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Riordino Province, Di Primio: “Abbiamo perso il primo round, adesso la battaglia si sposta in Parlamento”

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Il sindaco di Chieti   commenta   la decisione del Governo di mantenere in Abruzzo due sole Province: Chieti/Pescara e L’Aquila/Teramo e continua a sostenere la proposta delle tre Province

CHIETI – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, all’esito della decisione del Consiglio dei Ministri che in relazione al riordino delle Province ha optato per l’Abruzzo al mantenimento di due sole Province – Chieti/Pescara e L’Aquila/Teramo – ha così commentato tale decisione: «Abbiamo perso il primo round, in quanto il Governo ha riordinato la Regione Abruzzo tenendo conto della indicazione del Cal, adesso la battaglia si sposta in Parlamento. Credo di aver fatto tutto il possibile per la mia Provincia, mettendoci sempre la faccia, adesso i parlamentari abruzzesi si diano una svegliata e facciano la loro parte per difendere l’Abruzzo e il nostro territorio. Non solo è possibile sostenere la proposta delle tre Province, ma questa non può che essere la soluzione migliore, altrimenti tutti rischieremo, per adoperare una metafora popolare, “di avere l’orto ma non il raccolto”».

Ieri mattina, nel corso della Conferenza Stampa convocata a seguito dell’incontro  con il Ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, presso il Ministero della Funzione Pubblica, a Roma, e svoltasi prima della decisione del Consiglio dei Ministri, il Sindaco Di Primio aveva illustrato agli organi di informazione l’esito del colloquio.

Nella giornata di lunedì, infatti, davanti Palazzo Chigi, sede del Consiglio dei Ministri, aveva iniziato una clamorosa forma di protesta (sciopero della fame) perché fosse tenuta alta l’attenzione sul paventato rischio di soppressione della Provincia di Chieti, unica in Abruzzo ad avere i requisiti in base al DL 95/2012, meglio noto come “spending review”.

«Nel corso del mio incontro – ha dichiarato il Sindaco in Conferenza Stampa – ho affidato al Ministro Patroni Griffi il documento trasmesso al CAL, sottoscritto da me e dal presidente della Provincia di Chieti, nel quale si chiedeva un Abruzzo a tre Province: L’Aquila, Chieti, Pescara/Teramo.Lo stesso Ministro, dimostratosi molto corretto e disponibile nei miei confronti, ha ritenuto le ragioni da me espostegli valide, ovvero non solo difendere il futuro di una città come Chieti, fin dal 1870 capoluogo di provincia, salvaguardare l’ intero sistema economico che altrimenti, con la soppressione degli uffici periferici dello Stato, vedrebbe la perdita di migliaia di posti di lavoro e di un indotto inestimabile ma anche tutelare città come Lanciano e Vasto che rischiano di trasformarsi in “periferia della periferia” non solo geografica ma anche economico-sociale.Promettendomi che avrebbe portato tali ragioni all’attenzione del Governo, con la richiesta di “Chieti Provincia”, il Ministro mi ha anche sottolineato come ricordasse il “caso Abruzzo”, unica Regione in Italia ad aver chiesto la soppressione di tutte le Province ed a non aver fatto alcuna proposta neppure in via subordinata.Personalmente continuerò ad impegnarmi nella battaglia che ora si sposta in Parlamento, dove il provvedimento dovrà andare per la definitiva approvazione, a tale proposito – ha rimarcato il Sindaco – il Ministro ha voluto informarsi da me circa gli eventuali orientamenti a sostegno della iniziativa di un Abruzzo a tre Province: è evidente, ora, che i Parlamentari abruzzesi debbano fare la propria parte».Il Sindaco Di Primio sottolineando che le ragioni del risparmio non siano da ascriversi unicamente al riordino delle Province perché «non sono esse il vero costo della politica» ha dichiarato poi che il vero risparmio si raggiungerebbe con il taglio deciso dei vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali e che «l’unico vero costo di questa ondata di antipolitica è la perdita di migliaia di posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione, ovvero negli uffici periferici dello Stato che rischiano di essere soppressi o ridimensionati con la scelta fatta oggi dal Governo».

Riordino Province, Di Primio: “Abbiamo perso il primo round, adesso la battaglia si sposta in Parlamento” ultima modifica: 2012-11-01T00:54:33+00:00 da Redazione
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