Il mio personale pensiero e quello di tutta la città, in questo momento, è rivolto ai familiari e in particolare ai due figli minorenni. Non conoscevo personalmente la dottoressa ma so che era una persona adorabile e una professionista di altissimo livello, amata da tutti i pazienti e rispettata da tutti i colleghi dell’ospedale di Sant’Omero.
Abitava in pieno centro ed era conosciutissima, ovviamente, in città. Sconcerta che nel 2017 si possa morire in questo modo ed è un ulteriore dramma la sua richiesta di aiuto caduta nel vuoto. Dobbiamo lavorare ancora molto, per fare in modo che fatti del genere debbano essere solo un triste ricordo e un monito continuo del rispetto della vita altrui, in particolare delle donne”.
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