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Spal-Valle del Giovenco 0-0: Cipolla illude poi fallisce, resta il pari

da Direttore

FERRARA – Tre punti sfumati nel finale per la compagine marsicana che avrebbe potuto ottenere di più dalla trasferta di Ferrara. Episodio chiave il rigore decretato al 37′ della ripresa per un contatto tra Bortel e Cipolla all’interno dell’area tra le proteste dei padroni di casa che recriminavano un fallo iniziale dell’attaccante neo entrato della Valle del Giovenco. Lo stesso Cipolla fallisce il tentativo dagli 11 metri facendosi respingere il diagonale dall’ottimo Capecchi.

Partita non esaltante ben interpretata dagli uomini di Cappellacci che hanno difeso con ordine e senza correre grossi rischi anche grazie alla scialba prestazione dei padroni di casa che hanno faticato a costruire gioco e che hanno pagato a caro prezzo l’assenza di Cipriani per squalifica.

In classifica si muove poco per gli abruzzesi che restano sulla scia di Marcianise e Foggia nella lotta per evitare i play-out, cambia poco anche per la Spal che tuttavia avrebbe potuto approfittare, con un successo, a staccarsi dal gruppo di coda che resta tuttavia ancora a debita distanza.

TABELLINO:

SPAL (4-4-2): Capecchi 7; Ghetti 6, Cabeccia 5.5, Zamboni 6.5, Bortel 5.5 (41′ st Lorenzi ng); Bedin 5.5, Migliorini 5 (27′ st Schiavon 5.5), Smit 5.5, Quintavalla 5 (19′ st Rossi 6); Bazzani 5.5, Valtulina 5. A disp. Ioime, Licata, Pedruzzi, Marongiu. All. Notaristefano

VALLE DEL GIOVENCO (4-4-2): Bifulco 6.5; N’ze 6,5, Pomponi 7, Petitto 6.5, Molinari 6.5; Giordano 6,5, Ferraresi 6,5, Capparella 6, Locatelli 6; Negro 6,5 (32′ st Caccavallo 5), Bettini 6.5 (32′ st Cipolla 6). A disp. Merletti, Di Bella, Suriano, Bettega, Dall’Acqua. All. Cappellacci

Arbitro: Ferraioli di Nocera Inferiore

Espulsi: Caccavallo (42′ st) per una gomitata a Cabeccia e l’amministrarore delegato della Spal Stefano Bena dalla panchina per ingiurie all’arbitro.

Ammoniti: Zamboni, Bedin, Ghetti, Smit, Valtulina, Giordano, Locatelli.

Angoli: 11-3.

Recupero: 1 minuto nel primo tempo, 5 minuti nel secondo tempo.

NOTE: spettatori 2412, incasso 20.354,71 euro.

CRONACA:

Sembra iniziare subito con il piede giusto e dopo quaranta secondi è abile Valtulina a conquistarsi un corner mettendo in difficoltà Petitto ma sugli sviluppi né Quintavalla, né Smit riescono a impensierire la retroguardia marsicana. Al quarto, punizione di Capparella decretata per fallo di Zamboni su Negro, Capecchi interviene sicuro in bello stile senza patemi. Sesto minuto, cross di Ghetti da destra a sinistra per Smit che di testa anticipa N’Zè e mette in moto Migliorini che tira al volo, palla fuori di qualche metro. Sarà il preludio a una pessima prestazione per il metronomo spallino. Passa un minuto e tocca a Quintavalla crossare in mezzo dalla destra per Bazzani ma la punta ferrarese di testa mette a lato alla sinistra della porta difesa da Bifulco. La Spal appare timida e contratta, il Pescina aspetta nella propria metà campo pronta a colpire in velocità con il trio Capparella-Negro-Bettini. Tredicesimo minuto: velleitario tentativo di Bettini dai trentacinque metri capace di sorprendere Capecchi ma l’estremo difensore fa buona guardia e fa sua la sfera. Soporifero l’inizio dell’incontro con una Spal che appare meno determinata rispetto alle gare contro Andria e Giulianova e un Pescina che tiene molto bene il campo pur senza creare alcuna sorta di pericolo. Passano neanche sessanta secondi e si fanno timide le proteste della Spal per un contatto tra N’Zè e Smit: dalla tribuna non sembra esserci nulla di clamoroso e anche il discusso Ferraioli lascia correre. Sedicesimo, Bazzani conferma di non essere in giornata ciccando clamorosamente la sfera nel tentativo di girata su cross di Valtulina dalla sinistra. Manovriera la prova dei padroni di casa ma poco concreta, Migliorini confeziona zero palloni giocabili a innescare gli attaccanti e Smit è il solo a dannarsi lungo la fascia mancina, peraltro con scarsi risultati. Il Pescina gioca a sprazzi, prediligendo le ripartenze di Capparella e Negro oltre a una grossa prova di sostanza di Giordano in mezzo che alla lunga stravincerà il duello con il suo dirimpettaio Bedin. Ventiquattressimo, trema la Spal: dormita colossale della coppia centrale biancazzurra che si fa prendere d’infilata da Negro che con una diagonale perfetta su suggerimento di Bettini (lesto a inserirsi tra Bedin e Migliorini) arriva a tu per tu con Capecchi ma al momento di concludere chiude troppo e manda la palla clamorosamente fuori. Occasionissima per gli ospiti, la più nitida in assoluto dell’intera partita. Profondamente peggiorata la Spal rispetto alle ultime uscite, intimidita, confusionaria e impaurita rispetto a un avversario assai modesto. Trentacinquesimo: angolo di Smit dalla sinistra. Ghetti colpisce di testa a botta sicura ma la palla viene deviata da Petitto ancora in corner sui cui sviluppi è poi Zamboni a mancare la porta di qualche metro sempre di testa. Poco lucidi gli estensi che non trovano mai la porta. Trentottesimo minuto: ancora “il cobra” Bettini dalla destra lascia partire una pericolosa conclusione che termina di pochissimo alta sopra la traversa dopo aver eluso l’intervento di Ghetti prima e Quintavalla poi in ripiegamento. Un minuto dopo episodio chiave in vista della prossima trasferta dei biancazzurri a Portogruaro: giallo a Bedin che era in diffida per un intervento scomposto su Locatelli. Al quarantatresimo la Spal si porta timidamente in avanti: cross di Ghetti dalla destra, pericolosissimo ma Bifulco legge benissimo l’azione e il tempo dell’uscita e smanaccia proprio sulla testa di Smit sventando un potenziale pericolo per la propria porta. Si chiude sul nulla di fatto tra i fischi dopo un minuto di recupero, Spal confusa, insufficiente e impalpabile, che nella prima frazione ha mostrato importanti limiti sul piano del gioco dopo essere scesa al Paolo Mazza senza l’animus pugnandi che ne aveva contraddistinto le ultime uscite. Meglio gli ospiti, più intraprendenti e capaci tra l’altro di creare l’azione più pericolosa dei primi quarantacinque minuti.

La ripresa inizia con la Spal che ci prova a imbastire almeno un’azione pericolosa ma le attese vengono ben presto riposte nel cassetto e si ripete l’antifona vista prima del riposo. Settimo minuto, sgroppata di Valtulina sulla sinistra, N’Zè è superato e l’ala biancazzurra crossa sul primo palo dove Bifulco risponde presente e mette in angolo. Il Pescina intanto perde metri su metri di campo e si rintana nella propria area di rigore, rinunciando di fatto a giocare. Al decimo sortita offensiva del Pescina con Negro che serve lungo l’out di sinistra Capparella che però cincischia troppo e al momento di concludere si fa ribattere la sfera da Bortel. Ventiquattresimo: sugli sviluppo di una punzione di Capparella dalla sinistra, la palla arriva sui piedi di Ferraresi che appena fuori dall’area di rigore lascia partire un sinistro che per fortuna della Spal viene ribattuto da Ghetti proprio davanti a Capecchi. La Spal non tira in porta mai, il Pescina arranca ma la Spal ancora di più e neanche l’entrata di Rossi per uno spento Quintavalla da gli effetti sperati. Al trentasettesimo l’episodio che poteva costare carissimo alla truppa di Notaristefano.

Contatto veniale tra Bortel e Cipolla (entrato in campo da cinque minuti al posto dell’ottimo Bettini) appena dentro l’area e l’arbitro in ottima posizione non ha dubbi e concede la massima punizione tra le vibranti proteste di tutti gli spallini che lamentano l’iniziale trattenuta della punta marsicana ai danni del difensore slovacco iniziata fuori dall’area. L’arbitro è irremovibile e non torna sui suoi passi. L’attaccante napoletano si presenta sul dischetto e si fa respingere il tiro angolato dagli undici metri da un super Capecchi, encomiabile nell’occasione, che salva la propria squadra da una capitolazione certa. La gara si infiamma e nell’ordine viene prima allontanato l’amministratore delegato Bena per proteste e poi l’appena entrato Caccavallo reo di aver dato una gomitata a gioco fermo a Cabeccia. Succede praticamente più nulla fino alla fine quando, a due secondi dal fischio di chiusura ancora una volta la Spal chiede un rigore per un braccio teso tenuto alto a distanza del corpo di Petitto su cui carambola una conclusione di Rossi poi ribattuta sul corpo del centrale biancoverde. Ancora una volta per il contestato Ferraioli non c’è nulla e manda tutti negli spogliatoi tra i fischi sonori del pubblico di casa.

Negli spogliatoi la Spal recriminerà a più riprese sulla direzione di gara del direttore di gara campano reo, a detta della dirigenza ferrarese, di aver tenuto un atteggiamento irriverente, offensivo e provocatorio nei confronti dei calciatori in campo durante tutto l’arco dell’incontro. Resta il fatto che la Spal di oggi non è piaciuta per nulla, vuoi per l’arbitraggio, vuoi per una condizione fisica non brillante come le altre volte, vuoi (speriamo di no) per un inconscio contraccolpo psicologico dovuto a quanto successo al Potenza nella giornata di venerdì, ma aldilà di tutto non si possono trovare giustificazioni ad una prestazione che ha probabilmente una volta per tutte confermato che il campionato che questa squadra deve fare fino alla fine è questo, deve cioè lottare fino all’ultimo per mantenere la categoria. In attesa di tempi migliori. E di un campionato (o di un girone) più normale.

[cronaca a cura di calciopress.net]

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