PESCARA – I consiglieri Comunali PD della Commissione Finanze Enzo Del Vecchio,Camillo D’Angelo e Gianluca Fusilli intervengono sul nuovo Teatro a Pescara. Si legge nel loro comunicato:
L’interesse del Partito Democratico per la realizzazione all’interno delle aree della vecchia stazione ferroviaria è nota da tempo. L’opera era prevista, unitamente alla realizzazione di una Biblioteca-Mediateca e di aree verdi, nel progetto di sistemazione totale dell’area di risulta che non si è concretizzato anche per la strumentale opposizione della’attuale maggioranza.Questa disponibilità vogliamo confermare a monte di ogni questione.Purtroppo, oggi, assistiamo ad una delle peggiori delle operazioni di demagogia politica che il Sindaco Mascia poteva mettere in atto al solo scopo di poter influenzare, a fini puramente e squallidamente elettoralistici, una opinione pubblica stanca dalla insipienza amministrativa che questo governo cittadino ha dimostrato nei trascorsi 53 mesi di amministrazione.
Più che la concretezza ed il buon senso sulla mai sopita recriminazione che la Città soffre per la perdita dello storico Teatro Pomponi, Mascia & C hanno deciso di mostrare i muscoli con un atto che non ha le gambe per camminare con l’intento di mettere in difficoltà l’opposizione rispetto ad una scelta importante come è quella di poter prefigurare per Pescara la costruzione di un nuovo TEATRO.
Ed invece no. Questa opposizione non si farà trascinare da cotanta mestizia minimalista per effetto della sciatta ed insulsa proposta non già sul piano dell’idea quanto nella tempistica e nel metodo che si vuole perseguire.
Questa opposizione oggi, ma maggioranza in un recente passato, ha sempre coltivato ed immaginato per la Città di Pescara un “sistema culturale” capace di soddisfare le molteplici e variegate aspettative di una comunità sempre più affamata spazi culturali ma altrettanto disposta alla valutazione delle priorità del più complesso sistema sociale.
In questo senso sono stati acquisiti e/o ristrutturati luoghi di forte simbolismo culturale come il Teatro Michetti, l’Aurum, o il Circolo Aternino e sono stati salvaguardati altrettanti luoghi importanti come il Circus, il Massimo o il Sant’Andrea e senza mai abbandonare lo sguardo da una prospettiva tesa a realizzare un nuovo TEATRO in un tempo giusto e con mezzi e compagine adeguate.
Mascia invece, dopo aver perso inutilmente 56 mesi preziosi a rincorrere progetti impresentabili sulle aree di risulta, uno per tutti il progetto Jessica, butta nell’agone della campagna elettorale l’ipotesi, irrealizzabile sul piano del metodo e della tempistica, una ipotesi societaria per la realizzazione del teatro nelle aree di risulta.
Purtroppo e senza bisogno di grandi esperienze abbiamo potuto subito cogliere quale sia stata la mano che ha vergato quella proposta che ricalca la disastrosa esperienza di altra società comunale come Pescara Parcheggi.
Un coacervo di norme scritte senza curarsi minimamente della tutela del bene pubblico messo in gioco, l’area di risulta, ed una delega in bianco a questa Amministrazione per disciplinare aspetti di esclusiva competenza consiliare.
Dopo aver denunciato l’illegittimità della previsione di un “patto leonino” all’interno dei Patti Parasociali, chiara dimostrazione e palese ammissione di una società votata al fallimento, sono emerse altre ed ancor più macroscopiche “sviste”, quali:
1. Una valutazione dell’area, con conseguente uguale parametrazione dell’apporto di capitale nella nascente società, desunto da ciò che lì vi si realizza oggi in base ad una stima previsionale e non già in ragione dell’effettivo valore del bene messo a disposizione (allegata perizia);
2. Una valutazione dell’area illegittima poiché redatta in violazione delle prescrizioni del codice civile che prevedono all’uopo altri soggetti competenti (art. 2343 C.C.);
3. L’esclusione della valutazione del Consiglio comunale del progetto dell’opera che ricade all’interno di un Piano Particolareggiato (deliberato);
4. La previsione dell’ingresso di soggetti privati diversi da quelle istituzioni pubbliche con interessi a fini di lucro (Art. 8 Statuto);
5. L’assenza del disciplinare riguardante la gara per la individuazione del socio privato della costituenda società
6. L’assenza di un piano economico finanziario che individui i costi di realizzazione dell’opera con riflessi sulla mancata individuazione dell’ammontare del Capitale Sociale della costituenda società.
In buona sostanza al solo scopo stampare qualche manifesto elettorale o al massimo accusare l’opposizione di ostacolare la crescita culturale di Pescara, il Sindaco Mascia e la sua scalcinata maggioranza non esitano a portare in Consiglio comunale un atto incompleto nel contenuto, confusionario e disattento alla tutela di un bene pubblico come l’area di risulta.
Per le ragioni esposte e molte altre che saranno illustrate in consiglio comunale, ci opporremo a questa ipotesi che non ha nulla di interesse per la Città di Pescara e proporremo una soluzione più agile e soprattutto che tuteli il bene pubblico e le future Amministrazioni da eventuali problemi finanziari causati da difficoltà nella gestione del manufatto.
Infine la conferma più evidente che la stessa maggioranza si trovi imbrigliata a confezionare spot elettorali è venuta dalle diverse posizioni espresse dai vari gruppi e gruppuscoli che la compongono e con la chiosa finale di uno scontro verbale tra l’Assessore alla Cultura, Porcaro, ed il neo consigliere di Forza Italia, Di Pasquale, che hanno definitivamente chiarito l’assoluta poca conoscenza sia delle procedure tecniche che sono state predisposte sia le procedure urbanistiche che sono state inopinatamente dimenticate.