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Pescara, scomparsa Carlo Pace: i messaggi di cordoglio

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Cerolini: “Carlo Pace  rappresentava la dialettica e l’amicizia, l’istituzionalità e la capacità di collaborazione, di riunire tutti attorno allo stesso tavolo per il bene della città

“Con Carlo Pace scompare a Pescara uno dei ‘pionieri’ di Forza Italia in Abruzzo, il primo sindaco che ha operato sotto il simbolo del Cavaliere a Pescara nel 1994, dunque agli albori del movimento, e poi di nuovo confermato nel ’98.

Con lui se ne va il simbolo stesso di un’epoca politica, di dieci anni vissuti intensamente, corsi via velocemente, un’epoca di grandi cambiamenti, ma anche di grande crescita per la città di Pescara, che ha saputo portare a maturità per poi passare le consegne alle giovani generazioni. Carlo Pace ha saputo rappresentare l’eleganza della politica, che non ha mai significato distanza dai problemi della città o del popolo, ma era quell’eleganza che gli ha permesso di proiettare il ‘bello’ sul territorio.

È stato il sindaco capace di portare per la prima volta i ‘grandi eventi’ nel capoluogo adriatico, di pensare in grande, di rendere Pescara la piccola capitale del centro-Italia. Alla sua famiglia, che lo ha sempre costantemente seguito negli anni da primo cittadino, va l’affetto e il dolente abbraccio di Forza Italia tutta”.

Lo ha detto il Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini.

“L’ex sindaco Pace rappresentava la dialettica e l’amicizia, l’istituzionalità e la capacità di collaborazione, di riunire tutti attorno allo stesso tavolo per il bene della città – ha commentato il Coordinatore Cerolini -. Aveva indiscusse capacità relazionali, sicuramente merito e frutto degli anni di lavoro come professionista e come docente universitario, e grazie a quelle capacità ha saputo attirare su Pescara l’attenzione di quelle compagnie portuali di interesse nazionale con cui aveva garantito il ripristino del collegamento tra Pescara e la Croazia, dopo gli anni dell’interruzione determinata dalla guerra sull’altra costa dell’Adriatico.

Conosceva l’importanza delle infrastrutture per sostenere l’economia del commercio e del turismo e con lui era iniziata la crescita del nostro aeroporto, con i primi voli internazionali con la compagnia di bandiera. In nove anni è riuscito in maniera straordinaria a fronteggiare e superare le crisi che pure si sono presentate durante le sue consiliature, come la prima crisi mucillagine che aveva determinato l’interruzione dell’attività di pesca, bloccando il nostro porto, con l’occupazione dell’asse attrezzato e del mercato ittico da parte della marineria, che però aveva fiducia in quell’uomo che non rappresentava la politica di professione, ma era un uomo arrivato dal mondo del lavoro, e che conosceva benissimo procedure amministrative, iter, e percorsi da intraprendere.

Ha saputo supportare Pescara nell’affrontare la prima grande crisi umanitaria che interessò il nostro territorio, come l’arrivo nel capoluogo adriatico di oltre 200 albanesi, dando la prima prova di organizzazione della macchina della Protezione civile, attrezzando, in pochissime ore, l’area dell’ex camping della riviera sud per dare un’ospitalità degna e adeguata.

E soprattutto – ha ancora detto il Coordinatore Cerolini – il nome di Carlo Pace resterà sempre legato a quello dell’onorevole Nino Sospiri, sottosegretario alle infrastrutture e ai lavori pubblici: il primo tra i pionieri, primo sostenitore, di Forza Italia, il secondo leader di Alleanza Nazionale, partiti diversi, dialettici, ma comunque capaci di allearsi, di dialogare e di governare insieme sempre con grande schiettezza nell’interesse di Pescara e sempre all’insegna dell’onestà, Pace e Sospiri due nomi mai sfiorati da un’ombra, un esempio autentico per le nuove generazioni.

Forza Italia si stringe al dolore della famiglia e insieme valuteremo il modo migliore per tributare il doveroso e giusto omaggio a un uomo che ha contribuito in modo concreto alla crescita di Pescara”.

Associazione ‘Pescara – Mi piace’ :”Carlo Pace  ha rappresentato senza alcun dubbio il sindaco della ‘rinascita’

“Carlo Pace ha rappresentato senza alcun dubbio il sindaco della ‘rinascita’ di una Pescara che usciva dalle drammatiche turbolenze di Tangentopoli, un professionista serio ‘prestato’ alla politica e che in quella politica ha saputo garantire quella stessa serietà, nobiltà e rigore che erano segni distintivi del suo carattere. Per nove anni ha saputo guidare un territorio non facile come Pescara, legando il suo nome a grandi atti e opere, come l’acquisizione dell’Aurum e la sua restituzione alla città, l’avvio dei lavori del primo lotto della filovia e l’acquisizione delle aree di risulta, iniziative portate avanti insieme a una maggioranza granitica che vedeva la presenza di personaggi del calibro dell’onorevole Nino Sospiri e Lucio Candeloro. Ma soprattutto in nove anni di governo ha dimostrato che l’onestà è un valore che in politica si può vantare pienamente solo dopo aver amministrato. Il cordoglio dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ raggiunga la famiglia, la moglie Rossana, i figli e gli adorati nipoti”.

Sono le parole con cui l’avvocato Berardino Fiorilli e Armando Foschi, promotori dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ hanno ricordato stamane l’ex sindaco Carlo Pace, scomparso nella notte in conseguenza al grave incidente stradale in cui è rimasto coinvolto nel primo pomeriggio di ieri.

“Una miriade di ricordi si affollano nella mente se pensiamo alla figura del sindaco Pace – hanno affermato l’avvocato Fiorilli e Foschi, entrambi assessori durante le due consiliature guidate dal sindaco Pace dal 1994 al 2003 -. Pescara non usciva da una situazione semplice, c’era stata Tangentopoli, poi la caduta del Governo Collevecchio decretata dal Tar, e quindi il ritorno improvviso alle urne, quando la coalizione di centro-destra ha avuto il coraggio di investire non su un politico di professione, ma su una faccia nuova, un professionista noto in città, docente universitario stimato, e la cittadinanza ha creduto nel nuovo, tributandogli la propria fiducia, rinnovata dopo cinque anni, nel 1998, segno della bontà del suo operato nel corso della prima consiliatura, grazie anche, ovviamente, alla maggioranza compatta che lo aveva sostenuto.

Ha guidato una città in cui certamente non mancava il dibattito democratico, anzi, sia al di fuori che all’interno della maggioranza, ma in cui al confronto leale corrispondeva una altrettanto leale e onesta operatività. Sono stati gli anni delle ‘grandi’ azioni amministrative, quelle che hanno realmente lasciato il segno sul territorio: prima fra tutte l’acquisizione delle aree di risulta, frutto di una intensa trattativa con Centostazioni, 13 ettari di terreno finalmente tornati alla città dopo anni di degrado e abbandono, e Carlo Pace fu il primo a lanciare, con coraggio, l’idea della realizzazione del Teatro dell’Adriatico.

E quelli di Pace sono stati gli anni della rimozione dell’ex tracciato ferroviario per lasciare il posto al lungimirante progetto della filovia, con la realizzazione del primo lotto per collegare Pescara a Montesilvano; a lui, insieme all’onorevole Nino Sospiri e all’assessore Lucio Candeloro, Pescara deve la riacquisizione dell’Aurum, all’epoca di proprietà dell’Università ‘d’Annunzio’, così come con Augusto Di Luzio ebbe il coraggio di portare avanti altri due progetti ambiziosi, la realizzazione del Museo d’Arte Moderna ‘Vittoria Colonna’ e il Museo Paparella Treccia-Margherita Devlet, oggi due Istituzioni culturali, all’epoca il sogno di due ‘visionari’.

Così come fu da autentico ‘visionario’, dotato di grande lungimiranza, l’idea dell’abbattimento delle due ali della vecchia stazione ferroviaria per poi ospitarvi il Centro di Astrofisica Relativistica, che ha portato a Pescara Premi Nobel e personaggi internazionali della ricerca. Ma quegli sono stati anche gli anni in cui per la prima volta si parlò e si realizzò concretamente il primo Piano della Mobilità e del traffico di Pescara, in cui si costruì il collettore rivierasco, che aveva restituito serenità ai balneatori assicurando un mare pulito, gli anni in cui si iniziò a parlare concretamente dei problemi di vivibilità e inquinamento atmosferico, installando le prime centraline per il rilevamento degli inquinanti con l’Arta, avviando le prime iniziative coraggiose come le ‘Domeniche ecologiche senz’auto’, fronteggiando senza esitazioni anche l’opposizione politica e riuscendo a raggiungere le coscienze dei cittadini.

Con Carlo Pace Pescara è diventata la ‘città delle fontane artistiche’, pensiamo a piazza Le Laudi o l’area della Madonnina, e si è dotata di un eliporto per l’eliambulanza sopra l’ospedale civile di Pescara. E negli anni in cui il tema dell’integrazione non aveva le attenzioni odierne, è stato il primo sindaco a nominare un rappresentante della Comunità senegalese come responsabile dei rapporti con gli extracomunitari, Ndaya Gaye, all’interno dell’Ufficio Relazioni con il pubblico.

E potremmo continuare per ore ricordando le opere che portano la firma del sindaco Carlo Pace, con l’onorevole Nino Sospiri, perché di fatto sono quelle grandi opere che, in nove anni, avevano portato Pescara alla ribalta nazionale senza far registrare sbavature di alcun genere. Ma soprattutto – hanno aggiunto Fiorilli e Foschi – a Carlo Pace va riconosciuto il merito e il coraggio delle scelte: amava circondarsi di giovani, amava scommettere in politica su uomini e donne che potevano rappresentare il ‘nuovo’ e il futuro, considerava l’inesperienza politica un valore aggiunto per portare nuova linfa vitale nel dibattito. Oggi Pescara ha perso un’altra personalità autorevole, e il suo contributo mancherà alla comunità. Ci stringiamo al dolore della famiglia e della città intera”.

Il sindaco Marco Alessandrini: “Pescara perde una persona per bene, appassionata della sua città”.

Il sindaco Marco Alessandrini: “La scomparsa improvvisa di Carlo Pace ha lasciato in tutti noi un senso di vuoto, perché ieri abbiamo appreso dell’incidente, ma non immaginavamo un epilogo simile. Oggi Pescara perde prima di tutto un uomo per bene. Io ho avuto modo di conoscerlo meglio quando si era allontanato dalla vita politica, mantenendo comunque le sue passioni.

Carlo Pace è stato una persona limpida, pulita e appassionata della sua Città, che ha continuato a seguire anche dopo la fine del suo lungo mandato da sindaco, scelto con l’allora neonato meccanismo dell’elezione diretta nel ’93, che lo ha visto per due mandati a Palazzo di Città.

Una presenza sensibile e stimata, la sua, tanto che non avevo avuto difficoltà a confermarlo come componente del Comune all’ICRAnet che è stata la sua creatura, un’istituzione a cui teneva molto. Ci sentivamo spesso sulle questioni della Città e la sua è sicuramente una voce che ci mancherà molto.

Personalmente mi stringo al cordoglio della moglie, dei figli e dei nipoti, lo faccio anche da sindaco interpretando di certo il pensiero della città che lo ricorda con affetto”.

Il presidente del Consiglio Comunale: “Aveva un senso civico innato e presente”

Il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli: “Mi ha sempre piacevolmente impressionato lo spirito partecipante di Carlo Pace a molte delle iniziative della città. A prescindere dal passato da sindaco, dall’appertenenza politica, lui non faceva mancare presenza e supporto quando qualcosa lo interessava e lo avvinceva.

Questo è segno di un senso civico innato, mite ed elegante come era lui. La città perde un testimone importante e un cittadino appassionato del suo futuro”

 

Pescara, scomparsa Carlo Pace: i messaggi di cordoglio ultima modifica: 2017-03-28T15:30:25+00:00 da Redazione
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