Con un titolo che fonde la ricerca antropologica e lo scatto fotografico, Antropolaroid è una creazione teatrale ricolma di molteplici emozioni e suggestioni, una vertigine prismatica di recitazione, narrazione, concretezza e universalità, ritmo avvolgente. Tindaro Granata, enfant terrible dei nostri palcoscenici, attraversa qui i decenni vestendo numerosi ruoli e configurazioni anagrafiche: è indifferentemente maschio e femmina tra giochi, balli, lavoro, relazioni familiari e paure. Antropolaroid è un vortice di discorsi, legami e situazioni cangianti; è lui da solo, ma è come se fossero in tanti. Una delle novità di questo spettacolo sta nell’utilizzo di una tecnica antica come quella del “cunto”, che viene disarticolata, scomposta e il meccanismo del racconto più o meno lineare viene così sostituito dalla messa in scena dei dialoghi tra i personaggi del racconto. Non vengono narrati i fatti, ma i protagonisti parlano tra loro e danno vita alla storia, che cattura e ti porta via.
PROSSIMO APPUNTAMENTO
Il festival “La Cultura dei Legami” proseguirà giovedì 13 febbraio alle 21, in questo caso al teatro Circus di Pescara, con “L’Arminuta”, di e con Lucrezia Guidone, tratto dall’acclamato romanzo di Donatella Di Pietrantonio.
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