Ambiente

Vertice di Cancun sul clima: speranze, prescrizioni, strategie

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La COP 16 (Conference of the Parties) delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici si terrà dal 29 novembre al 10 dicembre in Messico. Il WWF e l’Europarlamento  indicano il da farsi

Si avvicina il giorno del vertice di Cancun in Messico dove si  ritroveranno le undici nazioni più influenti del mondo, UE compresa,  per unire gli sforzi verso un accordo globale sul clima dopo che  le stesse non hanno fatto abbastanza a Copenaghen nel COP 15  lo scorso anno.Tante sono le speranze  per chi ama la Madre Terra ma tanti sono anche i timori che ancora una volta un nulla di fatto verrà fuori ,che ancora una volta si rinviino le decisioni sui cambiamenti climatici, sulle emissioni di  CO2 , sulla tutela della biodiversità, sulle azioni da promuovere presso i paesi in via di sviluppo per disincentivare la deforestazione.Sembrerebbero tanti i temi da discutere in realtà sono tutti strettamente correlati tra loro  e riconducibili ad un unico obiettivo rispettare la Terra,rispettare la Terra dei nostri figli,rispettare la Terra delle generazioni future. Basterebbe rileggere ogni tanto la Lettera del Gran Capo Seattle, Tribù Suwamish, a Franklin Pierce, Presidente degli Stati Uniti (1855) per capire realmente cosa si intende per sviluppo sostenibile e per cogliere quali dovrebbero essere i nostri sentimenti e le azioni  verso la natura

…..Tutte le cose sono connesse tra loro. Noi sappiamo almeno questo: non è la terra che appartiene all’uomo, ma è l’uomo che appartiene alla terra.
Questo noi lo sappiamo.
Tutte le cose sono connesse come i mèmbri di una famiglia sono connessi da un medesimo sangue. Non è l’uomo che ha tessuto la trama della vita: egli ne ha soltanto il filo. Tutto ciò le egli fa alla terra, lo fa a se stesso…..

Il WWF cerca di suggerire la ricetta  per il successo dei negoziati sul clima di Cancun 2010 proponendo un elenco di “prescrizioni politiche” che possano gettare  le basi per il successo dell’incontro .

Secondo il WWF, quello che succederà a Cancun sarà fondamentale per mettere insieme un accordo globale  e ricostruire la fiducia dopo che il mondo non è riuscito a raggiungere un accordo a Copenaghen l’anno scorso. I governi hanno accettato di negoziare un equilibrato “pacchetto di Cancun, la questione è ora che cosa questo pacchetto dovrebbe contenere.Perlomeno ci si aspetta  dei passi in avanti  su questioni cruciali e stabilire  i  tempi per il raggiungimento di un accordo significativo sul clima legalmente vincolante nell’ambito dell’UNFCCC entro la fine del 2011 in Sud Africa.

I governi degli undici paesi analizzati hanno da giocare un ruolo fondamentale di leadership arrivando con impegni concreti sulla base di provvedimenti legislativi e amministrativi a livello nazionale. Altri paesi possono contribuire sostenendo e incoraggiando iniziative del genere.

I paesi industrializzati, dall’Unione Europea al Giappone, alla Russia e  agli Stati Uniti dovrebbero arrivare a Cancún impegnandosi senza riserve ad assumere obiettivi di riduzione delle emissioni giuridicamente vincolanti che corrispondono alle indicazioni della comunità scientifica. Questi Paesi dovrebbero anche impegnarsi a porre in essere dei piani d’azione nazionali a lungo termine per il rapido sviluppo di un’economia a zero carbonio.

Ha detto Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia:

gli impegni sulla riduzione delle emissioni dichiarati a Copenhagen sono chiaramente troppo bassi e i governi, in particolare dai paesi sviluppati, devono riconoscerlo formalmente e avviare una revisione sul modo di colmare la lacuna della mitigazione.

Il finanziamento per le nazioni più povere è condizione cruciale e abilitante di tutto il processo: oltre ai 30 miliardi di dollari impegnati per un finanziamento fino al 2012, i governi dei paesi sviluppati devono mostrare come onoreranno l’impegno di Copenaghen di 100 miliardi di dollari entro il 2020.

Un prelievo imposto al settore del trasporto aereo e marittimo o una Tassa sulle Transazioni Finanziarie sono due opzioni promettenti. Tali impegni da parte delle nazioni industrializzate aiuteranno anche le economie emergenti a dimostrare a Cancun che sono in grado di impegnarsi portando azioni di mitigazione appropriate a livello nazionale (NAMA) . A Cancun una decisione deve essere presa anche sul processo di negoziazione futuro. Cina, Russia, UE e altre nazioni hanno un ruolo importante da svolgere per trovare una via d’uscita, tra cui assicurare il futuro per il Protocollo di Kyoto.

I governi infine hanno la necessità di concordare su un punto cruciale, cioè in che modo garantire che le azioni nazionali e i piani di finanziamento sono misurabili  e verificabili (MRV). Le recenti discussioni sulle MRV sono in fase di stallo, in particolare tra Cina e Stati Uniti. I governi chiedono informazioni su quello che altri paesi hanno raggiunto, ma non corrispondono a queste richieste con analoghe responsabilità verso la comunità  internazionale.

Ha concluso Midulla:

I negoziati hanno bisogno di una scossa, ne va del futuro del Pianeta e dell’Umanità: concertarsi sugli ostacoli e non sul paziente, il Pianeta appunto, vorrebbe dire che le nostre sorti sono affidate a persone che non sanno svolgere il proprio compito.

Al Vertice di Cancun l’Europa punta a un fronte comune sulle foreste.Infatti  l’Europarlamento è orientato verso una posizione comune sulle stesse  per rappresentare l’impegno dell’Ue in occasione della COP 16, il vertice sul cambiamento climatico che riunira’ le parti firmatarie della Convenzione sotto l’egida dell’Onu. L’Europarlamento riafferma che le foreste rappresentano una risorsa fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. Gli alberi assorbono l’anidride carbonica prodotta dalle attivita’ umane. Vanno tutelate per questo motivo ma soprattutto perche’ la deforestazione provoca emissioni di CO2 pari al 20% del totale. Vale a dire piu’ dell’intero comparto trasporti e con un impatto inferiore soltanto al settore energetico.
Il documento UE  ricorda che se il comparto energetico europeo emette circa 4,1 miliardi di tonnellate di anidride carbonica ogni anno, la deforestazione, il taglio e il trasporto illegale di tronchi di albero, il rogo delle foreste pluviali in Brasile, Indonesia e altri paesi e’ responsabile della produzione di circa 6 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno.

Con questa certezza il Parlamento ha voluto proseguire nel suo impegno sancito dalla risoluzione approvata lo scorso ottobre dalla commissione ambiente, sanita’ pubblica e sicurezza alimentare. E consolidato dall’appoggio dato al programma Redd delle Nazioni Unite, lanciato nel settembre 2008 per assistere i paesi in via di sviluppo e che ha gia’ realizzato progetti di tutela e sviluppo del patrimonio forestale in nove stati pilota in Africa, Asia e America Latina.

L’incitazione che proviene da Christiana Figueres, segretario esecutivo della Convenzione Onu sul clima (Unfccc) è :

Cancun sarà un successo se le parti faranno un compromesso.

Secondo Figueres, tutti i partecipanti

dovranno rendere le loro aspettative più equilibrate, per far sì che ciascuno torni a casa con un risultato positivo. Esistono ancora lacune da colmare a livello politico. Qualsiasi accordo deve però anche occuparsi della riduzione delle emissioni sia da parte dei Paesi industrializzati che da quelli in via di sviluppo. Anche se un accordo a Cancun, non risolverà tutto il problema Cancun può dare un nuovo ritmo ai negoziati.

Vertice di Cancun sul clima: speranze, prescrizioni, strategie ultima modifica: 2010-11-23T12:20:03+00:00 da Donatella Di Biase
Pubblicato da
Donatella Di Biase

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