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Pescara senza benzina, Delfino travolto dal “Torrente”

da Direttore

Immobile illude in avvio, ma nella ripresa i biancoazzurri appaiono poco brillanti e il Bari costruisce il nuovo capolavoro esterno

PESCARA – Il Bari espugna l’Adriatico con una rete per tempo approfittando di due ingenuità della difesa biancoazzurra. Gli uomini di Zeman giocano un buon primo tempo passando in vantaggio e divorando una rete allo scadere con Sansovini. Nella ripresa la squadra appare meno brillante nella manovra e dopo il gol di Bellomo i ragazzi di Torrente stringono le maglie e difendono con determinazione il vantaggio. Prima della partita il Presidente del Pescara ha consegnato al piccolo Francesco, figlio del compianto Franco Mancini, la maglia biancazzurra con il numero 1 su cui  è  scritto “Mancio”. Sulla panca dove il preparatore dei portieri e braccio destro di Zeman (scomparso ieri a seguito di un malore) seguiva le gare del Pescara sono stati depositati alcuni mazzi di fiori. Il ricordo della curva nello striscione “Grande persona..un vuoto immenso..il nostro dolore in questo silenzio. Ciao Franco”. Squadra biancoazzurra con il lutto al braccio, gara iniziata con un minuto di raccoglimento.

COSÌ IN CAMPO – Tra le file del Pescara recupero di Immobile in campo dal primo minuto mentre è assente Cascione per squalifica. In difesa accanto a Zanon, Capuano e Balzano c’è Brosco, preferito a Romagnoli. A centrocampo è Kone a sostituire Cascione con Verratti rientrante dalla squalifica e Nielsen. In attacco tridente delle meraviglie con Insigne, Immobile e Sansovini. Diffidati Zanon ed Insigne. Nel Bari con il 4-3-3, squalificato Caputo, assenti per infortunio Romizi, Forestieri, Crescenzi e Masi. In panchina si rivede Albardoro che rientra dall’infortunio mentre per Ceppitelli , non al meglio , nemmeno la panchina.

CHE PARTENZA IL DELFINO! – La gara si presenta subito divertente con le squadre a giocarsi la partita a viso aperto : il Bari bravo a non buttar via nessun pallone ed il Pescara che può manovrare come meglio sa fare approfittando del modulo offensivo messo in campo da Torrente. Al 4′ conclusione da fuori area di Bellomo , attento Anania a bloccare a terra quindi è Verratti con perfetto assist a mandare Insigne davanti a Lamanna , ma il portiere respinge la conclusione piuttosto centrale. È l’antipasto al gol che arriva due minuti dopo con Immobile che dopo uno scambio tra Nielsen e Insigne riceve il pallone in area e batte con un diagonale rasoterra a fil di palo, l’estremo difensore barese freddandolo sulla sua destra.

SCAVONE GELA L’ADRIATICO – Gli ospiti rispondono dopo un minuto con la conclusione in area di Scavone , ma la difesa biancoazzurra devia in corner e al 20′ centra il pari: Scavone  su cross da destra ed errore di Balzano, dopo una conclusione in area al volo di Bogliacino ben respinta da Anania, ribadisce sempre al volo di destro sotto l’incrocio dei pali. Il Delfino non ci sta e nel quarto d’ora finale si riversa in massa nella trequarti ospite. Al 30′ lancio in area di Verratti per Sansovini che di testa anticipa Lamanna in uscita ma il pallone si alza sopra la traversa e qualche istante dopo spunto in area di Insigne che passa in mezzo a due avversari e viene strattonato, ma per l’arbitro niente rigore. Ancora Insigne al 33′ sul filo del fuorigioco lavora un buon pallone in area dal fondo la rimette per Balzano che conclude di prima alto sopra la traversa. Un minuto dopo è Immobile a provarci con uno spunto personale ma in area viene ostacolato dalla difesa barese con l’arbitro che non ravvisa alcun intervento scorretto. Qualche dubbio anche al 36′ quando Borghese fa blocco in area su Brosco che era  proteso a raggiungere un interessante pallone.

Al 36′ spunto di Scavone che supera Brosco, ma viene chiuso in area a sandwich. Anche in questo caso l’arbitro non se la sente di assegnare il penalty, al 41′ fuga di Immobile sulla sinistra in area piccola scarta Lamanna che tuttavia non gli lascia lo specchio della porta e lo costringe a rimettere il pallone al centro ,ma  nessuna maglia biancoazzurra è pronta a concludere a rete. Clamorosa palla gol allo scadere tra i piedi di Sansovini che servito in area da Insigne centra in pieno al volo la traversa.

PARABOLA DISCENDENTE, CLAMOROSO ALL’ADRIATICO – La ripresa si apre con il Pescara che attacca e il Bari che appare più rinunciatario con i centrocampisti abili a raddoppiare in marcatura, chiudendo i pochi spazi disponibili nella zona centrale del campo. Al 3′ conclusione dalla distanza di Brosco che si alza sopra la traversa, al 7′ assist di Verratti in area per Insigne che prima di testa impegna in tuffo Lamanna e sulla respinta conclude largo a porta vuota. Gol mangiato e gol subito.

Al 10′ su un errore in controllo su un corner del Pescara il Bari sulla destra trova il corridio giusto per lo spunto del veloce Stoian che serve Bellomo sulla trequarti campo. Il giocatore guardando il portiere biancoazzurro fuori dai pali inventa una parabola beffarda che scavalca il numero uno del Pescara gelando gli spalti spalti dello stadio.

TUTTI SCONTENTI, IL VERONA SE LA RIDE – Il gol è una vera “mazzata” per gli uomini di Zeman che non riescono a sfondare il muro difensivo barese sempre ordinato e con un Cavanda in gran forma. Gli scambi stretti dei biancoazzurri non riescono a concretizzarsi mai in palla gol pericolosa e così le azioni più pericolose le costruiscono gli ospiti in contropiede. Al 18′ Stoian al centro per Scavone che in area calcia a lato ben contrastato dalla difesa. Un minuto dopo Defendi al termine di una bella manovra in area conclude dalla destra con un diagonale che attraversa tutta l’area di rigore del Pescara e termina a lato e al 26′ dal fondo la rimette per De Falco che conclude in diagonale da buona posizione , ma ottimo è il colpo di reni di Anania a deviare in angolo. Non servono a molti cambi di Bocchetti, Caprari e Soddimo per Balzano, Sansovini e Nielsen. Nel quarto d’ora finale prima Insigne per Soddimo che sul primo palo viene chiuso in angolo dalla difesa ospite ed un minuto dopo salvataggio di testa di Cavanda sulla linea di porta su colpo di testa di Immobile che nell’occasione ha subito una trattenuta ai limiti della regolarità. Al 44′ conclusione in area di Insigne che trova l’opposizione di Lamanna poi Soddimo non arriva sul pallone.

Una giornata che doveva essere pro Pescara si è trasformata in una mezza disfatta, attutita solo dai passi falsi di Torino, Sassuolo e più in basso di Padova e Varese (prossimo avversario giovedì prossimo alle 20.45). Al di là di alcuni torti arbitrali e di un pizzico di sfortuna, quello che si dovrà verificare è la condizioni fisica generale che dopo la gara con la Reggina è sembrata sempre al di sotto dello standard cui siamo stati abituati durante la stagione. Con 9 gare ancora da giocare ed una classifica apertissima sarà fondamentale evitare ulteriori passi falsi.

TABELLINO:

PESCARA (4-3-3): Anania; Zanon, Capuano, Brosco, Balzano (dal 16′ st Bocchetti); Nielsen (dal 27′ st Soddimo), Verratti, Kone; Sansovini (dal 16′ st Caprari), Immobile, Insigne. A disposizione: Ragni, Romagnoli, Togni, Maniero. Allenatore: Zdenek Zeman.

BARI (4-3-3): Lamanna; Cavanda, Borghese, Dos Santos, Garofalo; De Falco, Bogliacino, Scavone; Defendi, Stoian (dal 20′ st Albardoro), Bellomo (dal 27′ st Kutuzov). A disposizione: Koprivec, Rivaldo, Galano (dal 1′ st Polenta), Simon. Allenatore: Vincenzo Torrente.

Arbitro: Ostinelli (Como)

Assistenti: Carretta (Padova) e Iori (Reggio Emilia) IV Ufficiale: Viti (Campobasso)

Reti: 8′ pt Immobile, 20′ pt Scavone, 10′ st Bellomo

Ammoniti: Zanon, Kone, Garofalo, Defendi, Bellomo, De Falco, Verratti

Recupero: nessuno nel primo tempo, 4 minuti nella ripresa

Spettatori: Totale spettatori: 13.617 per un incasso complessivo di € 108.187,91.

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