L’indagine scaturiva dalla segnalazione di una madre di Pescara preoccupata da alcuni messaggi ricevuti su “Messanger” dal figlio da parte di un interlocutore anonimo che manifestava apprezzamenti ambigui.
Il profilo Facebook dell’ignoto interlocutore appariva essere di un adulto che aveva come “amici” vari ragazzini alle cui foto esprimeva “espliciti” commenti.
Veniva identificato il titolare dell’account che risultava essere un 37enne della provincia di Bari nei confronti del quale si eseguiva una perquisizione e si sequestrava materiale informatico sottoposto ad analisi forense.
A seguito dell’analisi tecnica emergevano continui tentativi di adescamento di minorenni.
La ricerca della “vittima” era assolutamente casuale essendo rivolta a soggetti titolari e/o utilizzatori di un account su diversi social network come Facebook, Instagram, Badoo, Telegram e WhatsApp. L’arrestato contattava minori di anni 16 instaurando con loro relazioni amichevoli e, carpendo la loro fiducia con artifizi e lusinghe, incanalava la conversazione su argomenti sessuali proponendo appuntamenti per incontri sessuali.
Veniva riscontrata la presenza di oltre 2600 chat nelle varie applicazioni di messaggistica istantanea le quali venivano estrapolate, lette e analizzate nei contenuti. Le vittime identificate risultano residenti anche in altre province italiane.
L’arresto è stato eseguito da personale del Compartimento Polizia Postale di Pescara, che ha condotto le indagini, con la collaborazione della Polizia Postale di Bari.
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