinella risale al IV secolo avanti Cristo e nasce da un personaggio, Maccus, un servo dal naso lungo e dalla faccia bitorzoluta con guance grosse, con ventre prominente, che indossava una camicia larga e bianca.

Dopo una lunga ricerca sul pulcinella abruzzese, il professore Francesco Stoppa, studioso di tradizioni popolari, direttore del Cata (Centro di Antropologia per il Turismo) e del CTT, Compagnia Tradizioni Teatine, ha realizzato il Carnevale Tradizionale Abruzzese, una grande festa che consacra il ritorno della primavera, processando e bruciando l’anno vecchio, con la partecipazione delle Associazioni ” Lu Ramajette” di Chieti, “I Colori del Territorio” di Spoltore PE, ed il teatro del Sangro di Lanciano CH.

Il caratteristico Pulcinella abruzzese, anima del Carnevale, è una figura divina, magica, potente che rigidamente indossa un abito di tradizione con molti abbellimenti, ed è formato da: La Frusta che è un simbolo magico. Ha il potere di rimettere le cose a posto nella normalità del ciclo stagionale e soddisfa i desideri umani.

Gli Stivali sono un simbolo di potere. Infatti il contadino calzava le scarpe

La mazza fiorita, con la struttura in canna, rivestita di nastri colorati, che funziona da bacchetta magica. Tutto ciò che tocca rifiorisce

Il cappello a cono, sempre con la struttura di canna, unisce la terra al cielo, ed è il simbolo di un personaggio con potere religioso. E’ arricchito da numerosi pon pon in lana, che rappresentano i fiori, mentre i nastri colorati sono i nuovi germogli. Comunica e scaccia il male.

La Bandoliera simbolo magico, rappresenta la potenza del personaggio

Il Campanaccio somiglia all’ utero femminile, quindi è il simbolo della fertilità. Il rumore procurato agitandoli, potrebbe rappresentare un qualcosa per scacciare il male. Un buon abbinamento è quello che ricorda il ritorno delle greggi e delle mandrie, il suono della transumanza.

La Vedova, moglie di carnevale, rappresenta il popolo e la continuità.

Re Carnevale che custodisce una natura selvaggia, primitiva, generatrice, viene processato e condannato a morte. Nella sceneggiata del processo, Re Carnevale si proclama innocente dalle accuse, “Il caldo torrido dell’estate, il fallimento delle banche, la ferocia dell’ISIS”, ma Il giudice che rappresenta l’equilibrio tra l’uomo e la natura, tra il sottomesso ed il potente, lo condanna a morte. Il funerale viene accompagnato dalla canzone “La scura maje”, un lamento funebre satirico, intonato dalla afflitta vedova di Re Carnevale, sempre interpretata da un uomo. La chiusura del carnevale si festeggia con il rogo del fantoccio di Re Carnevale. Si conclude così un ciclo naturale e se ne inaugura un altro, a preparazione della primavera che in questa stagione già si intuisce nell’aria. La dispersione delle ceneri concima il terreno Gli altri personaggi della sceneggiata sono il dottore che rappresenta la scienza e l’avvocato, le regole sociali.

Tutti i simboli apotropaici, nel linguaggio comune si usa il più noto aggettivo “scaramantico”, che costruiscono la maschera di Pulcinella, servono per scacciare gli spiriti maligni.

Il programma ha contemplato anche il “Ballo del palo intrecciato”, fatto avvolgendo e svolgendo nastri colorati, ed il “Canto dei mesi”, (mesciarule), dove ognuno balla e canta la sua storiella e viene messo in riga dall’Anno.

In tutti i riti del carnevale, c’è un legame, è quello di scongiurare, allontanare ed annullare gli influssi maligni. Con esso si celebrano i riti propiziatori, che dà sollievo ai malanni e procura l’abbondanza dei raccolti.

Il Carnevale Tradizionale non ha nessun collegamento con i modelli carnevaleschi consumistici, estranei e privi di contenuto.

(a cura di Luciano Pellegrini)

Carnevale Tradizionale Abruzzese ultima modifica: 2016-02-11T22:43:23+00:00 da Redazione
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