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Chieti,mancata conversione del decreto di riordino delle Province:gli effetti

da Redazione

Il vice Presidente nazionale dell’Unione Province Italiane, Enrico Di Giuseppantonio :un vuoto che produrrà soltanto caos

CHIETI – Il  Presidente della Provincia di Chieti nonché vice Presidente nazionale dell’Unione Province Italiane, Enrico Di Giuseppantonio  è intervenuto ieri  sul tema  della mancata conversione del decreto di riordino delle Province ed ha sottolineato:

“Nello spazio di pochissimi giorni siamo passati dalla prospettiva di una riorganizzazione amministrativa dello Stato ad un vuoto che produrrà soltanto caos, perché le Province, private delle funzioni fondamentali e sempre più a corto di risorse finanziarie, rischiano di morire.In questa fase dobbiamo batterci, e come UPI lo stiamo già facendo, affinchè almeno il capitolo delle funzioni trovi posto nella Legge di Stabilità e con le funzioni ci vengano restituite anche le risorse poiché altrimenti, l’ulteriore concreto pericolo, è il dissesto finanziario di tutte le Province – aggiunge il Presidente Di Giuseppantonio. A livello nazionale ciò che è accaduto è il sintomo di una inconcludenza che si è manifestata in sede parlamentare anche su altre questioni importanti come la riforma della Legge elettorale. E mentre nei territori ci si è confrontati e spesso divisi,  in Parlamento hanno avuto il sopravvento i tatticismi e l’inconcludenza che oggi ci consegnano un futuro a dir poco incerto e confuso. Per quanto riguarda l’Abruzzo, l’ho detto e lo ribadisco, l’errore è stato duplice: prima il Consiglio delle Autonomie Locali, poi il Consiglio Regionale, non hanno saputo trovare il giusto equilibrio per portare avanti un riordino che tenesse conto delle legittime istanze dei territori e soprattutto dei parametri fissati dal Governo: consegnando a quest’ultimo una soluzione che avrebbe mandato in fumo quattromila posti di lavoro nei diversi uffici pubblici decentrati.

In Abruzzo, inoltre, la confusione è aggravata da ulteriori situazioni che pesano come macigni sulle Province: è il caso della Legge regionale nr. 28 del 2011, la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo primo gennaio e che ha introdotto ulteriori oneri a carico degli Uffici del Genio Civile ma senza trasferire a questi ultimi né le risorse umane né quelle finanziarie mettendone a repentaglio la possibilità di operare. E della mancata assegnazione di risorse finanziarie per lo svolgimento delle attività specialistiche dei Centri per l’Impiego su delega di cui all’art. 3 Legge regionale 76/98 che rischia di provocare, alla scadenza delle attività progettuali PO FSE e dunque dal primo gennaio 2013, disservizi agli utenti con l’interruzione di tutte le attività.
A ciò si aggiunga – conclude il Presidente Di Giuseppantonio – che la mancanza di soldi metterà a rischio la manutenzione di strade e scuole: le Province sono chiamate ad operare in questo scenario drammatico e se nella legge di Stabilità non verranno inserire proposte concrete per aiutare le Province, queste ultime torneranno ad essere solo carne da macello per la campagna elettorale.

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