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Il Lago dei Cigni: la riuscita dell’adattamento Grigorovichiano

da Gabriella Mazzardo

Il pubblico pescarese accoglie entusiasta i ballerini della Repubblica di Bashkiria: incisività e cura dei particolari, le parole chiave della serata

PESCARA – Il Bashkirian State Ballet Theatre, Teatro di Stato d’Opera e Balletto della Repubblica di Bashkiria, venerdì 12 Dicembre si è esibito al Teatro Circus di Pescara in uno dei maggiori capolavori del balletto classico: Il Lago dei Cigni. I ballerini, sotto la direzione artistica di Vladislav Samoylov e di Leonora Kuvatova, responsabile del corpo di ballo, hanno eseguito la versione coreografica di Marius Petipa e Lev Ivanov reinterpretata dall’adattamento del prestigioso coreografo russo Yury Grigorovich.

In sala spiccava la presenza dei più giovani tra il pubblico, accorso numeroso e carico di curiosità e aspettative decisamente ben riposte, non solo per l’accuratezza coreografica, ma soprattutto per la padronanza dei movimenti e il virtuosismo dei ballerini, vivacemente acclamati dopo e durante le performances.

Particolarmente lodevole l’espressività dei protagonisti, gli interpreti del Principe Siegfried e Odette, che hanno ben trasmetto il pathos e il dramma dei due amanti; l’esuberanza del giullare di corte, personaggio di per sé stravagante, che ha trovato nel ballerino di ruolo un interprete molto comunicativo e capace di catturare letteralmente la scena, nonostante il ruolo secondario. Ben riuscito anche il personaggio di Odile, che appare sulla scena accompagnato dal famoso motivo della “fanciulla cigno” a suggerire al pubblico la somiglianza con Odette, sia per l’eloquenza della ballerina che ha ben reso la vanità e l’ambizione del cigno nero sia per l’inaspettata efficacia interpretativa, emersa maggiormente con la riapparizione del cigno bianco e il tentativo disperato da parte di Odile di celarla agli occhi ormai ammaliati del principe.

Un altro punto di forza è stato sicuramente l’allestimento scenografico piuttosto fedele alla descrizione della trama dell’opera, nonostante la sua semplicità, nonché la scelta dei costumi; particolarmente accurati sia per il personaggio del mago Rothbart, in cui si è dimostrata indispensabile la presenza del make-up artist per rendere il ballerino ancor più incisivo, sia per le varie pretendenti che sfilano l’una dopo l’altra adornate da particolari caratteristici della loro nazionalità, come nel caso del copricapo a punta tipico delle Fiandre.

Il balletto, in conclusione, riporta uno dei finali alternativi alla composizione originale in cui i due amanti scompaiono sommersi dalle acque del lago; si è scelto infatti di elevare la personalità eroica del Principe Siegfried, attraverso il duello con il mago, e di Odette che accorre in difesa del suo amato.

I due protagonisti possono finalmente vivere il loro sogno d’amore e godersi l’appassionata ovazione del pubblico.

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