In considerazione di questo, vi segnalo che questa mattina stessa, poco dopo la discussione online, mi sono personalmente portata negli uffici dove ho avuto uno scambio di opinioni con i responsabili incaricati di seguire questo aspetto della vaccinazione domiciliare.
Al termine degli incontri posso anticipare che vi è la volontà di partire al più presto e si stanno studiando quelli che possiamo definire gli aspetti “tecnici”, Ovvero se saranno gli stessi medici curanti a segnalare i nominativi con gli indirizzi ove recarsi e anche una descrizione delle condizioni (una sorta di anamnesi) che potrà snellire ed accorciare i tempi. Oppure creare un portale apposito ove registrarsi a cui attingere. Oppure altre soluzioni.
Certo che la vaccinazione al domicilio – in presenza di scarse risorse e già tutte impegnate in screening e vaccini e richiami – sono una attività, anche per il numero totale dei soggetti e per i tempi da dedicare a ciascuna vaccinazione e seguente periodo di osservazione e anche tempi di spostamento da un paziente all’altro, che richiederà tempo per poterla completarla.
Bisogna però partire al più presto con una scala di priorità ben definita. Questi sono gli argomenti dei prossimi giorni per – spero – appena dopo le festività pasquali. Iniziare.
Voglio perciò rivolgere un appello alle tante associazioni del nostro territorio – che so già impegnate in questo campo, ma mi permetto di rivolgere loro anche questo appello – affinché se al loro interno sono presenti figure professionalmente abilitate alla somministrazione – manifestino la loro disponibilità. Disponibilità anche ad “accompagnare” casa per casa i vaccinatori” lo riferisce in una nota l’Assessore al Comune di Pescara, Nicoletta Di Nisio.
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