Al 66enne di Pescina, riconosciuto come acquirente del bestiame, è stato contestato anche l’uso abusivo di sigilli. I fatti risalgono a circa dieci giorni fa, quando i Carabinieri si sono imbattuti, nel territorio di Cappadocia, in un carico di 57 pecore e 3 capre con il conducente del tir privo della necessaria documentazione sanitaria. I militari dell’Arma hanno subito richiesto anche l’intervento della Asl, che ha inviato sul posto due medici veterinari.
Questi ultimi hanno accertato che le pecore e le capre non avevano seguito la corretta profilassi sanitaria. Da qui sono scattate le indagini, che hanno poi hanno portato a identificare i venditori degli animali (cioè i due fratelli di Cappadocia) e l’acquirente, di Pescina. L’82enne, invece, è stato riconosciuto dagli inquirenti come colui che ha ceduto le etichette di cui erano provvisti gli animali, che però erano state cedute illegalmente, in quanto appartenute a un altro carico di bestiame.
Gli animali al momento sono ancora sotto sequestro e si attendono eventuali sanzioni amministrative da parte della Asl. Il venditore degli animali rischia anche una multa di circa 500 euro a capo.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter