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Pescara, convegno su Concessioni Marittimo demaniali

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PESCARA – Si è svolto venerdì il convegno ‘Futuro delle Concessioni Marittimo demaniali e iniziative di difesa delle imprese balneari’, indetto presso lo stabilimento Lido Beach, in piazza Primo Maggio, dal Consorzio Imprese Balneari dell’Adriatico (Ciba). Presente il Presidente del Ciba Riccardo Ciferni, gli assessori regionali Di Dalmazio e Carlo Masci e il consigliere regionale Lorenzo Sospiri, capogruppo comunale Pdl, oltre a un centinaio di operatori del mare non solo di Pescara ma anche di Montesilvano, Francavilla al Mare, Alba Adriatica e Silvi. L’Assessore al Turismo , Di Dalmazio  ha detto:

dopo otto mesi la Corte Costituzionale non è ancora riuscita a trovare il modo per impugnare la legge ‘neutra’ approvata dalla Regione Abruzzo sul diritto al rinnovo delle concessioni balneari per gli imprenditori che effettuano investimenti, un primo passo teso a rallentare la corsa della legge Bolkestein che dal 2015 manderebbe all’asta tutte le concessioni stesse. La Regione è decisa ad andare avanti a ogni livello istituzionale per la salvaguardia del nostro litorale e delle nostre imprese e per il prossimo primo dicembre abbiamo già in programma un’iniziativa nei confronti del Governo per sollecitare l’apertura di un confronto con l’Unione Europea sulla tematica.

Ha ricordato il Presidente Ciferni:

purtroppo  sulle teste e sulle attività imprenditoriali di centinaia di famiglie pende oggi la ‘spada di Damocle’ della direttiva Bolkestein che vorrebbe rimettere sul mercato, a partire dal 2015, migliaia di concessioni attraverso la vendita all’asta, concessioni che vantano almeno 200 anni di storia, modificando l’assetto economico di intere città, aprendo la porta all’ingresso di imprenditori stranieri, che guardano con interesse ai nostri mercati, con scopi non sempre legittimi.

Oggi compito del nostro Consorzio e delle Organizzazioni di categoria è quello di fare quadrato con le Istituzioni per spingere l’Unione Europea a escludere le nostre attività dalla Direttiva Servizi. Con il Federalismo la competenza delle concessioni passerebbe alle Regioni e a quel punto potremmo anche avere un’opportunità per procedere con le sdemanializzazioni. Oggi in sostanza hanno dato un ‘termine’ alle nostre attività, in netta contraddizione con il principio stesso della libera impresa, è come se ci avessero detto di poter esercitare una professione, ma solo per cinque anni.

La prima conseguenza, ovviamente, è stato il blocco degli investimenti nel settore: quale operatore del mare accetta di investire centinaia di migliaia di euro sul proprio stabilimento per effettuare gli ammodernamenti necessari sapendo che tra cinque anni potrebbe perdere tutto con la messa all’asta della sua attività.

Ovviamente le aziende e la stessa città risentono di tale situazione di stallo, di paralisi, perché per incentivare il turismo sul territorio occorre effettuare opere tese a rendere sempre più attraenti e funzionali le nostre attività. Ovviamente il Ciba contesta la messa a bando delle concessioni, chiediamo a Regione e Comune di esserci accanto nel garantire la tutela degli investimenti già effettuati e la certezza nel diritto, per salvaguardare quelle attività che hanno contribuito a scrivere la storia e lo sviluppo di una regione intera.

Ha detto ancora Di Dalmazio:

lo Stato italiano  ha dovuto dare esecuzione alla direttiva Bolkestein che di fatto ha abrogato il diritto di insistenza. Il primo passo attuato però subito dal Governo, anche su sollecitazione della Regione Abruzzo e degli altri territori interessati, è stato quello di individuare, attraverso l’istituzione di un Tavolo tecnico, i criteri per salvaguardare gli interessi delle imprese balneari senza incorrere nella procedura di infrazione. Vogliamo puntare sugli investimenti effettuati negli anni dagli imprenditori sulla base di un quadro normativo certo valido per tutti per chiedere l’esclusione delle attività balneari dalla Direttiva servizi. La Regione Abruzzo ha ovviamente fatto fronte comune con gli altri Enti interessati proprio per avere maggiore forza dinanzi al Governo e il primo risultato è stato l’aver ottenuto la proroga delle concessioni sino a dicembre 2015, considerando che in Emilia e in Toscana molte scadevano nel 2011 o 2013. Poi la Regione Abruzzo  ha approvato una legge ‘neutra’ stabilendo una norma di principio: chi investe sulle attività ha diritto all’estensione della concessione, rimandando per il dettaglio ai criteri del Piano Demaniale regionale. E’ possibile che anche la nostra legge, com’è già accaduto per la Regione Emilia, possa subire l’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale, ma sono già trascorsi 8 mesi e sembrerebbe che sinora non si sia riusciti a individuare l’eventuale scucitura per rigettarla.

E a questo punto la Regione ha intenzione di continuare a insistere sul principio della tutela dell’investimento, se la Corte Costituzionale non dovesse procedere con impugnazioni, noi andremo avanti. Nei nostri programmi abbiamo già previsto un incontro con Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea per l’Industria e l’imprenditoria e intanto stiamo studiando con il Governo una legge quadro per salvaguardare le esigenze dell’imprenditoria. Per il prossimo primo dicembre abbiamo già fissato un incontro per un’iniziativa normativa puntando al federalismo demaniale.

Hanno ricordato l’assessore Masci e il consigliere Sospiri:

le imprese balneari  rappresentano una risorsa economica fondamentale e strategica per il nostro territorio. Oggi purtroppo paghiamo i ritardi legati ad anni di disattenzione istituzionale: occorreva agire in modo concreto e forte già quando la Direttiva Bolkestein (commissario europeo della Commissione Prodi) è stata emanata, nel 2006, così non è stato ma è chiaro che oggi Regione e Comune di Pescara metteranno comunque in campo ogni azione utile per la tutela delle concessioni.

Pescara, convegno su Concessioni Marittimo demaniali ultima modifica: 2010-11-28T01:42:29+00:00 da Direttore
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