Nell’udienza di ieri mattina, i rispettivi legali degli imputati hanno chiesto al collegio giudicante guidato dalla presidente dottoressa Antonella Di Carlo, di spostare il processo a Roma, per “ incompetenza territoriale”. Parere contrario invece è stato espresso dal pm Gennaro Varone, titolare dell’inchiesta, il quale ha sostenuto più volte in aula che il procedimento deve restare a Pescara in quanto i reati si sarebbero consumati nel pescarese. In merito a questa richiesta il giudice ha rinviato la decisione al prossimo 13 marzo alle 12 quando si pronuncerà sul destino del processo.
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