PESCARA – “Trasformiamo le rastrelliere portabici in elemento di arredo capaci di arricchire l’estetica della passeggiata sulla riviera di Pescara o, in alternativa, spostiamole sul marciapiede lato monte del lungomare, in modo da garantire comunque un servizio ai cittadini, ma senza arrecare un disagio visivo a chi vuole fare due passi sul litorale. Sono le due proposte alternative che ho avanzato durante la Commissione Attività produttive e che metto a disposizione dell’amministrazione comunale, due ipotesi che sicuramente sono più immediatamente percorribili e condivisibili, anziché semplicemente togliere quei portabici, di fatto privando di un servizio, ossia di un’area per la sosta del mezzo a due ruote, il cittadino che specie d’estate ama spostarsi sulle due ruote. Né è tempestivamente praticabile imporre a tutti i balneatori di attrezzare spazi per le bici all’interno delle aree della propria concessione, semplicemente perché non tutti dispongono di spazi adeguati. A questo punto attendiamo la decisione finale dell’amministrazione, al fine di riconvocare le organizzazioni di categoria e gli stessi balneatori”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Commercio e Attività Produttive Fabrizio Rapposelli ufficializzando l’esito della seduta che ha affrontato il ‘caso’ aperto dall’annuncio del sindaco Masci di voler rimuovere le rastrelliere portabici dal marciapiede del lungomare, lato mare, poste a ridosso degli stabilimenti sulla paretina esterna dei muretti demaniali, ordinando ai balneatori di posizionare quelle stesse rastrelliere all’interno delle concessioni. Presenti all’incontro il Presidente di Confcommercio Riccardo Padovano, Carmine Salce per la Cna e Mario Troisi per la Confesercenti.
“L’obiettivo del sindaco Masci è chiaro – ha spiegato il presidente Rapposelli -, ovvero la volontà di assicurare il decoro e la dignità estetica della riviera, oggi divenuto ancor più obbligatorio dopo che la città ha conquistato anche il marchio doc di ‘Città Bandiera Blu d’Italia 2021’. Lo comprendo e lo condivido anche, ma d’altro canto comprendo anche lo sconcerto e il sussulto degli stessi balneatori che, alla vigilia dell’apertura della stagione, si sono ritrovati con una nuova spada di Damocle sulla testa ovvero vedersi privare di quelle rastrelliere fuori dalle concessioni a servizio dei fruitori della spiaggia, portabici che sono una boccata d’ossigeno in una città in cui specie d’estate spostarsi in auto è un paradosso impercorribile, soprattutto per andare al mare, con le note difficoltà storiche del dover reperire un parcheggio. Ma soprattutto in una città che sta puntando tutto sul tema della sostenibilità, che include anche la mobilità dolce, una città che si è infatti riempita di piste ciclabili.
Effettivamente pare oggi un paradosso dire a un cittadino di muoversi in bici sul lungomare e in città e poi però togliergli la possibilità di fare una sosta o una passeggiata sul lungomare non avendo più una rastrelliera in cui lasciare il mezzo. In realtà il sindaco Masci dice due cose, ovvero di rimuovere i portabici dal marciapiede, dunque dall’esterno del muretto, e di spostarli all’interno delle concessioni balneari. Ma la seconda richiesta suona stonata per due ragioni: innanzitutto perché la maggior parte dei balneatori ha ovviamente e giustamente già organizzato il proprio arenile per la stagione, disponendo giochi, palme, ombrelloni, e anche tavoli e sedie, visto che molte norme anti-Covid restano sempre valide, a partire dal suggerimento di svolgere ogni genere di attività possibile negli spazi esterni, specie quelle inerenti la somministrazione. In più ci sono concessioni piccole che veramente non hanno spazi utilizzabili per il parcheggio delle biciclette, specie sulla riviera sud, da piazza Le Laudi andando verso Francavilla al Mare, perché è evidente che la disposizione sindacale ha validità su tutta l’estensione del litorale, non potendo fare disparità di trattamento.
Non solo: pur pensando di spostare le rastrelliere portabici all’interno delle concessioni demaniali, è evidente che verrebbe meno un servizio pubblico, perché all’interno di ogni singola concessione potrebbero parcheggiare le bici solo i clienti di ciascuno stabilimento, di fatto lasciando a piedi gli utenti-non clienti che andando a fare una passeggiata sulle due ruote e volendo fermarsi, non saprebbero più dove lasciare la bici, non potendo ovviamente occupare spazi all’interno delle aree riservate delle concessioni. E questo non è accettabile né pensabile – ha aggiunto il Presidente Rapposelli –. Ecco perché dobbiamo cogliere al balzo la proposta lanciata dal sindaco e rilanciare, prendendo al volo l’opportunità che ci è stata offerta per ottimizzare il servizio. Due le proposte: nel primo caso, potremmo mutuare dai Paesi Bassi l’immagine di rastrelliere esteticamente belle da guardare che trasformano la distesa sterminata di bici parcheggiate non in una distesa di ferraglia, ma in un elemento estetico caratterizzante, ovvero se le attuali rastrelliere portabici sono esteticamente indecorose, acquistiamone di nuove e più belle, affinchè le stesse diventino un elemento di arredo urbano della città, magari lasciandoci ispirare anche dall’iniziativa privata di qualche balneatore della riviera sud. Se poi il tema è proprio quello di liberare dalla presenza delle bici il lato mare della riviera, ovvero la classica ‘passeggiata’ da riservare esclusivamente ai pedoni, allora molto più semplicemente spostiamo le rastrelliere sul marciapiede lato monte, garantendo un servizio ai cittadini-ciclisti che non dovranno dunque arrangiarsi a lasciare le due ruote attaccate a qualche palo o, peggio, sulle aiuole appena riqualificate, con il rischio, tra l’altro, di rimozioni, sanzioni o atti vandalici. A questo punto ritengo che tale ipotesi sia assolutamente percorribile, immediatamente attuabile, caratterizzando l’estate 2021 come l’anno dei grandi cambiamenti positivi”.
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