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La Processione del Venerdì Santo a Chieti: un’emozione senza tempo

a processione ha preso il via dalla cattedrale di San Giustino, accogliendo migliaia di partecipanti entusiasti lungo il percorso

da Marina Denegri

CHIETI – La solenne Processione del Cristo Morto è un evento di grande significato per la città di Chieti e si svolge ogni anno al calare del sole, dando vita a una tradizione che affonda le radici nei secoli. Questo rito non rappresenta solo un momento liturgico ma una vera e propria manifestazione di fede collettiva, meditazione e attaccamento all’identità locale.

L’Inizio di una tradizione

Quest’anno, come da tradizione, la processione ha preso il via dalla cattedrale di San Giustino, accogliendo migliaia di partecipanti entusiasti lungo il percorso. Ad affollare le strade e i vicoli del centro storico erano persone di ogni età, unite dalla spiritualità che permea l’aria in questo giorno speciale. In un silenzio quasi mistico, l’unico suono a risuonare era la struggente melodia del Miserere composta da Saverio Selecchy, che accompagna da sempre questa marcia sacra e riempie i cuori di emozione.

La presenza istituzionale

Non sono mancati alla processione i rappresentanti istituzionali, tra cui l’arcivescovo Mons. Bruno Forte, il sindaco Diego Ferrara e altre figure significative della comunità. La loro presenza sottolinea l’importanza di questo evento, che va oltre il contesto religioso, intrecciandosi con le vite di tutti i cittadini teatini. La processione è un modo per riunire la comunità e rinvigorire i legami sociali attraverso la condivisione di valori e tradizioni ancestrali.

Novità e sicurezza nella tradizione

Quest’anno, l’organizzazione della processione, curata dall’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, ha introdotto alcune novità per garantire la sicurezza dei partecipanti. Sono state dislocate pattuglie della Polizia Locale dotate di defibrillatori lungo il percorso. Inoltre, è stato attivato un servizio navetta gratuito che collega il parcheggio del Palatricalle con largo Cavallerizza, permettendo a molti di accedere facilmente alla cattedrale. Per garantire un clima di rispetto e sicurezza, sono stati anche introdotti divieti per la vendita di bevande in vetro lungo il tragitto.

Il cuore della Processione: emozione e sacralità

Mentre il corteo si snodava lungo le strade, l’atmosfera si riempiva di sacralità. Le confraternite, in abiti tradizionali e incappucciate, portavano con sé i simboli della Passione di Cristo. L’illuminazione dei caratteristici tripodi creava un paesaggio unico, dove la storia si mescolava alla spiritualità. Ogni passo era un atto di devozione, un momento di riflessione per i partecipanti, che trovavano in questo rituale una connessione profonda con la loro fede e la loro cultura.

Fotogallery a cura di Roberto di Blasio