Secondo l’accusa i fratelli, accusati di usura ed estorsione, a pagamento di più forniture di suini da destinare a un’azienda agricola per un importo complessivo superiore a 101.000 euro, si erano fatti consegnare dalla madre del titolare dell’azienda trenta cambiali per complessivi 150.000 euro, dei quali oltre 48mila euro a titolo di interessi usurari, con un tasso superiore al 50%.
Quanto all’estorsione, i quattro, sempre secondo l’accusa, minacciarono sia il titolare dell’azienda sia la madre costringendo quest’ultima a consegnare loro le cambiali: la donna, che pure non aveva contratto alcun debito, era infatti la sola a disporre di beni immobili da ”aggredire” in caso di mancato pagamento delle cambiali. I fatti risalgono a luglio 2010 e si verificarono a Palombaro.
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