Home » Attualità » Tagliate le cure a un bimbo tetraplegico. La madre: “Mio figlio ha diritto alla salute”

Tagliate le cure a un bimbo tetraplegico. La madre: “Mio figlio ha diritto alla salute”

da Andrea Russo
Il consigliere dei Verdi Walter Caporale si è fatto carico delle istanze poste da una madre in difficoltà, Maria Rosa Di Matteo:

il primo dei suoi tre figli, un bambino di nove anni, soffre di tetraparesi spastica, un male che non gli permette di muoversi correttamente e che gli procura dolori e senso di stanchezza, oltre ad averlo costretto, dall’età di sei mesi, a costanti e costose cure riabilitative.

 

 

 

 

 

In seguito ad un taglio dei fondi operato dal governo centrale alla sanità locale, gli è stata ridotta una parte delle cure.

Ciò ha causato un peggioramento delle sue condizioni di salute, con dolori e senso di affaticamento.

 

 

 

 

 

I medici hanno disgnosticato dei possibili miglioramenti, osservando tutte le cure di natura prettamente riabilitativa.

La ginnastica posturale, sensoriale e neuromotoria, infatti, gli permette di tenere in funzione al meglio tendini e muscoli.

 

 

 

 

 

Nonostante questo le cure gli sono state ridotte, ed ha dovuto rinunciare, a causa dell’elevato costo, all’ippoterapia, (terapia motoria con l’ausilio di cavalli), e all’idrochinesi (che produce miglioramenti tramite il movimento in acqua).

 

 

 

 

 

Non ha diritto all’accompagnamento degli operatori sanitari, e ciò comporta dei disagi alla madre, che in determinate ore del giorno è al lavoro e non può ovviare personalmente al trasporto.

 

 

 

 

 

Walter Caporale: “Abbiamo inviato un esposto al presidente della giunta regionale Gianni Chiodi e all’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni richiedendo un intervento urgente”.

Maria Rosa Di Matteo, la madre del bambino: “Le istituzioni non possono negare il loro intervento, è evidente che il caso del mio bambino è uno di quelli che hanno la priorità nell’ambito degli interventi della sanità pubblica.

Non voglio essere costretta a ricorrere a gesti estremi, nè voglio essere costretta ad emigrare in un altro paese dove avremmo un maggiore ausilio.

Mio figlio ha diritto a curarsi e se ci sono dei tagli questi non devono certo essere applicati a tali casistiche”.

 

In un incontro casuale avuto con alcuni esponenti della maggioranza, Caporale ha ricevuto solidarietà per l’iniziativa da diversi consiglieri, tra cui Nicoletta Verì che si è mostrata d’accordo che sul fatto che il budget della sanità regionale deve dare la precedenza ai casi più gravi, in cui la tetraparesi spastica rientra.

Andrea Russo

 

 

 

Ti potrebbe interessare

Lascia un commento