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Pescara, presentato il XVII congresso nazionale Arci

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L’evento dal 7 al 10 giugno  si svolgerà all’Aurum.Confronto sugli scenari futuri con 530 delegati in arrivo da tutta Italia

PESCARA – Cinquecentotrenta delegati in arrivo da tutta Italia si riuniranno dal 7 al 10 giugno all’Aurum di per partecipare al XVII congresso nazionale dell’Arci. Il congresso, presentato questa mattina nella Sala Cascella dell’Aurum, in presenza dell’assessore all’Associazionismo culturale Giovanni Di Iacovo, della presidente nazionale ARCI Francesca Chiavacci e del presidente dell’Arci Pescara Valerio Antonio Tiberio, sarà un’occasione importante per analizzare i fenomeni politici e sociali che stanno disegnando lo scenario futuro del nostro Paese, rinnovare i valori in cui l’Arci si riconosce e allargare il confronto alle forze sociali, alle istituzioni e al mondo del terzo settore.
“Sin da quando ero ragazzino nel tessuto culturale della città di Pescara – ha sottolineato l’assessore Giovanni Di Iacovo – i Circoli Arci e le associazioni locali che fanno capo all’Arci hanno sempre avuto grande importanza nella programmazione culturale. Quindi per noi è un piacere oltre che un onore poter ospitare a Pescara il congresso nazionale dell’Arci, questo perché i tanti locali Circoli Arci nella città fanno un grandissimo lavoro culturale  ed è giusto premiarli con una presenza così significativa di questa realtà della nostra città. Molti ragazzi e ragazze nei tanti Circoli Arci della città organizzano concerti, iniziative, convegni, appuntamenti e questo rende ancor più viva e intensa proprio l’offerta culturale della nostra città. Penso che ci sarà un grande riscontro perché Pescara ha una grande e importante tradizione nell’associazionismo, abbiamo oltre 380 associazioni culturali e giovanili, quindi penso che la presenza di un convegno nazionale così importante in questa città sia utile non soltanto per chi è vicino all’Arci, ma per chiunque ami la realtà associativa e culturale della nostra città”.
Dopo un dibattito intenso che ha contrassegnato centinaia di assemblee sui territori, in un momento storico delicato segnato dall’insicurezza dilagante e dall’affermarsi della paura come cifra dell’insicurezza e della precarietà esistenziale dei nostri tempi, il congresso nazionale dell’Arci sarà l’occasione per definire obiettivi e programmi partendo dal lavoro svolto, dalle cose fatte e da quello che resta da fare.

Nei quattro giorni all’Aurum, durante un percorso che sarà quanto più partecipato possibile, si deciderà il ricambio del gruppo dirigente nazionale.
“L’Arci che ospita questa città è molto vivace, è in crescita e neli ultimi anni ha aumentato tantissimo il numero dei propri soci nei propri Circoli – ha affermato il presidente nazionale Arci, Francesca Chiavacci – quindi ci garantisce un’ottima ospitalità e per certi versi anche un modello importante di come fare associazionismo e sviluppo associativo. Poi questo è un posto molto bello, molto accogliente che ha anche un significato che sta anche nell’utilizzo virtuoso della rigenerazione urbana, della possibilità di utilizzare luoghi storici che sta nelle corde di quello che noi facciamo. Il titolo del nostro documento è ‘Liberarsi dalle paure’, lo abbiamo scritto in tempi precedenti al risultato elettorale del 4 marzo, purtroppo in qualche modo quel dato ci ha consegnato un’Italia davvero piena di paure, che ha espresso anche attraverso il voto questo sentimento.

Noi siamo un’associazione culturale prima di tutto e pensiamo che anche attraverso la diffusione della cultura, la conoscenza, una corretta informazione anche di quello che sta accadendo nel nostro Paese, si possano sconfiggere queste paure e si possa far sì che questo clima di odio e di sospetto che attraversa i cittadini possa essere sconfitto. Ovviamente parleremo anche di noi e di come è possibile fare questo, quindi non solo del cosa fare ma del come farlo, sono quattro giorni quindi il tempo è lungo, però abbiamo tante sfide, una per tutte la riforma del terzo settore, la Legge è stata approvata e deve trovare attuazione in numerosi Decreti, ma ovviamente riguarda da vicino la nostra vita e la nostra organizzazione e discuteremo anche di questo durante il congresso”.

Le emergenze in Italia sono tantissime. L’economia e l’occupazione soffrono ancora e il divario tra Nord e Sud anziché assottigliarsi è cresciuto ancora, andando ad accrescere disagio, scontento e rancore. La questione sociale e la questione democratica, da sempre intrecciate, oggi hanno bisogno di essere affrontate con urgenza per evitare ulteriori degenerazioni. Tendenze xenofobe e pulsioni populiste, inoltre, hanno trasformato lo scontento in consenso elettorale, continuando a riproporre rigurgiti di un passato mai sepolto: pulsioni neofasciste sono riemerse in maniera preoccupante, trovando con il razzismo terreno fertile nella pancia del Paese.

Al contrario l’Arci ribadisce la necessità di proporre ai cittadini e al mondo della politica una lettura e un modo di agire più inclusivi e costruttivi, attraverso politiche di giustizia sociale, rilancio del welfare, accoglienza, cooperazione, sviluppo della cultura, inclusione e partecipazione. In linea con la strada tracciata dalla Costituzione Italiana, a 70 anni dalla sua entrata in vigore, che con l’articolo 3 pone uguaglianza e solidarietà tra le fondamenta della nostra convivenza. Come recita il manifesto fondativo dell’associazione, compito dell’Arci è “contribuire all’elevamento civile e culturale dei cittadini e delle cittadine italiane”.
“Il congresso nazionale per l’Arci è il momento più importante della sua esistenza con i suoi riti di partecipazione democratica – ha spiegato il presidente dell’Arci di Pescara Valerio Antonio Tiberio – è il momento in cui analizziamo noi stessi i fenomeni che affrontiamo quotidianamente in maniera collettiva e nazionale. È un evento molto importante anche per la nostra città, una quattro giorni in cui verranno a Pescara 530 delegati da tutta Italia appunto per confrontarsi sulla partecipazione democratica, sulla trasformazione sociale, sui cambiamenti climatici e su tutto quello a cui ci siamo interessati da 60 anni, ovvero da quando Arci è nata. Il fatto che si tenga a Pescara per noi è un valore aggiunto, è un percorso che in questi 25 anni di vita di Arci Pescara abbiamo voluto fare come trasformazione della città. Questo è stato possibile grazie allo sforzo di tanti ragazzi e ragazze che donano il loro tempo con il volontariato per questa vicenda. Quindi sono importanti questi quattro giorni in cui a Pescara avremo modo di confrontarci sia internamente che con la città, quindi prevediamo tutta una serie di eventi collaterali a partire dall’espressione di mostre d’arte, sarà l’occasione per noi per assistere ad una serie di spettacoli e di affrontare una serie di temi come la gestione delle spiagge libere visto anche il periodo pre estivo in cui andiamo a fare il congresso. Poi cercheremo di far conoscere alla città le espressioni di creatività al parterre nazionale”.

“Siamo – si legge sul documento congressuale – un’associazione popolare, di massa, radicata nei territori, consapevole e convinta che solo attraverso una visione progressista e solidaristica è possibile invertire la rotta che questa crisi ha imposto. Ancor più in questa fase critica e confusa, le lenti e gli strumenti con cui leggiamo e interloquiamo col mondo restano quelli di sempre: cultura e pratica della democrazia e della partecipazione. Perché solo una società aperta e meno diseguale è più coesa, non lascia indietro nessuno, ed è più libera dalle paure”.

 

Pescara, presentato il XVII congresso nazionale Arci ultima modifica: 2018-04-17T22:09:49+00:00 da Francesco Rapino
Pubblicato da
Francesco Rapino

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