Residenze artistiche, mostre, provocazioni concettuali, incursioni nei linguaggi contemporanei della comunicazione. MURI da abbattere e ARTE da rubare. Mostra perta fino al 30 luglio
BELLANTE (TE) – “L’OCCHIO CHE ASCOLTA” è il tema dell’edizione 2016 di RipattoniArte. L’arte come esperienza sensoriale, tra osservazione della realtà e percorso di avvicinamento all’essenziale. L’occhio che ascolta, ma anche la mano che vede o l’orecchio che tocca, un labirinto di sensi e di emozioni che ci costringe a fermarci, a contemplare, a riflettere. L’occhio vede le cose presenti e le cose rappresentate, l’occhio intende il “visibile parlare”. Il colpo d’occhio, che è l’istante in cui l’occhio non s’inganna, consentirà così di riconoscere l’orrido “MURO” e di apprezzare il “COLORE”. Per dirla con le parole di Paul Gauguin: “Colore come linguaggio dell’occhio che ascolta”. Gianni Melozzi, direttore artistico
Quattro mostre, due residenze artistiche, provocazioni concettuali, incursioni di genere che declinano l’arte nei linguaggi contemporanei della comunicazione; a RipattoniArte 2016 – che verrà inaugurata sabato 23 luglio alle ore 19 – contribuiscono oltre 70 artisti e numerosi operatori culturali. Una comunità che ha creduto ad un progetto che è partito dalla riflessione “talento è territorio” e che ogni anno prova a proporre, attraverso una rilettura originale, artisti locali, mentre accoglie esperienze cosmopolite.
Si vedrà recitare L’Inferno di Dante da attori appesi sui muri e in bilico fra i balconi; nell’ampio salone di Saliceti il pubblico potrà partecipare all’Opera costruendo il suo percorso concettuale; ci si imbatterà nei performers che in questi giorni stanno vivendo nel borgo per re-interpretarne lo spirito; corpi di uomini (la vita) pasoliniani faranno da contraltare alle immagini del “sacrificio” dei maiali (la morte); neosurrealismo e arte contemporanea dentro i fondaci e il Teatro. E chi avrà “orecchie per ascoltare” troverà certamente un’opera da portarsi – gratuitamente – a casa