Albore Mascia su convegno ‘Dalle Aree portuali il Futuro di Pescara’

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PESCARA – Si è svolto ieri il Convegno ‘Dalle Aree Portuali il futuro di Pescara’, organizzato dall’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli, alla presenza delle massime Autorità cittadine, tra cui il sindaco  di Pescara  Luigi Albore Mascia, l’assessore regionale alla Pianificazione del Territorio Gianfranco Giuliante, il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, e poi amministratori, docenti universitari e rappresentanti del mondo economico.

Il sindaco ha ricordato il Protocollo d’intesa   finalizzato ad avviare l’iter procedurale per la cessione dell’ex Cofa dalla Regione alla Camera di Commercio.Tale documento  sancisce in qualche modo anche la destinazione di quelle aree e di tutte le superfici ricomprese nell’ambito del Piano particolareggiato 2, ossia una destinazione turistico-ricettivo, commerciale e fieristico, nel rispetto del Piano regolatore generale vigente.

Ha detto il sindaco:

quella odierna vuole essere una ‘giornata-laboratorio’ che coincide con un momento storico per la città : proprio ieri è arrivato il via libera all’operazione ex Cofa e ci apprestiamo a eliminare un altro ‘ex’ dalla nostra città, dove ne ho trovato una collezione, a indicare un’idea di precarietà. E oggi parliamo dello sviluppo di un’area senza dubbio strategica, al pari dei 13 ettari delle aree di risulta: negli ultimi venti anni abbiamo sentito di progetti, ipotesi, ma nulla di concreto. La nostra amministrazione sta invece lavorando, in modo sobrio, concreto, senza momenti roboanti, sempre nel rispetto delle norme, per dare un volto a un’area straordinaria su cui la città si aspetta l’operatività delle Istituzioni, ossia il Piano particolareggiato 2 che comprende il sub-ambito A, ossia le aree golenali; il sub-ambito B, ossia le superfici ricadenti in via Andrea Doria, con le ex aree Di Properzio; e il sub-ambito C, ossia l’ex Cofa e non solo, con un’estensione verso nord sino all’area della Madonnina, materializzando uno Studio di fattibilità concreto, che ci dà una prospettiva chiara anche grazie al coinvolgimento della Camera di Commercio nella proprietà di una parte delle superfici, escludendo intenzioni diverse rispetto a quelle che riteniamo consone alle aspettative turistiche della città. Ovviamente il Comune di Pescara ha un ruolo da protagonista nella pianificazione dello sviluppo futuro dell’area perché siamo consapevoli che dalla superficie di 3 ettari passa il futuro stesso del capoluogo adriatico, un futuro che coinvolge il Marina di Pescara, fiore all’occhiello del territorio che ha sempre avuto la necessità di essere metabolizzato dall’intera città. Oggi abbiamo un contenitore che dobbiamo riempire di contenuti e rappresenta un’occasione unica. Ci sono tutti i crismi per mandare in onda la ‘buona istituzione’, la buona edilizia e l’idea di creare l’osmosi con il modello Barcellona dove il porto turistico, una struttura inferiore rispetto a Pescara, non è solo un luogo per addetti ai lavori, ma è aperto alla città. E attraverso il Pp2 anche il nostro Marina di Pescara deve saper cogliere questa opportunità economica e turistica. Mi preme sottolineare come quello odierno rappresenti un grande risultato dell’amministrazione Albore Mascia che ha raggiunto una prospettiva storica per la città.

A illustrare la prima bozza dello Studio di fattibilità è stato il professor Stefano Stanghellini, autore del documento nell’Associazione Temporanea d’imprese con il gruppo Creta, ossia il Centro Ricerche per il Territorio e l’Ambiente, lo Studio Salmoni Architetti Associati e Oikos Progetti.

Ha detto Stanghellini:

lo Studio  si occupa di attuare forme di partneriato pubblico-privato nei processi di trasformazione urbana. L’iniziativa si colloca in una sperimentazione portata avanti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per rendere competitivi i nostri territori in ambito europeo. Le aree portuali hanno senza dubbio un valore strategico per Pescara, ma anche per un territorio più ampio e renderanno il territorio competitivo. L’innovazione proposta non sta nel calare modelli presi da altri territori, ma nel partire dalle caratteristiche morfologiche, economiche e sociali del capoluogo adriatico. Quindi si è partiti analizzando gli strumenti e gli studi già fatti su tale area, iniziando dai parametri fissati dal Piano regolatore del 2005; il Comune di Pescara ha poi realizzato anche uno studio per la costituzione di una Società di Trasformazione Urbana nel periodo 2004-2006 che ha ipotizzato un masterplan per le aree comprese nel Pp2. Tra il 2006 e il 2008 è stata realizzata un’ipotesi di Piano particolareggiato esecutivo che però non ha mai avuto seguito; nel 2008 la Regione ha prodotto, con l’ausilio di progettisti esterni il Piano regolatore portuale che prevede un notevole aumento delle banchine e la deviazione della foce del fiume. A questo punto lo Studio di Fattibilità ipotizzerà un masterplan sul quale sarà basato il Piano economico-finanziario. Inoltre sarà redatto uno Schema di convenzione per regolamentare il rapporto tra pubblico e privato. La prima parte del lavoro svolto ha riguardato  l’analisi della struttura proprietaria, proprio per dare un alto grado di fattibilità all’iniziativa e nelle aree a ridosso del porto ci sono sostanzialmente tre grandi proprietà: la Capitaneria di Porto; la Camera di Commercio e i Privati. Nell’area più a ovest ci sono sostanzialmente tre grandi proprietà private, un’area comunale e l’area della Capitaneria di porto. E alla fine di questa analisi è stata redatta una Carta della trasformabilità che individua le aree con tre diversi gradi di modificazione possibili. Lo studio intende recepire in toto le indicazioni del Piano regolatore portuale e quelle del Prg sia rispetto alle quantità che rispetto alle destinazioni d’uso. Per la parte a ovest lo studio arriverà a perimetrare quelle che dovrebbero essere le aree pubbliche e i diversi comparti edificatori che dovrebbero generare le risorse finanziarie per realizzare il sistema infrastrutturale. Infine è stata predisposta una scheda per le aree più a ovest (sub-ambito B) per proporre le destinazioni più adeguate da indicare con una serie di combinazioni possibili”. E infatti a inizio convegno è stato distribuito agli skateholder, ossia ai soggetti portatori di interesse, un questionario con la possibilità di esprimere la propria volontà su “cosa realizzare in quelle aree, scegliendo tra uffici-studi professionali, residenze sociali o su libero mercato, commercio, attrezzature per spettacolo e tempo libero – ha detto l’assessore Antonelli -: i risultati saranno poi vagliati per comporre una media. In questo modo la giornata odierna si è confermata come una giornata di ascolto della città e delle sue forze produttive, un esempio di politica partecipata. Entro gennaio la nostra amministrazione intende formalizzare, confezionare e approvare il Pp2.

La giornata è proseguita nel pomeriggio dalle 15 con gli interventi di Riccardo Colazilli, Presidente del Marina di Pescara; Rosario Pavia, redattore del Piano regolatore portuale; Cesare Sarchiapone, Direttore dell’Agenzia del Demanio Pescara; Luca Maggi, Soprintendente dei Beni Ambientali Abruzzo; Stefano Luciani, della Capitaneria di porto di Pescara; Giuseppe Girolimetti, Presidente Ance; Walter Fabietti, Presidente Inu; Emilio Schirato, Presidente di Federalberghi; Ezio Ardizzi, Presidente della Confcommercio; Bruno Santori, Presidente della Confesercenti; Lucio Sabatini, Presidente ApiEdil; Amedeo Di Meco, Fiaip; e le conclusioni saranno condotte dal Preside della Facoltà di Architettura Clementi.

 

 

Albore Mascia su convegno ‘Dalle Aree portuali il Futuro di Pescara’ ultima modifica: 2011-09-30T16:06:17+00:00 da Redazione
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